Vittorio Giuseppe Maria Della Chiesa Cinzano | |
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Nascita | Torino, 25 marzo 1748 |
Morte | Torino, 15 agosto 1826 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna |
Forza armata | Armata sarda |
Arma | Cavalleria |
Grado | Generale di cavalleria delle Regie Armate |
Guerre | Guerre napoleoniche |
Campagne | Campagna d'Italia (1796-1797) |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
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Vittorio Giuseppe Maria Della Chiesa Cinzano conte di Roddi (Torino, 25 marzo 1748 – Torino, 15 agosto 1826) è stato un generale italiano, che fu insignito da re Vittorio Emanuele I del Collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Torino il 25 marzo 1748, figlio di Gaspare Filippo Francesco (1716-1772) e di Teresa Seyssel d'Aix.[1] Arruolatosi giovanissimo nell'Armata Sarda fu assegnato alla cavalleria.[2] Nel 1781 fu nominato cornetta della 2ª Compagnia Guardie del Corpo del Re, e nel 1789 fu promosso tenente colonnello, e poi colonnello di cavalleria e luogotenente nella 2ª Compagnia delle Guardie del Corpo.[2]
Il 30 agosto 1793 venne nominato brigadiere di cavalleria, e il 14 marzo 1796 venne promosso maggior generale di cavalleria.[2] Il 26 aprile 1800 è nominato comandante generale del Corpo Reale dei Volontari della Città di Torino al servizio degli austro-russi.[1][2] Dopo la restaurazione, il 1º maggio 1814 venne confermato luogotenente nella 2ª compagnia delle Guardie del Corpo de Re e comandante della guardia urbana di Torino.[1] Il 4 gennaio 1815 fu promosso generale di cavalleria delle Regie Armate e Ispettore generale della cavalleria,[3] e il 1 novembre 1815, viene insignito da re Vittorio Emanuele I del Collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata.[4] Nominato Gran maestro della Real Casa, confermato successivamente da re Carlo Felice, ricoprì questo incarico fino alla sua morte, avvenuta a Torino il 15 agosto 1826.[1] Fu anche presidente dei Direttori della Congregazione primaria generalissima di carità.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Ilari, Shamà 2008, p.187.
- ^ a b c d Lo Faso di Serradifalco 2016, p.132.
- ^ a b Calendario generale pe' regii stati, 1824, p. 472. URL consultato il 12 marzo 2021.
- ^ Raccolta per ordine di materie delle leggi, provvidenze, editti ..., Volume 1, 1818, p. 205. URL consultato il 12 marzo 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorio Angius, Sulle famiglie nobil della monarchia di Savoia. Narrazioni fregiate de'rispettivi stemmi. Volume 2, Torino, Fontana e Isnardi, 1847.
- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Antonio Manno, Informazioni sul Ventuno in Piemonte, Firenze, Tipografia della Gazzetta d'Italia, 1879.
- Alberico Lo Faso di Serradifalco, Gli ufficiali del Regno di Sardegna dal 1814 al 1821. Vol.2 (PDF), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2016.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- I Cavalieri dell'Ordine Supremo del Collare o della Santissima Annunziata, su Blasonario subalpino. URL consultato l'11 gennaio 2022.