La viticoltura in Uruguay è conosciuta al mondo soprattutto per i vini rossi prodotti da uve tannat[1][2] anche se ultimamente anche i vini bianchi ottenuti da albariño stanno cominciando a ricevere attenzione a livello internazionale[3]. In termini di produzione, è il quarto paese dell'America meridionale[4] raggiungendo nel 2023 una quantità di 102.964 tonnellate di uve prodotte[5].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La moderna industria vinicola in Uruguay risale al 1870 e fu avviata da immigrati principalmente di origine basca e italiana[6]. In quell'anno risale l'introduzione nel paese del vitigno Tannat per opera del basco Don Pascual Harriague[1].
L'albariño, invece, venne introdotto in Uruguay nel 1954 da immigrati provenienti dalla regione spagnola della Galizia, in particolare dalla città de La Coruña[7]. Quando, alla fine degli anni ’80, iniziò a prendere forma l’associazione di libero scambio del Mercosur, l’Uruguay adottò misure per aumentare la qualità dei suoi vini e intensificò gli sforzi di marketing per paura di essere surclassato dai vini brasiliani e da quelli argentini che avevano costi di produzione nettamente inferiori.
Sistema di classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Esistono due livelli di classificazione per i vini in Uruguay[6]:
- Vino de calidad preferente (VCP), categoria "Vini di qualità prodotti in regioni determinate". I vini devono essere ottenuti da varietà Vitis vinifera e devono essere venduti in bottiglie da 75 cl o più piccole.
- Vino común (VC), categoria “vino da tavola”. I vini sono spesso venduti in damigiane e Tetra Pak e in gran parte sono rosati.
Regioni vitivinicole
[modifica | modifica wikitesto]Le regioni vinicole dell'Uruguay corrispondono con le sue regioni amministrative. Mentre per le altre forme di agricoltura del paese si usa procedere a raggruppamenti in zone cardinali-intercardinali, per la viticoltura non c’è mai stato un raggruppamento ufficiale delle regioni vinicole in zone più grandi sulla base delle pubblicazioni rilasciate dal Ministero del bestiame, Agricoltura e pesca.
La maggior parte dei vigneti e delle aziende vinicole si trovano sulle colline a nord della capitale Montevideo, in particolare nei dipartimenti di Canelones, di Montevideo, Colonia e San José[1][5][6]. Con la scomparsa dei vigneti a Flores, Rio Negro e Treinta y Tres, avvenuta tra il 1989 e il 2007, attualmente ci sono vigneti in 15 dei 19 dipartimenti[8].
Vitigni
[modifica | modifica wikitesto]Tra le uve presenti nel paese, il Tannat è il più diffuso (36%). Altre varietà comuni sono Merlot (10%), Chardonnay (7%), Cabernet Sauvignon (6%), Sauvignon blanc (6%) e Cabernet Franc (4%). Il Moscato d'Amburgo è ancora una varietà comune per i vini da tavola rosati[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Wink Lorch, Uruguay - South America's 'other' wine country, su wine-pages.com, 6 marzo 2011. URL consultato il 23 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2011).
- ^ (EN) Yanina Olivera, Uruguay is wine world's rising star, in The Daily Telegraph, 19 marzo 2010.
- ^ (EN) Uruguayan white wines you must not miss, in Guru'guay, 21 aprile 2014.
- ^ (EN) FAOSTAT - Food and Agriculture Organization of the United Nations, in Food and Agriculture Organization, 28 giugno 2014.
- ^ a b (ES) Anuario Estadistico Agropecuario, su mgap.gub.uy, Ministerio de Ganadería, Agricultura y Pesca de Uruguay, 2013, pp. 120-124.
- ^ a b c d Jancis Robinson, The Oxford Companion to Wine: Third Edition, Oxford, Oxford University Press, 2006.
- ^ (ES) Un albariño uruguayo con raíces ferrolanas, in La Voz de Galicia, 3 agosto 2009.
- ^ (ES) La vitivinicultura uruguaya luego de 100 años de existencia, in Anuario 2008 OPYPA, Ministerio de Ganadería, Agricultura y Pesca de Uruguay, pp. 365-368.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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