Il rock progressivo italiano è una corrente del progressive svilluppatasi in Italia intorno all'inizio degli anni settanta. Esso nacque, in gran parte, per emulazione dei gruppi britannici. Intorno alla metà del decennio l'Italia era uno dei paesi europei in cui il pubblico dimostrava maggiore interesse per questo genere; molte grandi band inglesi (per esempio Pink Floyd, Genesis, Van der Graaf Generator, Gentle Giant) furono scoperte dal pubblico italiano prima che si affermassero in modo deciso in patria. Di conseguenza, i gruppi italiani progressive proliferarono; e se molti di essi rimasero fenomeni locali, formazioni come Area, Le Orme, Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Arti e Mestieri e Osanna, riuscirono a essere conosciute e apprezzate anche all'estero.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dal beat al progressive
[modifica | modifica wikitesto]Il panorama musicale italiano degli anni sessanta presentava alcune idiosincrasie importanti rispetto a quello inglese o statunitense. Mentre all'estero il rock and roll lasciava il posto al rock e ai suoi sottogeneri (per esempio hard rock, rock psichedelico, e persino ai primi accenni di heavy metal), il pubblico italiano era più legato alla musica folk e al beat, e di conseguenza il rock nel senso britannico e statunitense non era preso come riferimento (se non sporadicamente) dagli artisti italiani. Il rock progressivo costituì un'importante eccezione a questa regola. I primi gruppi progressive italiani iniziarono a esprimersi intorno al 1970, quasi contemporaneamente ai primi gruppi britannici (si pensi che In the Court of the Crimson King dei King Crimson, spesso identificato come il primo vero e proprio album progressive, fu pubblicato nel 1969). In effetti, seppure con qualche differenza, parte della musica italiana era allineata con le tendenze evolutive d'oltremanica; già negli ultimi anni sessanta si stava sperimentando anche in Italia con le nuove idee del rock psichedelico, dell'art rock e via dicendo.
Se gran parte dei gruppi progressive italiani presero ampiamente spunto dall'emergente movimento britannico, in alcuni casi replicandone in modo evidente lo stile, in altri casi gli album d'esordio delle band italiane mostrano chiaramente il loro peculiare debito nei confronti del beat: un esempio in questo senso è Sirio 2222 del Balletto di Bronzo. Analogamente, alcuni artisti progressive italiani erano fortemente legati alla tradizione della musica italiana e del cantautorato; due esempi ben noti sono Alan Sorrenti e Franco Battiato.
L'era dei festival
[modifica | modifica wikitesto]Sulla scia del festival di Woodstock si tengono anche in Italia numerosi raduni pop che costituirono anche un notevole fenomeno sociale.
Il 10 ottobre 1970 si tiene alle Terme di Caracalla di Roma il "Caracalla Pop". La massiccia presenza di artisti progressive al festival dimostra le dimensioni che il fenomeno progressive stava già assumendo in Italia.
Tra i gruppi che si presentarono al grande pubblico in quella occasione si possono citare Il Rovescio della Medaglia, i New Trolls, The Trip e l'esordiente Banco del Mutuo Soccorso.
Data la grande affluenza di pubblico, il festival venne replicato nel maggio dell'anno successivo, fornendo l'occasione di farsi conoscere ad altri gruppi ancora (per esempio i Brainticket e gli Osanna)
Nel 1971, il 1º Festival di Musica d'Avanguardia e di Nuove Tendenze di Viareggio fu vinto dagli Osanna, PFM e Mia Martini; parteciparono anche il Rovescio della Medaglia, gli Area, i Nuova Idea, i Formula 3 e i Delirium.
Altri festival si susseguirono in quegli anni: fra i più importanti si possono citare Palermo Pop '71 e il primo festival organizzato dalla rivista Re Nudo, a Ballabio (settembre 1971), che vide tra i partecipanti Il Rovescio della Medaglia, Garybaldi e Claudio Rocchi; il Festival Pop di Villa Pamphili a Roma del 25 e il 27 maggio 1972 (con illustri ospiti stranieri) e il Be-In di Napoli nel 1973 organizzato dagli Osanna.
Parallelamente ai festival prendeva vita una rete di riviste e trasmissioni radiofoniche dedicate. Si possono citare in questo senso la celebre testata Ciao 2001, il già menzionato Re Nudo, e la trasmissione radio di Renzo Arbore Per voi giovani.
Il progressive italiano degli anni settanta
[modifica | modifica wikitesto]La maggior parte dei gruppi di progressive italiano esordirono nella prima metà degli anni settanta. La loro produzione appare quasi sempre molto influenzata dal progressive britannico, e soprattutto dal rock sinfonico. I gruppi italiani riprodussero praticamente tutti gli stilemi del rock sinfonico britannico: brani lunghi e strutturati (suite), concept album, testi sofisticati con frequenti riferimenti alla mitologia, alla fantasy e al fantastico, contaminazione con la musica classica e grande enfasi sulle tastiere (che spaziano dal clavicembalo al moog e al mellotron), soluzioni ritmiche complesse, e via dicendo. Fra le principali influenze si possono citare i Genesis (ai quali si rifacevano in modo particolarmente spiccato i gruppi più melodici, come Premiata Forneria Marconi di album come Storia di un minuto o Acqua Fragile), i King Crimson e gli Emerson, Lake & Palmer (ampiamente citati dalla stessa PFM, da The Trip e molti altri), i Gentle Giant, i Van der Graaf Generator e i Pink Floyd. Vi furono tuttavia anche gruppi italiani che trassero spunto da sottogeneri del progressive diversi dal rock sinfonico; per esempio, nell'opera dei Picchio dal Pozzo o dei Perigeo si sente nettamente l'influenza dei gruppi della scena di Canterbury, oltre al gruppo rinnovato dei Califfi con le versioni suonate Campane e Varius (LP Fiore di metallo, Fonit Cetra 1974) di notevole fattura, o come Soft Machine e Gong. Ancora altre influenze si trovano in artisti atipici come Angelo Branduardi, la cui opera (non sempre classificata come progressive) traeva spunto dalla tradizione del folk celtico e della musica medioevale.
Come all'estero, anche in Italia il progressive classico conobbe il proprio declino alla fine degli anni settanta. Sebbene i maggiori gruppi continuassero in genere a produrre album e potessero contare su un nucleo di appassionati fedeli, molti altri smisero la propria produzione poco dopo la metà del decennio (in qualche caso avendo all'attivo solo uno o due album) e oggi sono ricordati solo dagli appassionati del genere: si possono citare in questo senso Cervello, Metamorfosi, Museo Rosenbach, La Locanda delle Fate, Buon Vecchio Charlie, Biglietto per l'Inferno, La Pentola di Papin, Quella Vecchia Locanda, The Trip, Garybaldi, Il Balletto di Bronzo, gli Agorà. Fra gli artisti che produssero invece discografie ricche e ancora oggi distribuite sul mercato si possono citare per esempio Stormy Six, Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Area, Le Orme, i New Trolls, i Latte e Miele (recentemente ricostituiti nella formazione del 1974), Battiato, Osanna, e Metamorfosi (ricostituita nel 1995). Altri gruppi ancora sono rimasti celebri solo per qualche opera specifica; è per esempio il caso dei Goblin, noti soprattutto per aver composto la colonna sonora di Profondo rosso e di altri film di Dario Argento.
Il neoprogressive e il revival
[modifica | modifica wikitesto]Intorno alla metà degli anni ottanta ebbe inizio (ancora una volta nel Regno Unito) il fenomeno del neoprogressive: band emergenti che riprendevano la tradizione del rock progressivo del decennio precedente, tentando di rinnovarla e in alcuni casi farne un prodotto commerciale. Soprattutto il successo dei Marillion sembrò dimostrare che il progressive poteva ancora ricavarsi uno spazio nel mercato discografico. Anche l'Italia ebbe i propri gruppi neoprogressive (alcuni esempi sono Tony Carnevale, Nuova Era, Ezra Winston, Aton's, Notturno Concertante, egoband, Devil Doll), ma in nessun caso questi artisti riuscirono a inserirsi nei circuiti mainstream, rimanendo sostanzialmente relegati al mondo del fandom progressive (che intanto si stava iniziando a ricostituire in una sorta di élite organizzata, con pubblicazioni e manifestazioni specializzate).
Negli anni novanta, tramontato anche il momento d'oro del new progressive, si è allo stesso tempo consolidato il rock progressivo come genere relativamente underground, alimentato soprattutto dallo scambio di informazioni fra appassionati, specie via Internet. Ha avuto inizio così un periodo di revival del progressive italiano, incluso quello degli anni settanta, con etichette discografiche come la Mellow Records o la Vynil Magic che prendevano a ristampare gli album "perduti" dei gruppi progressive minori degli anni settanta. Attraverso gli stessi canali continuarono a circolare anche i nuovi lavori dei gruppi emergenti. Un fenomeno analogo ebbe luogo, quasi contemporaneamente, anche in altri paesi, soprattutto in Giappone e in Corea, dove molti album di progressive italiano furono stampati da etichette locali.
Gli anni 2000
[modifica | modifica wikitesto]La scena generale del progressive italiano contemporaneo non è molto diversa da quella degli anni novanta. Pur rimanendo genere di nicchia e con poco appeal commerciale, il rock progressivo continua ad avere i propri cultori e non mancano appuntamenti dove si esibiscono band nazionali come il Gong Festival o il Verona Prog Fest. Non mancano anche importanti gruppi di successo, Diane and the shell, Finisterre, JetLag, The Watch, Ainur, Sinestesia.[senza fonte]
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Aloi, Giuseppe Di Spirito, Maurizio Galia, Roberto Vanali, Franco Vassia, Donato Zoppo, Prog 40 - 40 anni di progressive-rock nel mondo, (Applausi Editore)
- Saverio Angiolini - Enzo Gentile, Note di Pop Italiano (Gamma Libri)
- "Osanna - Naples in the world" di Carmine Aymone - con prefazione di Peter Hammill - Edizione Afrakà
- Paolo Barotto, Il Ritorno del Pop italiano (Vinyl Magic)
- Paolo Barotto e Marco D'Ubaldo, Rock progressivo italiano - The complete discography (Mediane)
- Paolo Carnelli, Riccardo Storti, Donato Zoppo (a cura di), Racconti a 33 giri, (autoproduzione Wonderous Stories, MovimentiProg e CSPI)
- Valententino Fieschi, Il pop & progressive in Italia, (autoprodotto)
- Massimo Forni, Lungo le vie del prog - Storia del rock progressivo italiano, personaggi e opere dal 1971 al 2008 (Palladino Editore)
- Alessandro Gaboli - Giovanni Ottone, Progressive Italiano, (Giunti)
- Francesco Mirenzi, Rock progressivo italiano (Castelvecchi)
- Rizzi, Cesare. Progressive & Underground '67 - '76. Firenze: Giunti Editore (2003), ISBN 88-09-03230-6.
- Riccardo Storti, Codice Zena, (Aereostella)
- Riccardo Storti, Rock Map, (Aereostella)
- Franco Vassia, I Campi della Memoria, (Electromantic Music)
- Donato Zoppo, Premiata Forneria Marconi 1971-2006 35 anni di rock immaginifico, (Editori Riuniti)
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Rock progressivo
- Neoprogressive
- Musica italiana
- Elenco cantanti e gruppi di rock progressive italiano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- ItalianProg, sito molto ricco, dedicato al rock progressivo italiano (soprattutto anni '70)
- Paperlate, la più antica rivista italiana di progressive
- CSPI, il sito del Centro Studi per il Progressive Italiano
- John's Classic Rock, Progressive italiano anni '70 tra musica e società. Analisi socio-politiche e schede monografiche dettagliate.
- Rotters' Club, recensioni, riflessioni e percorsi di rock progressivo
- Arlequins, il primo sito internet prog italiano; recensioni e un attivissimo forum
- Agartha, altro interessante sito di Prog
- Movimenti Prog, discussioni, recensioni ed iniziative
- AltreMuse, sito italiano dedicato al Rock Progressivo
- Magazine ProgHiFi, Magazine On Line italiano di Rock Progressive
- Wonderous Stories, rivista di progressive rock e dintorni attiva dal 1994
[[Categoria:Generi musicali rock progressivo]]