Rock sinfonico | |
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Origini stilistiche | Rock progressivo Musica classica |
Origini culturali | fine anni sessanta nel Regno Unito |
Strumenti tipici | voce, chitarra, basso, batteria, tastiera, pianoforte, violino, violoncello |
Popolarità | Particolarmente di successo negli anni settanta |
Generi derivati | |
Symphonic metal | |
Generi correlati | |
Art rock - Rock psichedelico - Rock progressivo |
Il rock sinfonico (in inglese symphonic rock, o anche symphonic prog[1]) è una corrente interna al rock progressivo caratterizzato da sonorità più ampie e articolate, con partiture spesso complesse che non di rado utilizzano soluzioni prese in prestito dalla musica classica.
Talvolta è definito anche rock barocco e rock romantico.[2]
Caratteristiche generali
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista strettamente musicale il rock sinfonico prevede l'utilizzo di sezioni orchestrali di stampo classico accostate a strumentazioni tipiche del rock: ne sono un classico esempio varie opere degli Emerson, Lake & Palmer che giunsero anche a riletture di brani di musica classica moderna (Fanfare for the Common Man e Hoedown di Aaron Copland, Quadri di un'esposizione di Musorgskij, allegro barbaro di Béla Bartók, Knife-Edge di Leoš Janáček, ecc.).
Lo strumento dominante è l'organo elettronico, elemento caratterizzante di tutte le opere tastieristiche symphonic rock, che trasforma la canzone romantica in un'opera monumentalmente tecnologica.[1] Per via di questo carattere "tecnologico", talvolta è chiamato anche tecno-rock. La prima generazione, in particolare, viene inoltre chiamata "flash-rock", e fu dominata dagli Yes, dai Genesis e dagli Emerson, Lake & Palmer, in particolare per la presenza di Keith Emerson e Rick Wakeman.[1]
Tra i protagonisti della seconda generazione, invece, troviamo gli Audience (in particolare House on the Hill), i Barclay James Harvest e i primi Electric Light Orchestra.[1]
Nell'ambito delle composizioni originali symphonic prog (quindi, non rifacimenti di preesistenti brani classici), notevoli esempi di una perfetta integrazione tra strumentazione rock e orchestra sinfonica sono gli album del tastierista Rick Wakeman The Myths and Legends of King Arthur (1975) e Journey to the Centre of the Earth (1974). Da ricordare anche Atom Heart Mother (1970) dei Pink Floyd, una suite di quasi 24 minuti con interventi di fiati, violoncello e cori classici, alla cui realizzazione ha contribuito Ron Geesin, compositore classico e sperimentale.
Esponenti
[modifica | modifica wikitesto]Importanti gruppi e artisti del rock sinfonico inglese sono stati Emerson, Lake & Palmer[1][3], Genesis[1][4][5], Gentle Giant[6], King Crimson[7], Moody Blues[7], Rick Wakeman[1], Yes[1][4][8] e Camel[4].
Una scena particolarmente florida di rock progressivo sinfonico è quella italiana, soprattutto degli anni settanta, in cui si assiste alla comparsa di centinaia di gruppi che propongono una variante del genere che si discosta dalla scena inglese grazie a un uso ancora più evidente della melodia, retaggio della tradizione della musica popolare melodica italiana diffusa in quegli anni. Gran parte della produzione di rock progressivo italiano di quegli anni presenta una componente sinfonica, spesso utilizzando lo strumento del concept album come mostrano album come Concerto Grosso per i New Trolls dei New Trolls, Preludio tema variazioni canzona degli Osanna, Contaminazione de Il Rovescio della Medaglia (tutti e tre con l'orchestrazione di Luis Bacalov), Alphataurus degli Alphataurus[9], Il tempo della gioia di Quella Vecchia Locanda, Zarathustra del Museo Rosenbach[7][10], Banco del Mutuo Soccorso del gruppo omonimo[7]. Altri esponenti sono stati artisti quali Biglietto per l'Inferno[11], De De Lind[12], Campo di Marte;[13], Latte e Miele[7], Le Orme[7], Metamorfosi[14], Pooh (Parsifal, Un po' del nostro tempo migliore), Premiata Forneria Marconi[15], la Locanda delle Fate.
In Francia, gli esponenti del genere si possono classificare in due correnti[7]: la prima è quella degli artisti ispirati dalle tastiere degli Yes e King Crimson, come Atoll, Pulsar e Carpe Diem; altri, invece, si ispirarono più al rock "teatrale" dei Genesis, come gli Ange e i Mona Lisa[7].
Spesso oscurati dalla cultura krautrock, gli artisti tedeschi furono invece influenzati in particolar modo da Yes e Genesis[7]. Tra questi spiccano Grobschnitt, Hoelderlin, Eloy, Anyone's Daughter e Novalis dalla Germania Ovest e Stern-Combo Meißen ed Electra dalla Germania Est[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h Piero Scaruffi, Il rock romantico, in Piero Scaruffi's History of Rock Music. URL consultato il 15 settembre 2014.
- ^ Ondarock - Storia del rock - Progressive, su ondarock.it. URL consultato il 12 giugno 2010.
- ^ Scheda del gruppo "Emerson, Lake & Palmer" su Prog Archives
- ^ a b c (EN) Sub-genres of Progressive Rock, su gepr.net. URL consultato il 15 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2013).
- ^ Scheda del gruppo "Genesis" su Prog Archives
- ^ Scheda del gruppo "Gentle Giant" su Prog Archives
- ^ a b c d e f g h i j (EN) A Guide to the Progressive Rock Genres: Symphonic Rock/Progressive Rock/"Prog", su gepr.net. URL consultato il 15 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2014).
- ^ Scheda del gruppo "Yes" su Prog Archives
- ^ Scheda del gruppo "Alphataurus" su Prog Archives
- ^ Scheda del gruppo "Museo Rosenbach" su Prog Archives
- ^ Scheda del gruppo "Biglietto Per L'inferno" su Prog Archives
- ^ Scheda del gruppo "De De Lind" su Prog Archives
- ^ Scheda del gruppo "Campo Di Marte" su Prog Archives
- ^ Scheda del gruppo "Metamorfosi" su Prog Archives
- ^ Scheda del gruppo "Premiata Forneria Marconi" su Prog Archives
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aprile, Al; Mayer, Luca. La musica rock-progressiva europea. Milano: Gammalibri (1980), BN 806448.
- (EN) Lucky, Jerry. The Progressive Rock Files. Burlington, Ontario: Collector's Guide Publishing, Inc. (1998), ISBN 1-896522-10-6.
- (EN) Lucky, Jerry. The Progressive Rock Handbook. Burlington, Ontario: Collector's Guide Publishing, Inc. (2008), ISBN 978-1-894959-76-6.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Symphonic Prog, su progarchives.com.