La 52ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 6 al 17 febbraio 2002, con il Theater am Potsdamer Platz come sede principale.[1] Direttore del festival è stato Dieter Kosslick, succeduto dopo ventidue anni a Moritz de Hadeln.
L'Orso d'oro è stato assegnato ex aequo a Bloody Sunday del regista britannico Paul Greengrass e al film d’animazione giapponese La città incantata di Hayao Miyazaki.
L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato all'attrice Claudia Cardinale e al regista, sceneggiatore e produttore Robert Altman mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata al regista e sceneggiatore Costa-Gavras, al produttore Horst Wendlandt e al politico Volker Hassemer, cofondatore del progetto di cooperazione internazionale "A Soul for Europe".[2]
Molte sono state le novità di questa edizione: oltre all’inaugurazione della sezione "Perspektive Deutsches Kino", riservata ai registi emergenti e alle nuove tendenze tematiche e artistiche del cinema tedesco,[3] la giuria internazionale ha conferito per la prima volta l'Orso d'argento per la migliore colonna sonora e sono state composte due giurie internazionali per assegnare il premio alla migliore opera prima e il Grand Prix e lo Special Prize nella sezione "Kinderfilmfest".[4]
Il festival è stato aperto dal film in concorso Heaven di Tom Tykwer ed è stato chiuso dalla proiezione speciale della versione restaurata de Il grande dittatore di Charles Chaplin.[5][6]
La retrospettiva di questa edizione, intitolata "European 60s - Revolt, Fantasy & Utopia", è stata dedicata al cinema europeo degli anni sessanta e a come questo ha raccontato un periodo di sconvolgimenti culturali e politici.[7]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]«Le funzioni dei festival cinematografici sono cambiate notevolmente nel corso degli anni. I motivi e le intenzioni che hanno portato alla fondazione della Berlinale 52 anni fa si adattano stranamente alla Berlinale di quest'anno... Comprensione, tolleranza e accoglienza sono oggi le condizioni più importanti per la pace. La Berlinale vuole dare un contributo con il programma cinematografico di quest'anno». (Dieter Kosslick)[1]
Si potrebbe perdonare alla stampa di aver colto il cambio nella direzione del festival come un'occasione per speculare sulla "nuova Berlinale". In vista del festival, Dieter Kosslick aveva notato che avrebbe dovuto sottolineare la continuità nel suo primo anno e non fare immediatamente tutto diversamente dal suo predecessore Moritz de Hadeln.[1]
Nella sua introduzione al catalogo del festival, Kosslick ha fatto espressamente riferimento alla storia del festival e ai successi del suo predecessore. Non era necessario sottolineare il fatto che il festival era costantemente cambiato e che avrebbe continuato ad evolversi sotto la nuova direzione. Inoltre, ogni festival è uno specchio del suo tempo. Anche senza l'11 settembre, le cui conseguenze politiche e culturali hanno dominato ogni dibattito, la Berlinale 2002 sarebbe stata una festa politica, una festa della tolleranza e della diversità, come espresso nel motto "Accept Diversity". Questo doveva valere tanto per il cinema quanto per la coesistenza globale delle culture. E con il suo nuovo stile aperto e amabile, lo stile del nuovo capo della Berlinale sembrava esemplare.[1]
I temi di questa Berlinale erano, a parte il grande umore di Dieter Kosslick, la notevole diversità del programma e la positiva cooperazione tra le sezioni in preparazione del festival. Christoph Terhechte aveva sostituito Ulrich Gregor come direttore del Forum l'anno precedente, Alfred Holighaus era stato nominato da Dieter Kosslick direttore della nuova sezione "Perspektive Deutsches Kino". Una più stretta collaborazione tra tutte le sezioni durante il processo di selezione ha portato a un uso più costruttivo della diversità interna, conferendo al festival nel suo insieme un profilo ancora più convincente.[1]
Non solo in Panorama e Forum, dove i documentari hanno suscitato il maggiore interesse, lo spettro è stato eccezionalmente ampio, ma anche nella competizione che ha presentato l'intenso dramma Monster's Ball - L'ombra della vita di Marc Forster, la favola animata La città incantata di Hayao Miyazaki e il film Catastrofi d'amore di Andreas Dresen. Voci isolate hanno avvertito che con così tanta diversità, anche un grande festival non dovrebbe cercare di accontentare tutti. Ma alla fine, la maggior parte dei commentatori ha elogiato Dieter Kosslick per la sua intuizione che la sua prima Berlinale dovrebbe porre una forte enfasi, rendendo quasi tutti felici.[1]
Non c'era dubbio che l'industria cinematografica tedesca ne avesse beneficiato: era rappresentata meglio che mai. Con Perspektive Deutsches Kino, il nuovo cinema tedesco ha avuto (di nuovo) una propria sezione. Al concorso hanno partecipato quattro film di giovani registi tedeschi. L'apparente armonia non poteva distrarre dai conflitti di interesse all'interno dell'industria, che era immersa in un dibattito su una nuova legge sui sussidi cinematografici. Era l'anno dello "slapstick western" Der Schuh des Manitu di Michael Herbig che ha ricevuto generosi finanziamenti pubblici, mentre tre dei quattro contributi tedeschi al concorso sono stati effettuati senza sovvenzioni.[1]
Anke Westphal ha concluso sulla Berliner Zeitung che il potenziale creativo del cinema tedesco non solo ha creato le proprie realtà visive, ma anche le proprie condizioni di lavoro. La forte presenza di film tedeschi alla Berlinale ha indotto molti commentatori a chiedere finanziamenti più efficaci. Dieter Kosslick, che in precedenza era stato a capo del più grande fondo cinematografico statale, ha suscitato speranze in questo senso.[1]
Il dibattito si è concentrato sulla presunta opposizione tra arte e commercio, un conflitto che era sorto più e più volte nella storia della Berlinale. Si poneva la questione se l'industria cinematografica tedesca (ed europea) dovesse essere ancora più soggetta alla "libertà" del mercato o se sussidi statali e giudizi di valore non fossero solo necessari ma anche auspicabili. Nell'anno precedente, la stessa Berlinale era diventata un "evento del governo federale": a causa della precaria situazione finanziaria dello Stato di Berlino, il governo federale aveva assunto la responsabilità del Berliner Festspiele GmbH, quindi anche della Berlinale. Ciò significava una maggiore affidabilità di pianificazione per il festival ed era anche un'ulteriore prova del crescente significato che il cinema avrebbe dovuto avere nella definizione delle politiche culturali.[1]
La Berlinale 2002 è riuscita a fare di più che rendere di nuovo interessante il cinema tedesco. Dieter Kosslick ha presentato i suoi piani per creare una piattaforma per giovani talenti cinematografici internazionali alla Berlinale con un Talent Campus. Durante le tavole rotonde del simposio "Framing Reality" gli ospiti internazionali hanno discusso degli sviluppi stilistici nel cinema contemporaneo e la retrospettiva "European 60s" è stata una delle più seguite nella storia della Berlinale, fornendo ampio materiale per discussioni e dibattiti moderati, che si sono riversati nel pagine culturali della stampa e pubblicazioni di libri.[1]
Giurie
[modifica | modifica wikitesto]Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Mira Nair, regista e produttrice (India) - Presidente di giuria[8]
- Renata Litvinova, attrice, regista e sceneggiatrice (Russia)
- Oskar Roehler, regista, sceneggiatore e giornalista (Germania)
- Declan Quinn, direttore della fotografia (Stati Uniti)
- Peter Cowie, storico del cinema (Regno Unito)
- Nicoletta Braschi, attrice (Italia)
- Raoul Peck, regista, sceneggiatore e produttore (Haiti)
- Lucrecia Martel, regista e sceneggiatrice (Argentina)
- Kenneth Turan, docente e critico cinematografico (Stati Uniti)
- Claudie Ossard, produttrice (Francia)
Giuria "Opera prima"
[modifica | modifica wikitesto]- Renée Soutendijk, attrice (Paesi Bassi)[8]
- Kanako Hayashi, artista visuale (Giappone)
- Sigrid Hoerner, produttrice (Germania)
- Babak Payami, regista, sceneggiatore e produttore (Iran)
- Andrei Plakhov, critico cinematografico e storico del cinema (Russia)
Giurie del Kinderfilmfest
[modifica | modifica wikitesto]Kinderjury
[modifica | modifica wikitesto]Gli Orsi di cristallo sono stati assegnati dalla Kinderjury, giuria nazionale composta da undici membri di 11-14 anni, selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[8]
Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]Il Grand Prix e lo Special Prize sono stati assegnati da una giuria internazionale composta dal regista Gisli Snær Erlingsson (Islanda), il produttore Ram Avtar Jalan (India), la giornalista e autrice televisiva Ulrike Beckmann (Germania), il regista Aage Rais-Nordentoft (Danimarca) e la regista, sceneggiatrice e produttrice Liliana Sulzbach (Brasile).[4]
Selezione ufficiale
[modifica | modifica wikitesto]In concorso
[modifica | modifica wikitesto]- 8 donne e un mistero (8 femmes), regia di François Ozon (Francia, Italia)
- Amen., regia di Costa-Gavras (Francia, Germania, Romania)
- Baader, regia di Christopher Roth (Germania, Regno Unito)
- Bad Guy (Nabbeun namja), regia di Kim Ki-duk (Corea del Sud)
- Beneath Clouds, regia di Ivan Sen (Australia)
- Bloody Sunday, regia di Paul Greengrass (Regno Unito, Irlanda)
- Bridget, regia di Amos Kollek (Francia, Giappone, Stati Uniti)
- Brucio nel vento, regia di Silvio Soldini (Italia, Svizzera)
- Catastrofi d'amore (Halbe Treppe), regia di Andreas Dresen (Germania)
- La città incantata (Sen to Chihiro no kamikakushi), regia di Hayao Miyazaki (Giappone)
- Heaven, regia di Tom Tykwer (Regno Unito, Francia, Italia, Germania, Stati Uniti)
- Iris - Un amore vero (Iris), regia di Richard Eyre (Regno Unito, Stati Uniti)
- KT, regia di Junji Sakamoto (Giappone, Corea del Sud)
- Laissez-passer, regia di Bertrand Tavernier (Francia, Germania, Spagna)
- Lunedì mattina (Lundi matin), regia di Otar Ioseliani (Francia, Italia)
- A Map of the Heart (Der Felsen), regia di Dominik Graf (Germania)
- Minor Mishaps (Små ulykker), regia di Annette K. Olesen (Danimarca, Svezia)
- Monster's Ball - L'ombra della vita (Monster's Ball), regia di Marc Forster (Stati Uniti)
- One Day in August (Dekapentavgoustos), regia di Constantine Giannaris (Grecia)
- Piedras, regia di Ramón Salazar (Spagna)
- The Shipping News - Ombre dal profondo (The Shipping News), regia di Lasse Hallström (Stati Uniti)
- Temptations (Kísértések), regia di Zoltán Kamondi (Ungheria)
- I Tenenbaum (The Royal Tenenbaums), regia di Wes Anderson (Stati Uniti)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- At Dawning, regia di Martin Jones (Regno Unito)
- Brother of Mine (Bror min), regia di Jens Jonsson (Svezia)
- The Fly Up (Ergii), regia di Marat Sarulu (Kazakistan, Kirghizistan)
- Glaadiator, regia di Luka Pecel (Stati Uniti)
- The Hill, regia di Tainui Stephens (Nuova Zelanda)
- Relativity, regia di Virginia Heath (Regno Unito)
- Site, regia di Jason Kliot (Stati Uniti)
- Taking the Wheel, regia di David Ackerman (Stati Uniti)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- A torto o a ragione (Taking Sides), regia di István Szabó (Francia, Regno Unito, Germania, Austria)
- A Beautiful Mind, regia di Ron Howard (Stati Uniti)
- La locanda della felicità (Xing fu shi guang), regia di Zhang Yimou (Cina)
- A Prayer for Hetman Mazepa (Molytva za het'mana Mazepu), regia di Jurij Illjenko (Ucraina)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Life on a String, regia di Steven Lippman (Stati Uniti)
- Sosedi, regia di Stepan Biryukov (Russia)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Un altro mondo è possibile, film collettivo (Italia)
- Amadeus - Director's cut, regia di Milos Forman (Stati Uniti)
- Bellaria - So lange wir leben!, regia di Douglas Wolfsperger (Germania, Austria)
- Gosford Park, regia di Robert Altman (Regno Unito, Stati Uniti, Italia)
- Il grande dittatore (The Great Dictator), regia di Charles Chaplin (Stati Uniti)
- Monsoon Wedding - Matrimonio indiano (Monsoon Wedding), regia di Mira Nair (India, Stati Uniti, Italia, Germania, Francia, Regno Unito)
- The Patriotic Woman (Die Patriotin), regia di Alexander Kluge (Germania Ovest)
- Il popolo migratore (Le peuple migrateur), regia di Jacques Perrin (Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Italia)
- The Tramp and the Dictator, regia di Kevin Brownlow e Michael Kloft (Regno Unito)
- Uncle Frank, regia di Matthew Ginsburg (Stati Uniti)
- Viel passiert (Viel passiert - Der BAP-Film), regia di Wim Wenders (Germania)
Panorama
[modifica | modifica wikitesto]- Altyn Kyrghol, regia di Marat Sarulu (Kirghizistan, Kazakistan)
- America So Beautiful, regia di Babak Shokrian (Stati Uniti)
- L'ange de goudron, regia di Denis Chouinard (Canada)
- Bed of Procrustes (Patul lui Procust), regia di Viorica Mesinã e Sergiu Prodan (Moldavia)
- Boomerang, regia di Dragan Marinkovic (Bosnia ed Erzegovina)
- Bungalow, regia di Ulrich Köhler (Germania)
- Chaos, regia di Coline Serreau (Francia)
- Il cuore criminale delle donne (As Três Marias), regia di Aluizio Abranches (Brasile, Italia)
- Dazzling (Hua yan), regia di Xin Lee (Cina)
- Good Hands (Head käed), regia di Peeter Simm (Estonia, Lettonia)
- L'inverno, regia di Nina Di Majo (Italia)
- The Laramie Project, regia di Moisés Kaufman (Stati Uniti)
- Light Drops (O Gotejar da Luz), regia di Fernando Vendrell (Portogallo, Mozambico)
- Lily Chou-Chou no subete, regia di Shunji Iwai (Giappone)
- On_Line, regia di Jed Weintrob (Stati Uniti)
- A Painful Pair (Itai futari), regia di Hisashi Saito (Giappone)
- Paradox Lake, regia di Przemyslaw Reut (Polonia, Stati Uniti)
- El sueño de Ibiza, regia di Igor Fioravanti (Spagna)
- Le troisième oeil, regia di Christophe Fraipont (Belgio)
- Varuh meje, regia di Maja Weiss (Slovenia, Germania, Francia)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Alle Gefühle glauben an einen glücklichen Ausgang - Über Alexander Kluge, regia di Angelika Wittlich (Germania)
- Lo sguardo digitale, di registi vari (Italia)
Panorama Special
[modifica | modifica wikitesto]- La bande du drugstore, regia di François Armanet (Francia)
- The City of No Limits (En la ciudad sin límites), regia di Antonio Hernández (Spagna, Argentina)
- Dark Water (Honogurai mizu no soko kara), regia di Hideo Nakata (Giappone)
- Dragonfly (Øyenstikker), regia di Marius Holst (Norvegia, Svezia)
- Food of Love, regia di Ventura Pons (Spagna, Germania)
- Francisca, regia di Eva López Sánchez (Spagna, Messico, Germania)
- Un funerale dell'altro mondo (Da wan), regia di Feng Xiaogang (Cina, Hong Kong)
- Go, regia di Isao Yukisada (Giappone)
- O Invasor, regia di Beto Brant (Brasile)
- Just a Kiss, regia di Fisher Stevens (Stati Uniti)
- Nu ren si shi, regia di Ann Hui (Hong Kong)
- Piñero - La vera storia di un artista maledetto (Piñero), regia di Leon Ichaso (Stati Uniti)
- Suddenly Naked, regia di Anne Wheeler (Canada)
- Sulle mie labbra (Sur mes lèvres), regia di Jacques Audiard (Francia)
- Swing, regia di Tony Gatlif (Francia, Giappone)
- The Tale of Fedot, the Shooter (Skaz pro Fedota-streltsa), regia di Sergej Ovčarov (Russia)
- Todas las azafatas van al cielo, regia di Daniel Burman (Spagna, Argentina)
- Walking on Water, regia di Tony Ayres (Australia)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Babies on the Sun, regia di Gariné Torossian (Canada)
- The Birthday, regia di Lucy Blakstad (Regno Unito)
- Caught in Time, regia di Abigail Zealey Bess (Stati Uniti)
- Celebration, regia di Daniel Stedman (Stati Uniti)
- Clandestinos, regia di Patrícia Moran (Brasile)
- Dadá, regia di Eduardo Vaisman (Brasile)
- Exit, regia di Simone van Dusseldorp (Paesi Bassi)
- Golden Gate, regia di Fernando Meirelles e Katia Lund (Brasile)
- Jazireh, regia di Safoura Ahmadi (Iran)
- Jeffrey's Hollywood Screen Trick, regia di Todd Downing (Stati Uniti)
- Just a Woman (Juste une femme), regia di Mitra Farahani e Sonbol B.Y. (Francia, Iran)
- Klaustrophobie, regia di Carlos Dessbesell-Schüler (Germania)
- Millennium Man, regia di Jason Barker (Regno Unito)
- Once, regia di Ellen Flanders (Canada)
- The Pitch, regia di Nash Edgerton (Australia)
- Popcorn Story, regia di Tudor Giurgiu (Romania)
- Practice Makes Perfect, regia di Stian Smestad (Regno Unito)
- Pyongyang Robogirl, regia di Jouni Hokkanen e Simojukka Ruippo (Finlandia)
- Roadmovie, regia di Harry Sachs (Germania)
- Ten Minutes Before Dying (Sepuluh menit menjelang kematian), regia di Michel Cayla (Indonesia, Canada)
- Ultraviolet, regia di Paul Budnitz (Stati Uniti)
- The Waiting Room, regia di Penelope Buitenhuis (Canada, Stati Uniti)
- The Yellow Bird, regia di Faye Dunaway (Stati Uniti)
Panorama Dokumente
[modifica | modifica wikitesto]- All About My Father (Alt om min far), regia di Even Benestad (Norvegia, Danimarca)
- L'angolo buio - La segretaria di Hitler (Im toten Winkel - Hitlers Sekretärin), regia di André Heller e Othmar Schmiderer (Austria)
- The Burning Wall, regia di Hava Kohav Beller (Stati Uniti)
- The Children of Russia (Los niños de Rusia), regia di Jaime Camino (Spagna)
- The Cockettes, regia di Bill Weber e David Weissman (Stati Uniti)
- Friends in High Places, regia di Lindsey Merrison (Germania)
- Jang Aur Aman, regia di Anand Patwardhan (India)
- Kami no ko tachi, regia di Hiroshi Shinomiya (Giappone)
- Lilith on Top, regia di Lynne Stopkewich (Canada)
- Marlene Dietrich: Her Own Song, regia di David Riva (Germania, Stati Uniti)
- Moro no Brasil, regia di Mika Kaurismäki (Brasile, Germania, Finlandia)
- Queens Don't Cry (Tunten lügen nicht), regia di Rosa von Praunheim (Germania, Francia)
- Ruthie and Connie: Every Room in the House, regia di Deborah Dickson (Stati Uniti)
- Texas, regia di Russell Crowe e Brendan Fletcher (Stati Uniti)
- Venus Boyz, regia di Gabrielle Baur (Svizzera, Stati Uniti, Germania)
- Warrior of Light (Kriegerin des Lichts), regia di Monika Treut (Germania)
Proiezione speciale
[modifica | modifica wikitesto]- Lost in La Mancha, regia di Keith Fulton e Louis Pepe (Regno Unito, Stati Uniti)
Forum internazionale del giovane cinema
[modifica | modifica wikitesto]Programma principale
[modifica | modifica wikitesto]- Alexei and the Spring (Alexei to izumi), regia di Seiichi Motohashi (Giappone)
- April (Aprel), regia di Konstantin Murzenko (Russia)
- Atlantic Drift (La dérive de l'Atlantic), regia di Michel Daeron (Israele, Francia, Austria)
- Auf allen Meeren, regia di Johannes Holzhausen (Austria, Germania, Svizzera)
- August: A Moment Before the Eruption, regia di Avi Mograbi (Israele, Francia)
- Camel(s) (Nakta(dul)), regia di Park Ki-yong (Corea del Sud)
- Children from the Abyss (Deti iz bezdny), regia di Pawel Tschuchraj (Stati Uniti, Russia)
- *Corpus Callosum, regia di Michael Snow (Canada)
- Il culto delle pietre, regia di Luigi Di Gianni (Italia)
- Dance of a Dream (Oi gwan yue mung), regia di Wai-Keung Lau (Hong Kong)
- The Deserted Valley (Thung lung hoang vang), regia di Pham Nhue Giang (Vietnam)
- Dorogi, regia di Marat Magambetov (Germania, Russia)
- Dust, regia di Michale Boganim (Regno Unito, Ucraina)
- Enan no musume, regia di Kaoru Ikeya (Giappone)
- Epoca: The Making of History, regia di Andreas Hoessli e Isabella Huser (Svizzera)
- Fantômes, regia di Jean-Paul Civeyrac (Francia)
- Fate as a Rat (Sudbata kato pluh), regia di Ivan Pavlov (Bulgaria, Macedonia)
- Fulltime Killer (Chuen jik sat sau), regia di Johnnie To e Wai Ka-Fai (Hong Kong)
- Geschichten aus dem Lepratal, regia di Andrej Schwartz (Germania)
- Giravolte, regia di Carola Spadoni (Italia)
- Go-yang-i-leul boo-tak-hae (Take Care of My Cat), regia di Jeong Jae-eun (Corea del Sud)
- Histoire de ma vie racontée par mes photographies, regia di Boris Lehman (Belgio)
- Jochen: A Golzower from Philadelphia (Jochen - Ein Golzower aus Philadelphia), regia di Barbara Junge e Winfried Junge (Germania)
- L'Chayim, Comrade Stalin, regia di Yale Strom (Stati Uniti)
- Lola, regia di Carl Bessai (Canada)
- Los, regia di James Benning (Stati Uniti)
- A Lucky Day (Un día de suerte), regia di Sandra Gugliotta (Argentina, Italia, Spagna)
- Man's Gentle Love (Le doux amour des hommes), regia di Jean Paul Civeyrac (Francia)
- Manzan benigaki, regia di Shinsuke Ogawa e Xiaolian Peng (Giappone)
- Marriages (Mariages), regia di Catherine Martin (Canada)
- The Mars Canon (Kasei no kanon), regia di Shiori Kazama (Giappone)
- Mike Yokohama: A Forest with No Name (Shiritsu tantei Hama Maiku: Namae no nai mori), regia di Shinji Aoyama (Giappone)
- Mothers of Life (Elämän äidit), regia di Anastasia Lapsui e Markku Lehmuskallio (Finlandia)
- One Night the Moon, regia di Rachel Perkins (Australia)
- On the Road to Emmaus (Emmauksen tiellä), regia di Markku Pölönen (Finlandia)
- Pamietam, regia di Andrzej Wajda (Stati Uniti, Polonia)
- Pather Chujaeri, regia di Pankaj Rishi Kumar (India)
- Princess Blade (Shura Yukihime), regia di Shinsuke Sato (Giappone)
- Le rêve plus fort que la mort, regia di Jean Rouch e Bernard Surugue (Francia)
- The Rules of the Game (Wa dong ren), regia di Ping Ho (Taiwan)
- Satin rouge, regia di Raja Amari (Francia, Tunisia)
- School Trip (Klassenfahrt), regia di Henner Winckler (Germania, Polonia)
- The Secret, regia di Ronit Kertsner (Israele)
- The Settlers, regia di Ruth Walk (Israele)
- Sobibor - 14 ottobre 1943, ore 16.00 (Sobibór, 14 octobre 1943, 16 heures), regia di Claude Lanzmann (Francia)
- Sogobi, regia di James Benning (Stati Uniti)
- Soviets Plus Electricity (Les soviets plus l'électricité), regia di Nicolas Rey (Francia)
- Steps for the Future, regia di Robyn Hofmeyr e D. Phakathi (Sud Africa)
- That's My Face, regia di Thomas Allen Harris (Stati Uniti)
- Tom, regia di Mike Hoolboom (Canada)
- A Tree of Palme (Parumu no ki), regia di Takashi Nakamura (Giappone)
- Uckermark, regia di Volker Koepp (Germania)
- La última huella, regia di Paola Castillo (Cile)
- El Valley Centro, regia di James Benning (Stati Uniti)
- The Voice of Ljudmila (Ljudmilas röst), regia di Gunnar Bergdahl (Svezia, Danimarca, Ucraina)
- Wesh wesh, qu'est-ce qui se passe?, regia di Rabah Ameur-Zaïmeche (Francia)
- The Wind Horse (Aoud rih), regia di Daoud Aoulad-Syad (Marocco, Francia)
Electric Shadows: focus sul cinema cinese
[modifica | modifica wikitesto]- Along the Railway, regia di Haibin Du (Cina)
- The Box (He zi), regia di Echo Y. Windy (Cina)
- Chen Mo and Meiting (Chen Mo he Meiting), regia di Hao Lui (Cina)
- Dance with Farm Workers (He min gong tiao wu), regia di Wu Wenguang (Cina)
- Il distretto di Tiexi (Tiexi qu), regia di Wang Bing (Cina, Paesi Bassi)
- Fish and Elephant (Jin nian xia tian), regia di Li Yu (Cina)
- High Sky Summer (Wang Shouxian de xia tian), regia di Jixian Li (Cina)
- Leave Me Alone (Wo bu yao ni guan), regia di Tiger Hu (Cina)
- Railroad of Hope (Xi wang zhi lü), regia di Ying Ning (Cina)
- Seafood (Haixian), regia di Wen Zhu (Cina, Hong Kong)
- Weekend Plot (Mi yu shi qi xiao shi), regia di Ming Zhang (Cina)
- Wo men hai pa, regia di Andrew Y-S Cheng (Cina)
- Yue shi, regia di Quan'an Wang (Cina)
Kinderfilmfest
[modifica | modifica wikitesto]- Aiuto, sono un ragazzo...! (Hilfe, ich bin ein Junge), regia di Oliver Dommenget (Germania)
- Attenti a quei tre (Klatretøsen), regia di Fabian Wullenweber (Danimarca, Svezia, Norvegia)
- Churi (Choori), regia di Javad Ardakani (Iran)
- La corsa di Virginia (Virginia's Run), regia di Peter Markle (Stati Uniti, Canada)
- Fratelli di sangue (Glasskår), regia di Lars Berg (Norvegia, Svezia)
- Hildegarde, regia di Di Drew (Australia)
- Minouche la gatta (Minoes), regia di Vincent Bal (Paesi Bassi)
- My Sister's Kids (Min søsters børn), regia di Tomas Villum Jensen (Danimarca)
- A Passage to Ottawa, regia di Gaurav Seth (Canada)
- Regína, regia di María Sigurðardóttir (Islanda, Canada, Norvegia, Germania)
- Send More Candy (Send mere slik), regia di Cæcilia Holbek Trier e Philip Zandén (Danimarca)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Ronja Rövardotter, regia di Tage Danielsson (Svezia, Norvegia)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Ballet Was Cancelled (Ballett ist ausgefallen), regia di Anne Wild (Germania)
- La Belle au bois d'or, regia di Bernard Palacios (Francia)
- Bulten söker en kompis, regia di Lennart e Ylva-Li Gustafsson (Svezia)
- Cats under the Rain (Koshki pod dozhdyom), regia di Alexey Demin (Russia)
- Delivery Day, regia di Jane Manning (Australia)
- Different (Anders Artig), regia di Christina Schindler (Germania)
- First Love (Premier amour), regia di Bernard Garant (Belgio)
- The Flood (Mabul), regia di Guy Nattiv (Israele)
- The Hedge of Thorns (Tornehekken), regia di Anita Killi (Norvegia)
- Klonkadonka!, regia di Adam Marko-Nord (Svezia)
- Mole's Treasure (Myyrän aarre), regia di Tini Sauvo (Finlandia)
- Outside: Looking In (Mens du står utenfor), regia di Nina Grünfeld (Norvegia)
- Ulla the Cuckoo (Göken Ulla), regia di Johan Hagelbäck (Svezia)
- War Game, regia di Dave Unwin (Regno Unito)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- List, regia di Denijal Hasanovic (Polonia, Bosnia ed Erzegovina)
Perspektive Deutsches Kino
[modifica | modifica wikitesto]- 80000 Shots, regia di Manfred Walther (Germania)
- 99euro-films, film collettivo (Germania)
- Absolut Warhola, regia di Stanislaw Mucha (Germania)
- The Antman, regia di Christoph Gampl (Germania)
- Crazy About Paris (Verrückt nach Paris), regia di Pago Bahlke e Eike Besuden (Germania, Francia)
- Detective Lovelorn und die Rache des Pharao, regia di Thomas Frick (Germania)
- Do Fish Do It? (Fickende Fische), regia di Almut Getto (Germania)
- Der Glanz von Berlin, regia di Judith Keil e Antje Kruska (Germania)
- Happiness Is a Warm Gun, regia di Thomas Imbach (Germania, Svizzera)
- Mein kleines Kind, regia di Katja Baumgarten (Germania)
- Mutants (Mutanten), regia di Katalin Gödrös (Francia, Germania)
Retrospettiva
[modifica | modifica wikitesto]- 8½, regia di Federico Fellini (Italia, Francia)
- 48 Stunden bis Acapulco, regia di Klaus Lemke (Germania Ovest)
- 490+1=491 (491), regia di Vilgot Sjöman (Svezia)
- Aç kurtlar, regia di Yilmaz Güney (Turchia)
- Acteón, regia di Jorge Grau (Spagna)
- Un affare di cuore (Ljubavni slucaj ili tragedija sluzbenice P.T.T.), regia di Dušan Makavejev (Jugoslavia)
- Andrej Rublëv, regia di Andrej Tarkovskij (Unione Sovietica)
- El arte de vivir, regia di Julio Diamante (Spagna)
- Artisti sotto la tenda del circo: perplessi (Die Artisten in der Zirkuskuppel: Ratlos), regia di Alexander Kluge (Germania Ovest)
- L'asso di picche (Cerný Petr), regia di Miloš Forman (Cecoslovacchia)
- Banditi a Orgosolo, regia di Vittorio De Seta (Italia)
- Il bandito delle 11 (Pierrot le fou), regia di Jean-Luc Godard (Francia, Italia)
- Billy il bugiardo (Billy Liar), regia di John Schlesinger (Regno Unito)
- Blow-Up, regia di Michelangelo Antonioni (Regno Unito, Italia, Stati Uniti)
- Borgata del borgo (Kvarteret Korpen), regia di Bo Widerberg (Svezia)
- La caccia (La caza), regia di Carlos Saura (Spagna)
- La caduta delle foglie (Giorgobistve), regia di Otar Ioseliani (Unione Sovietica)
- The Cat Has Nine Lives (Neun Leben hat die Katze), regia di Ula Stöckl (Germania Ovest)
- Charles mort ou vif, regia di Alain Tanner (Svizzera)
- Les Coeurs verts, regia di Édouard Luntz (Francia)
- La collezionista (La collectionneuse), regia di Éric Rohmer (Francia)
- Il coltello nell'acqua (Nóz w wodzie), regia di Roman Polański (Polonia)
- Coppie amanti (Weekend), regia di Palle Kjærulff-Schmidt (Danimarca)
- La dérive, regia di Paula Delsol (Francia)
- Donne facili (Les bonnes femmes), regia di Claude Chabrol (Francia, Italia)
- L'eclisse, regia di Michelangelo Antonioni (Italia, Francia)
- Eltávozott nap, regia di Márta Mészáros (Ungheria)
- L'Enfance nue, regia di Maurice Pialat (Francia)
- L'età delle illusioni (Álmodozások kora (Felnott kamaszok)), regia di István Szabó (Ungheria)
- Evviva la libertà (Mr. Freedom), regia di William Klein (Francia)
- Face to Face (Prosopo me prosopo), regia di Roviros Manthoulis (Grecia)
- Fame (Sult), regia di Henning Carlsen (Danimarca, Norvegia, Svezia)
- Fata Morgana, regia di Vicente Aranda (Spagna, Germania Ovest)
- I fidanzati, regia di Ermanno Olmi (Italia)
- Fuoco!, regia di Gian Vittorio Baldi (Italia)
- Generazione 45 (Jahrgang '45), regia di Jürgen Böttcher (Germania Est)
- Geschminkte Jugend, regia di Werner Klingler, Max Nosseck e Peter M. Thouet (Germania Ovest)
- Go for It, Baby (Zur Sache, Schätzchen), regia di May Spils (Germania Ovest)
- Il grande silenzio, regia di Sergio Corbucci (Italia, Francia)
- The Green Years (Os Verdes Anos), regia di Paulo Rocha (Portogallo)
- La guerra è finita (La guerre est finie), regia di Alain Resnais (Francia, Svezia)
- Herbst der Gammler, regia di Peter Fleischmann (Germania Ovest)
- Ho vent'anni (Mne dvadtsat let), regia di Marlen Chuciev (Unione Sovietica)
- Ingenui perversi (Niewinni czarodzieje), regia di Andrzej Wajda (Polonia)
- Intimní osvetlení, regia di Ivan Passer (Cecoslovacchia)
- Karla, regia di Herrmann Zschoche (Germania Est)
- Kärlek 65, regia di Bo Widerberg (Svezia)
- Liv, regia di Pål Løkkeberg (Norvegia)
- Lost Paradise (Elveszett paradicsom), regia di Károly Makk (Ungheria)
- Lots Weib, regia di Egon Günther (Germania Est)
- Magical Mystery Tour, regia di The Beatles (Regno Unito)
- Le margheritine (Sedmikrásky), regia di Věra Chytilová (Cecoslovacchia)
- De Minder gelukkige terugkeer van Joszef Katus naar het land van Rembrandt, regia di Wim Verstappen (Paesi Bassi)
- A Morning of Six Weeks (Een ochtend van zes weken), regia di Nikolai van der Heyde (Paesi Bassi, Francia)
- Mudar de Vida, regia di Paulo Rocha (Portogallo)
- Non riconciliati, o solo violenza aiuta, dove violenza regna (Nicht versöhnt oder Es hilft nur Gewalt wo Gewalt herrscht), regia di Jean-Marie Straub (Germania Ovest)
- Onnenpeli, regia di Risto Jarva (Finlandia)
- Opere giovanili (Rani radovi), regia di Želimir Žilnik (Jugoslavia)
- Il pane degli anni verdi (Das Brot der frühen Jahre), regia di Herbert Vesely (Germania Ovest)
- Die Parallelstrasse, regia di Ferdinand Khittl (Germania Ovest)
- Paranoia, regia di Adriaan Ditvoorst (Paesi Bassi)
- La passeggera (Pasazerka), regia di Andrzej Munk e Witold Lesiewicz (Polonia)
- Persona, regia di Ingmar Bergman (Svezia)
- Ponedelnik sutrin, regia di Irina Aktasheva e Hristo Piskov (Bulgaria)
- Prendeteci se potete (Catch Us If You Can), regia di John Boorman (Regno Unito)
- Prima della rivoluzione, regia di Bernardo Bertolucci (Italia)
- La ragazza senza storia (Abschied von gestern), regia di Alexander Kluge (Germania Ovest)
- La ricostituzione (Reconstituirea), regia di Lucian Pintilie (Romania)
- Rote Sonne, regia di Rudolf Thome (Germania Ovest)
- Rysopis - Segni particolari nessuno (Rysopis), regia di Jerzy Skolimowski (Polonia)
- Sadismo (Performance), regia di Donald Cammell e Nicolas Roeg (Regno Unito)
- Sapore di miele (A Taste of Honey), regia di Tony Richardson (Regno Unito)
- Sciogliere e legare (Oldás és kötés), regia di Miklós Jancsó (Ungheria)
- Se... (If...), regia di Lindsay Anderson (Regno Unito)
- Siamo italiani, regia di Alexander J. Seiler (Svizzera)
- Silenzio e grido (Csend és kiáltás), regia di Miklós Jancsó (Ungheria)
- Smutecní slavnost, regia di Zdenek Sirový (Cecoslovacchia)
- Sodrásban, regia di István Gaál (Ungheria)
- I sovversivi, regia di Paolo e Vittorio Taviani (Italia)
- Soy Cuba, regia di Michail Kalatozov (Cuba, Unione Sovietica)
- Spur der Steine, regia di Frank Beyer (Germania Est)
- Stine and the Boys (Stine og drengene), regia di Finn Karlsson (Danimarca)
- The Stones in the Park, regia di Leslie Woodhead (Regno Unito)
- Storia di Asja Kljacina che amò senza sposarsi (Istoriya Asi Klyachinoy, kotoraya lyubila, da ne vyshla zamuzh), regia di Andrej Končalovskij (Unione Sovietica)
- La struttura di cristallo (Struktura krysztalu), regia di Krzysztof Zanussi (Polonia)
- Il tatuaggio (Tätowierung), regia di Johannes Schaaf (Germania Ovest)
- Tavola dell'amore (Mahlzeiten), regia di Edgar Reitz (Germania Ovest)
- Ten Years After, regia di Matthias Weiss (Germania Ovest)
- Thursday We Shall Sing Like Sunday (Jeudi on chantera comme dimanche), regia di Luc de Heusch (Francia, Belgio)
- Tobby, regia di Hans Jürgen Pohland (Germania Ovest)
- Un uomo solo (Solo), regia di Jean-Pierre Mocky (Francia, Belgio)
- Ursula oder das unwerte Leben, regia di Walter Marti e Reni Mertens (Svizzera)
- Il vergine (Le départ), regia di Jerzy Skolimowskii (Belgio)
- La via lattea (La Voie lactée), regia di Luis Buñuel (Francia, Italia)
- Viva Maria!, regia di Louis Malle (Francia, Italia)
- Vivre ici, regia di Claude Goretta (Svizzera)
- Up the Junction, regia di Ken Loach (Regno Unito)
- The White Room (Byalata staya), regia di Metodi Andonov (Bulgaria)
- Yksityisalue, regia di Maunu Kurkvaara (Finlandia)
- Zaduszki, regia di Tadeusz Konwicki (Polonia)
- Zia Tula (La tía Tula), regia di Miguel Picazo (Spagna)
- Das zweite Gleis, regia di Joachim Kunert (Germania Est)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- 48 Köpfe aus dem Sand, regia di Kurt Kren (Austria)
- Afri Cola & Puschkin-Mann, regia di Charles Wilp (Germania Ovest)
- Am Rand, regia di Ferry Radax e Konrad Bayer (Austria)
- Antigone, regia di Ula Stöckl (Germania Ovest)
- Autorennen, regia di Vlado Kristl (Germania Ovest)
- Et Cetera, regia di Jan Švankmajer (Cecoslovacchia)
- General i resni clovek, regia di Vlado Kristl (Jugoslavia)
- Der goldene Schuss, regia di Winfried Parkinson (Germania Ovest)
- Haben Sie Abitur?, regia di Ula Stöckl (Germania Ovest)
- Herman Slobbe/Blind Child 2 (Herman Slobbe), regia di Johan van der Keuken (Paesi Bassi)
- La jetée, regia di Chris Marker (Francia)
- Lieder machen Leute, regia di Gitta Nickel (Germania Est)
- Machorka-Muff, regia di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub (Germania Ovest)
- Madeleine, Madeleine, regia di Vlado Kristl (Germania Ovest)
- Manöver, regia di May Spils (Germania Ovest)
- Na und...?, regia di Marquard Bohm e Helmut Herbst (Germania Ovest)
- Nicht löschbares Feuer, regia di Harun Farocki (Germania Ovest)
- Il piccolo caos (Das kleine Chaos), regia di Rainer Werner Fassbinder (Germania Ovest)
- Das Portrait, regia di May Spils (Germania Ovest)
- Schwestern der Revolution, regia di Rosa von Praunheim (Germania Ovest)
- Der Sekretär, regia di Jürgen Böttcher (Germania Est)
- Selbstschüsse, regia di Lutz Mommartz (Germania Ovest)
- Sightseeing, regia di Peter Nestler (Svezia)
- Sonnabend Abend 17 Uhr, regia di Ula Stöckl (Germania Ovest)
- Sonne halt!, regia di Ferry Radax (Austria)
- Spielplatz, regia di Heinz Müller (Germania Est)
- Studentinnen, regia di Winfried Junge (Germania Est)
- Ticho, regia di Milan Peer (Cecoslovacchia)
- Il vagabondo (Der Stadtstreicher), regia di Rainer Werner Fassbinder (Germania Ovest)
- Die Worte des Vorsitzenden, regia di Harun Farocki (Germania Ovest)
Tributo a Hildegard Knef
[modifica | modifica wikitesto]- Der Augenzeuge Nr. 8, regista non conosciuto (Germania)
- Gli assassini sono tra noi (Die Mörder sind unter uns), regia di Wolfgang Staudte (Germania)
- Di notte sulle strade (Nachts auf den Straßen), regia di Rudolf Jugert (Germania Ovest)
- Film ohne Titel, regia di Rudolf Jugert (Germania)
- Flügel und Fesseln, regia di Helma Sanders-Brahms (Germania Ovest, Francia)
- The Sinner (Die Sünderin), regia di Willi Forst (Germania Ovest)
- A Woman and a Half: Hildegard Knef, regia di Clarissa Ruge (Germania, Ungheria)
Premi
[modifica | modifica wikitesto]Premi della giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro: ex aequo La città incantata di Hayao Miyazaki e Bloody Sunday di Paul Greengrass
- Orso d'argento, gran premio della giuria: Catastrofi d'amore di Andreas Dresen
- Orso d'argento per il miglior regista: Otar Ioseliani per Lunedì mattina
- Orso d'argento per la migliore attrice: Halle Berry per Monster's Ball - L'ombra della vita di Marc Forster
- Orso d'argento per il miglior attore: Jacques Gamblin per Laissez-passer di Bertrand Tavernier
- Orso d'argento per il miglior contributo artistico: tutto il cast femminile di 8 donne e un mistero di François Ozon
- Orso d'argento per la migliore colonna sonora: Antoine Duhamel per Laissez-passer di Bertrand Tavernier
- Premio l'angelo azzurro: Minor Mishaps di Annette K. Olesen
- Premio Alfred Bauer: Baader di Christopher Roth
- Piper Heidsieck New Talent Award alla migliore giovane attrice: Dannielle Hall per Beneath Clouds di Ivan Sen
- Piper Heidsieck New Talent Award al miglior giovane attore: Hugh Bonneville per Iris - Un amore vero di Richard Eyre
- Orso d'oro per il miglior cortometraggio: At Dawning di Martin Jones
- Orso d'argento, premio della giuria: Brother of Mine di Jens Jonsson
Premi della giuria "Opera prima"
[modifica | modifica wikitesto]- Migliore opera prima: Beneath Clouds di Ivan Sen
- Menzioni speciali: The Laramie Project di Moisés Kaufman e Chen Mo and Meiting di Hao Lui
Premi onorari
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro alla carriera: Claudia Cardinale, Robert Altman
- Berlinale Kamera: Costa-Gavras, Volker Hassemer, Horst Wendlandt
Premi delle giurie "Kinderfilmfest"
[modifica | modifica wikitesto]Kinderjury
[modifica | modifica wikitesto]- Orso di cristallo: Fratelli di sangue di Lars Berg
- Menzioni speciali: Attenti a quei tre di Fabian Wullenweber e A Passage to Ottawa di Gaurav Seth
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: The Flood di Guy Nattiv
- Menzioni speciali: The Hedge of Thorns di Anita Killi e Delivery Day di Jane Manning
Kinderfilmfest International Jury
[modifica | modifica wikitesto]- Grand Prix per il miglior lungometraggio: Fratelli di sangue di Lars Berg
- Menzioni speciali: Send More Candy di Cæcilia Holbek Trier e Philip Zandén e Delivery Day di Jane Manning
- Special Prize per il miglior cortometraggio: Ballet Was Cancelled di Anne Wild
Premi delle giurie indipendenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio della giuria ecumenica
- Concorso: Bloody Sunday di Paul Greengrass
- Panorama: L'ange de goudron di Denis Chouinard
- Forum: That's My Face di Thomas Allen Harris - Premio FIPRESCI
- Concorso: Lunedì mattina di Otar Ioseliani
- Forum: Soviets Plus Electricity di Nicolas Rey - Guild Film Prize: Catastrofi d'amore di Andreas Dresen
- Premio CICAE Art Cinema
- Panorama: Piñero - La vera storia di un artista maledetto di Leon Ichaso
- Menzioni speciali: Light Drops di Fernando Vendrell e Lily Chou-Chou no subete di Shunji Iwai
- Forum: Mothers of Life di Anastasia Lapsui e Markku Lehmuskallio - Prix UIP Berlin: Relativity di Virginia Heath
- Premio Caligari: A Lucky Day di Sandra Gugliotta
- Premio Manfred Salzgeber: ex aequo Good Hands di Peeter Simm e Varuh meje di Maja Weiss
- New York Film Academy Award: Golden Gate di Fernando Meirelles e Katia Lund
- Menzione speciale: Jazireh di Safoura Ahmadi
- New York Film Academy Scholarship: Babies on the Sun di Gariné Torossian
- Peace Film Prize: August: A Moment Before the Eruption di Avi Mograbi
- Premio NETPAC: Chen Mo and Meiting di Hao Lui
- Menzione speciale: Fish and Elephant di Li Yu
- Premio Wolfgang Staudte: Wesh wesh, qu'est-ce qui se passe? di Rabah Ameur-Zaïmeche
- Premio Don Quijote: The Rules of the Game di Ping Ho
- Menzioni speciali: A Lucky Day di Sandra Gugliotta e Alexei and the Spring di Seiichi Motohashi
- Teddy Award
- Miglior lungometraggio: Walking on Water di Tony Ayres
- Miglior documentario: All About My Father di Even Benestad
- Miglior cortometraggio: Celebration di Daniel Stedman
- Premio della giuria: Just a Woman di Mitra Farahani e Sonbol B.Y.
- Premio Else dei lettori di Siegessäule: Walking on Water di Tony Ayres
Premi del pubblico e dei lettori
[modifica | modifica wikitesto]- Panorama Audience Award: L'angolo buio - La segretaria di Hitler di André Heller e Othmar Schmiderer
- Premio dei lettori della Berliner Morgenpost: 8 donne e un mistero di François Ozon
- Premio dei lettori della Berliner Zeitung: Alexei and the Spring di Seiichi Motohashi
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j 52nd Berlin International Film Festival - February 6-17, 2002, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
- ^ Awards 2002, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Sep 27, 2001: Perspektive Deutsches Kino, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ a b 52nd Internationale Filmfestspiele Berlin - Awards (PDF), su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ Ott 31, 2001: Berlinale 2002 Opens with the World Premiere of Heaven, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Fulvia Caprara, Ozon e Iosseliani favoriti, in La Stampa, 17 febbraio 2002.
- ^ Dec 14, 2001: Retrospective 2002: European 60s "Revolt, Fantasy & Utopia", su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ a b c Juries - 2002, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Wolfgang Jacobsen, 50 Years Berlinale - Internationale Filmfestspiele Berlin, Filmmuseum Berlin - Deutsche Kinemathek, 2000, ISBN 9783875849066.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto][[Categoria: