Il trono della fenice è il seggio degli antichi monarchi di Corea. Come termine è anche espressamente utilizzato in senso antonomastico per identificare capi di Stato al tempo della dinastia Joseon (1392-1897) e dell'Impero coreano (1897-1910).
Il motivo della fenice simboleggiava l'autorità suprema del re.[1] La fenice è da sempre stata associata con la regalità coreana. A riprova del fatto, essa è raffigurata sia nelle pitture funebri Goguryeo come nei tumuli del medio Gangseo.[2] È presente anche nel Sigillo della moderna Repubblica di Corea (guksae, 국새?, 國璽?).[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La cerimonia di incoronazione ed il trono stesso si sono modificati attraverso i secoli nel corso della storia della Corea. Ad esempio, nel periodo 1399–1549, sette su dodici re vennero incoronati nella sala reale del trono (Geunjeong-jeon) nel Palazzo Gyeongbokgung. In altri termini, Jeongjong, Sejong, Danjong, Sejo, Seongjong, Jungjong e Myeongjong ascesero al trono della fenice nella stessa sala.[4]
Uso retorico
[modifica | modifica wikitesto]Questo termine flessibile è un tropo retorico. A seconda del contesto, il "trono della fenice" può essere interpretato come un metonimo, che è un artificio retorico per un'allusione relativa a prossimità o corrispondenza, come ad esempio un riferimento alle azioni del monarca come "azioni del trono della fenice".
Il "trono della fenice" è anche inteso come una sineddoche, che è legata alla metonimia e alla metafora nel suggerire un gioco di parole, individuando una concettualizzazione strettamente connessa, ad esempio:
- riferendosi al tutto con il nome di una parte, come trono della fenice per i simboli e le cerimonie di insediamento
- " ... Yi Bang-won... ascese al trono della fenice come re Taejong nel 1400."[5]
- "Nel 1776, il secondogenito del principe Sado ascese al trono della fenice come re Jeongjo..."[6]
- riferendosi al generale con lo specifico, come a trono della fenice per regnate in:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ministero coreano della cultura e dell'informazione (1978), A Handbook of Korea, p. 189.
- ^ (EN) Ministero coreano della cultura e dell'informazione, La cultura e i costumi del Goguryeo [collegamento interrotto], su korea-japanese.goodsw.net. URL consultato il 27 febbraio 2016.
- ^ (EN) Three-Legged Bird to Replace Phoenix on State Seal, su english.chosun.com. URL consultato il 26 marzo 2023.
- ^ (EN) Gyeongbok Palace Travel Guide, su www.lifeinkorea.com. URL consultato il 26 marzo 2023.
- ^ Choson, su koreanhistoryproject.org (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2010).
- ^ (EN) Prince Sado (1735-1762), su it.findagrave.com. URL consultato il 26 marzo 2023.
- ^ Henthorn, William E. (1971), A History of Korea, p. 136.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) William E. Henthorn, A History of Korea, New York, Free Press, 1971, OCLC 186869329, SBN IT\ICCU\SBL\0173632.
- (EN) Ministero coreano della cultura e dell'informazione (a cura di), A Handbook of Korea, Seul, Ufficio, 1978, OCLC 6719067.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Troni
- Emblema nazionale
- Trono del Crisantemo del Giappone
- Trono del Dragone della Cina
- Trono del Leone del Dalai Lama, nel Tibet
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Palazzo Gyeongbok, su lifeinkorea.com. URL consultato il 27 febbraio 2016.
- (EN, KR) Museo nazionale del Palazzo della Corea, su visitkorea.or.kr. URL consultato il 27 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2012).
- (EN, KR) Palazzo Reale, su royalpalace.go.kr. URL consultato il 27 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2009).