Danjong | |
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Ritratto di Danjong (c. 1927) | |
Re di Joseon | |
In carica | 1452 – 1455 |
Investitura | maggio 1452 |
Predecessore | Munjong di Joseon |
Successore | Sejo di Joseon |
Nome completo | Yi Hongwi |
Nascita | 9 agosto 1441 |
Morte | Contea di Yeongwol, 17 novembre 1457 (16 anni) |
Sepoltura | Jangneung |
Luogo di sepoltura | Contea di Yeongwol |
Casa reale | casato di Yi |
Padre | Munjong di Joseon |
Madre | Hyeondeok di Joseon |
Consorte | Jeongsun di Joseon Sugui Kim Sugui Gwon |
Danjong (단종?, 端宗?, TanchongMR; nato Yi Hongwi (이홍위?, 李弘暐?); 9 agosto 1441[1] – Contea di Yeongwol, 17 novembre 1457[1]) è stato il sesto re di Joseon, sul quale regnò dal 1452 al 1455.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Danjong nacque con il nome proprio di Yi Hongwi il 9 agosto 1441, unico figlio maschio del principe ereditario Yi Hyang e della consorte Gwon (postumamente nota come regina Hyeondeok), che morì per le conseguenze del parto.[2][3] Nel 1448 venne riconosciuto come erede del padre e, quando questi salì al trono nel 1450 con il nome di Munjong, Hongwi ricevette il titolo di principe ereditario.[4]
Divenne re quattro giorni dopo la morte di Munjong nel maggio 1452. Siccome era troppo giovane e inesperto per governare, e non aveva nessun parente adulto di riferimento, avendo perso entrambi i genitori, si stabilì che tutte le decisioni dovessero essere prese in consultazione con il Uijeongbu (il consiglio di Stato) e i sei ministeri, e venne affiancato da un gruppo di ministri scelti da suo padre per fargli da consiglieri.[3][5]
Presto rimase coinvolto in una carneficina tra i pretendenti al trono, per cui sua sorella maggiore, la principessa Gyeonghye, cercò di proteggerlo e rafforzare la sua autorità reale con l'aiuto del generale Kim Jong-seo, ma invano.[6] Un anno dopo suo zio, il principe Suyang (re Sejo), assassinò sia Kim Jong-seo che l'ufficiale Hwang Bo-in con il pretesto che stavano cospirando una ribellione, e prese il potere con un colpo di Stato, rendendo Danjong re soltanto di nome.[2][4] Nel 1454 prese in moglie la figlia di Song Hyeon-su (la futura regina Jeongsun).[3] Nel 1455 fu costretto ad abdicare in favore dello zio, divenendo re emerito e trasferendosi nel Sugangung, una zona del Changgyeonggung. Nel corso dell'anno seguente vennero comunque fatti dei tentativi per riportarlo sul trono: quando fallirono, venne degradato a principe (con nome Nosan) ed esiliato a Changryeongpo, nella contea di Yeongwol.[3][4][7] Durante la prigionia, si dedicò alla composizione di poesie.[3] Nel 1457, suo zio Geumseong tentò ancora una volta di riportarlo al potere, ma venne scoperto, e il principe fu privato del suo titolo e ridotto a cittadino comune.[4]
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Il capitolo degli Annali della dinastia Joseon dedicato a Sejo riporta che Danjong morì impiccandosi dopo aver appreso che lo zio Geumseong era stato giustiziato, mentre sotto Seonjo (r. 1567-1608) si diffuse la voce che Sejo l'avesse condannato all'avvelenamento.[5] Il missionario Homer Hulbert ha raccontato che il funzionario Wang Bang-yeon, che aveva accompagnato Danjong nel viaggio verso l'esilio, ricevette l'ordine di consegnare la ciotola con il veleno, ma a causa del rispetto che nutriva per il re deposto, non riuscì a farlo e, invece, si prostrò ai suoi piedi; Danjong venne quindi strangolato a tradimento con una corda dal plebeo Kong Sang, il quale, all'improvviso, cadde morto con il sangue che gli sgorgava dagli orifizi del viso. Il racconto di Hulbert è probabilmente falso, giacché Wang ha riconosciuto in una poesia di aver consegnato al re ragazzo la bevanda avvelenata;[8] tuttavia, siccome le storie popolari e i resoconti storici non menzionano il veleno, ma parlano dello strangolamento, è più probabile che sia quest'ultimo la causa del decesso.[5]
I resti di Danjong vennero abbandonati nel fiume Donggang, e un decreto reale stabilì che chiunque li avesse recuperati sarebbe stato punito per tre generazioni.[8][9] In seguito, incurante del divieto, il governatore locale Eom Heung-do recuperò il corpo dalle acque e lo seppellì.[9]
La sua tomba rimase priva di nome per duecento anni. Nel 1681 Sukjong lo elevò nuovamente a principe, mentre nel 1698 gli assegnò Danjong come nome postumo, e il luogo della sua sepoltura venne chiamato Jangneung.[9][10]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | ||||||||
Sejong il Grande | Taejong di Joseon | |||||||||
Wongyeong di Joseon | ||||||||||
Munjong di Joseon | ||||||||||
Soheon di Joseon | Sim On | |||||||||
Samhangukdaebuin An | ||||||||||
Danjong di Joseon | ||||||||||
Gwon Jeon | Gwon Baek-jong | |||||||||
Signora Gwon | ||||||||||
Hyeondeok di Joseon | ||||||||||
Choe A-ji | Choe Yong | |||||||||
Signora Ji | ||||||||||
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Danjong ebbe tre consorti (una regina e due concubine), con cui non generò figli.
- Regina Jeongsun di Joseon
- Sugui Kim del bon-gwan Kim di Sangsan
- Sugui Gwon del bon-gwan Gwon di Andong
Nella cultura popolare
[modifica | modifica wikitesto]Danjong è stato interpretato dai seguenti attori:
- Lee Min-woo in Ppurigip-eun namu (1983)
- Jung Tae-woo in Wanggwa bi (1998)
- Noh Tae-yeob in Gongju-ui namja (2011)
- Chae Sang-woo in Insu daebi (2011) e Gwansang (2013)
- Choi Dong-ah in Jang Yeong-sil (2016)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (KO) Choi Moon-jung, 소설로 읽는 조선왕조실록 : 나쁜남자 편, Multidimensional Books, 2021, p. 369, ISBN 9791191215045.
- ^ a b (KO) 문종[文宗] – 30년간 세자로서 세종을 보필하다 1414년(태종 14) ~ 1452년(문종 2), su contents.history.go.kr. URL consultato il 13 maggio 2022.
- ^ a b c d e (KO) 단종, su terms.naver.com. URL consultato il 22 maggio 2022.
- ^ a b c d (EN) Jangneung Royal Tomb (莊陵) ( The sixth king of Joseon, King Danjong ), su portal.nrich.go.kr. URL consultato il 21 maggio 2022.
- ^ a b c (KO) 단종[端宗] – 청령포에서 비운의 삶을 마감하다 – 1441년(세종 23) ~ 1457년(세조 2), su contents.history.go.kr. URL consultato il 22 maggio 2022.
- ^ (EN) An Seung-jun, Forgotten story of Princess Gyeonghye, su koreatimes.co.kr, 11 marzo 2014. URL consultato il 20 maggio 2022.
- ^ (EN) Lee Jeong-bong, A hamlet rich in history and art, su koreajoongangdaily.joins.com, 31 maggio 2011. URL consultato il 20 maggio 2022.
- ^ a b (EN) Robert Neff, Murder, misery and mercy: Boy-king's life brutally cut short, su koreatimes.co.kr, 16 novembre 2019. URL consultato il 21 maggio 2022.
- ^ a b c (EN) Jangneung Royal Tomb [UNESCO World Heritage] (영월 장릉(단종) [유네스코 세계문화유산]), su english.visitkorea.or.kr. URL consultato il 21 maggio 2022.
- ^ (EN) Danjong History Museum, su gangwon.to. URL consultato il 21 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2023).
Altri progetti
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