Torre aragonese delle Pietre Negre Parco archeologico dei Tauriani | |
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Ubicazione | |
Stato | Regno di Napoli |
Stato attuale | Italia |
Regione | Calabria |
Città | Palmi |
Indirizzo | Via del Vescovato |
Coordinate | 38°23′39.35″N 15°51′48.91″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Torre d'avvistamento antisaracena |
Altezza | 15 metri |
Termine costruzione | 1565[1] |
Costruttore | Carlo II Spinelli |
Materiale | pietra |
Condizione attuale | in cattivo stato di manutenzione |
Proprietario attuale | Comune di Palmi |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Universitas di Seminara[2] Universitas di Palmi |
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La Torre aragonese di Pietrenere di Palmi,[3] volgarmente detta torre saracena,[4][5][6] è una delle antiche torri d'avvistamento cinquecentesche che sorgono sul litorale della Costa Viola. La struttura si erge sulla sommità del pianoro di Taureana, a ridosso di una falesia che sovrasta la spiaggia del Lido di Palmi. Costruita nel 1565, anticamente era denominata "Torre di Pietrenere"' (o de "Le Pietre Negre")[7] per distinguerla dall'altra torre d'avvistamento di Palmi, chiamata Torre di San Francesco, attualmente scomparsa.
La torre è tutelata tramite notifica del 16 agosto 1913[8] e, dall'11 settembre 2011,[9] fa parte del complesso del Parco archeologico dei Tauriani "Antonio De Salvo".
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1549, avvenne la distruzione di Palmi ad opera del corsaro turco Dragut Rais.[10] A seguito di tale devastazione il duca di Seminara Carlo II Spinelli, che era divenuto feudatario della città nel 1555, decise di riedificare la «terra di Palma» e di fortificarla.[10] Pertanto decise di costruire anche due torri di guardia costiera. Una fu chiamata di «San Francesco»,[7] ed era ubicata nella località ancora oggi denominata Torre, e l'altra, costruita presso la Chiesa di San Fantino, fu detta «di Pietrenere», dal nome della marina sottostante.[7] La costruzione della Torre di Pietrenere, come indica l'iscrizione riportata a tutt'oggi, risale al 1565.[11]
Da un atto del 1747 la torre risultava allora di proprietà di Bruno Ubaldo, quale «Capitano proprietario della Reggia Torre delle Pietre Negre in giurisdizione della Città di Seminara»[12]
Il 16 agosto 1913 venne emesso un decreto di tutela della torre.[8] Dall'11 settembre del 2011 la torre fa parte del Parco Archeologico dei Tauriani "Antonio De Salvo", inaugurato a seguito degli scavi archeologici che avvengono dal 1995 nell'area vicina al manufatto e che hanno portato alla luce le rovine dell'antica Tauriana[9].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La torre ha una circonferenza alla base di circa 22 metri, una larghezza di 8 metri,[13] un'altezza di 15 metri[13] e la porta d'entrata è collocata ad un'altezza di 7 metri dal suolo, e conduce ad una camera provvista di feritoie sui muri perimetrali. I materiali usati per realizzarla sono pietre naturali e mattoni.[14]
L'unica finestra della torre è collocata dalla parte che guarda verso l'interno, lasciando la parte rivolta verso il mare senza aperture, in modo che le navi nemiche non potessero avvistare l'eventuale luce del torriero.[11]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rando, p. 155.
- ^ Fino 1632, data d'indipendenza di Palmi.
- ^ Talvolta chiamata anche Torre medievale.
- ^ Torre Saracena di Palmi, su turismoincalabria.it.
- ^ La Torre saracena di Palmi e la leggenda di donna Canfora, su calabriaonweb.it. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2022).
- ^ TORRE SARACENA PALMI, REGGIO CALABRIA, su fondoambiente.it.
- ^ a b c De Salvo, p. 160.
- ^ a b Notifica di tutela della Torre Saracena (PDF), su unirc.it. URL consultato il 17 febbraio 2013.
- ^ a b Inaugurazione del Parco Archeologico dei Tauriani, su pianainforma.it. URL consultato il 17 febbraio 2013.
- ^ a b De Salvo, p. 157.
- ^ a b Torri e castelli della Calabria, su calabriaturistica.it. URL consultato il 17 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2012).
- ^ Sosed Editrice, "TRA TORRI, TORRIERI E CAVALLARI", su sosed.eu. URL consultato il 24 aprile 2013.
- ^ a b Guida turistica del Comune di Palmi 2013, pag. 7
- ^ Notizie sul Parco Archeologico [collegamento interrotto], su latorresaracena.it. URL consultato il 17 febbraio 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio De Salvo, Ricerche e studi storici intorno a Palmi, Seminara e Gioia Tauro, ed. Lopresti, 1889;
- Michele D'Innella, Cinzia Rando, Calabria: dal Pollino all'Aspromonte le spiagge dei due mari le città, i borghi arroccati, Touring club italiano, 1998, ISBN 8836512569;
- Rossella Agostino, Gli Italici del Métauros, ed. Laruffa, 2005 ISBN 8872212596;
- Maria Cecilia Parra, Pier Giovanni Guzzo, Guida archeologica della Calabria: un itinerario tra memoria e realtà, ed. Edipuglia, 1998 ISBN 8872281962;
- Pierre Claude, François Daunou, Gaston Bruno, Paulin Paris, Journal des Savants, ed. de Boccard, 2000;
- Rivista di studi bizantini e neoellenici, Volume 25, Istituto di studi bizantini e neoellenici, Università di Roma, 1988;
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torre Saracena