Tito Chini (Firenze, 22 agosto 1898 – Desio, 1947) è stato un pittore, decoratore, grafico e restauratore italiano, interprete prima dello stile liberty, poi dello stile déco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Tito Chini nacque a Firenze da Chino Chini. Il padre fu artista, esperto chimico ceramista, cugino e collaboratore di Galileo Chini nella manifattura fiorentina Arte della ceramica dal 1896 e successivamente, dal 1906 nella manifattura Fornaci San Lorenzo di Borgo San Lorenzo (FI). Tito, artista eclettico di grande cultura, discendente da una famiglia di artisti da generazioni, fu inserito dal padre, come il fratello minore Augusto, nella manifattura borghigiana, studiò presso la Scuola d’Arte in piazza Santa Croce a Firenze e si diplomò nel 1916. Collaborò quindi giovanissimo con le Fornaci San Lorenzo divenendo nel 1925 direttore artistico dopo l’abbandono di questo ruolo da parte di Galileo, carica che mantenne fino alla chiusura della manifattura a causa del bombardamento aereo del 1943.[1]
Tito Chini con la sua produzione artistica rivendicò l'eccellenza manuale dell'artista-artigiano, concependo l'arte decorativa moderna in stretto rapporto con l'architettura. Secondo la sua filosofia di vita l'arte e di conseguenza la bellezza dovevano entrare nella quotidianità, secondo un progetto di democratizzazione dell'arte.
Tito Chini, pur essendosi formato attraverso l'esperienza appresa nella manifattura ceramica di famiglia, cercherà attraverso il suo temperamento di superare e rinnovare la produzione artistica delle "Fornaci San Lorenzo" che già con Galileo Chini avevano toccato l'apice del successo. Fu lui a rinnovare il repertorio dell'azienda di famiglia verso motivi più art déco, ispirati a Giò Ponti e Guido Andloviz.
Tito Chini è sepolto vestito con l'abito francescano a Palazzuolo sul Senio, nel paese di origine della moglie Valentina, dove risiedette con la famiglia Bianconcini Strigelli ed ebbe importanti incarichi.
Legame col generale Guglielmo Pecori Giraldi
[modifica | modifica wikitesto]Fu protetto dal generale Guglielmo Pecori Giraldi, maresciallo d'Italia, suo superiore in guerra. Tito svolse il ruolo di attendente e fu tenuto in grande stima dal generale Guglielmo Pecori Giraldi, tanto da essere considerato da quest'ultimo come il figlio mancato.
Ambedue, tra l'altro, oltre ad aver respirato gli stessi ideali nel tempo della guerra, avevano continuato a frequentarsi nel successivo tempo di pace, ed inoltre avevano in comune anche la stessa origine mugellana, infatti, le famiglie Chini e Pecori Giraldi si conoscevano da vecchia data.[2]
Lungo il corso degli anni i loro rapporti rimasero sempre eccellenti, tanto che la figlia Luisa Chini descrive questa relazione come "una vecchia e solida amicizia", rispettosa da parte di Tito e paterna da parte del vecchio Generale che chiamerà il giovane Tito ad affrescare giovanissimo anche il Sacello Ossario del Pasubio, dove lo stesso Guglielmo Pecori Giraldi volle essere sepolto insieme ai caduti della 1ª Armata.
Il 29 ottobre 1923 Tito sposò la professoressa Valentina Bianconcini-Strigelli di Palazzuolo, nella Cappella dei Pittori, presso la basilica della Santissima Annunziata in Firenze. Proprio il generale Pecori Giraldi fece da testimone alle nozze, come testimonia anche la stampa dell'epoca[3].
Con Pecori Giraldi e insieme ad altre importanti personalità ebbe modo anche di collaborare alla Società Mugellana di Studi Storici, per la quale disegnerà anche la testata del Bollettino.
Committenze pubbliche e private
[modifica | modifica wikitesto]Ottenne varie committenze per la decorazione di ville gentilizie in Mugello ed anche di memorie legate al ricordo dei caduti della Grande Guerra, in particolare eseguì affreschi a Palazzuolo sul Senio, creò molte lapidi commemorative, steli tabernacolo in Mugello, affreschi nel già citato ossario del Pasubio, nel duomo di Schio, nel tempio ossario di Bassano del Grappa.
Lavorò nel Caffè Margherita di Viareggio, sempre a Viareggio esegue l'apparato decorativo del Villino Brunetti, eseguì le vetrate dell’Hotel Roma a Firenze, affrescò e decorò cappelle nel cimitero monumentale dell'Antella, collaborò nel 1938 alla progettazione e decorazione del Padiglione delle Feste del complesso termale di Castrocaro realizzando tutto l’apparato decorativo interno ed esterno e nel 1940 alla Cappella della Madonna dei Fiori nella chiesa parrocchiale di Castrocaro[4]
Numerosa e artisticamente importante risulta la sua produzione in Mugello spesso offuscata dalla celebrità di Galileo Chini. Grande sarà l'impegno di Tito nel dare una svolta alla Manifattura ceramica Fornaci San Lorenzo, dopo aver assunto l'incarico di direttore artistico, in conseguenza dell'abbandono di questo incarico nel 1925 da parte di Galileo, poiché adesso è libero di agire artisticamente, finalmente svincolato dai suoi modelli. Copiosa dunque la produzione di questo periodo, fino alla distruzione della fabbrica a seguito del bombardamento del 1943.[5]
A Borgo San Lorenzo nel 1931 progettò e decorò il Palazzo Comunale[6], secondo un progetto unitario rappresentando una delle sue opere più compiute, importanti e meglio riuscite dell'artista[7].
Legami con l'ambiente esoterico e massonico
[modifica | modifica wikitesto]La creazione del Palazzo comunale progettato e decorato interamente da Tito Chini, coadiuvato dall'architetto Augusto Lorini, rappresenta un esempio particolare dei legami con l'ambiente esoterico massonico e il primo fascismo, prima che si trasformasse in regime, in quanto tutto l'apparato decorativo, la disposizione interna degli ambienti, presentano un forte messaggio di fiducia nell'uomo e nel suo perfezionamento interiore, secondo due livelli di lettura con un complesso rimando simbolico e iconografico, uno palese ed evidente per tutti e uno celato e intimo per iniziati. Approfonditi studi sono stati condotti dalla storica d'arte Elisa Marianini[8], la quale ha dimostrato come l’edificio comunale confermi la comunanza di vedute e di simboli tra massoneria e fascismo, poiché esso risponde comunque anche ad ideali fascisti, e tutto l’impianto decorativo evidenzia la fede in questa cultura, dato che, sia Tito Chini che Guglielmo Pecori Giraldi aderirono con convinzione al fascismo; ma le iconografie usate sottendono anche la fiducia in una visione massonica, e quindi, esiste un più profondo livello di lettura non riservato ai profani e per questo non compreso da tutti, come se tra “Fratelli” ci fosse stata la necessità di tenere e salvaguardare i pensieri più intimi che li accomunavano.[9]
Esposizioni e rassegne nazionali e internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Tito Chini dopo l'assunzione della direzione artistica prese parte a molte manifestazioni artistiche ed esposizioni sia in Italia che all'estero.
Nel 1925 all'Esposizione Internazionale di Parigi fu premiato con la medaglia d'argento per la ceramica[10].
Nel 1930 in Belgio all'Esposizione di Anversa decorò la cupola del Padiglione Italiano[11] ricevendo due "Gran Prix".
Di seguito le principali rassegne alle quali partecipano le Fornaci San Lorenzo dopo l'assunzione della sua carica di direttore artistico e di Chino Chini di direttore tecnico[12]:
- 1925
- Mostra Internazionale d’Arti Decorative di Monza.
- Fiera Campionaria di Milano. Partecipazione nel Padiglione Regionale Toscano.
- Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne di Parigi. Grand prix, diploma d’onore per i materiali architettonici decorativi in ceramica, grand prix per la produzione di vasi e soprammobili, medaglia d’argento per le vetrate artistiche, medaglia d’argento per l’arredamento.
- 1926
- Fiera Campionaria di Milano. Partecipazione nel Padiglione Regionale Toscano.
- Mostra regionale di edilizia di Torino. Diploma di gran premio
- Esposizione Agricola e Industriale di Caltanissetta. Medaglia d’oro.
- Fiera biennale campionaria di Lucca. Gran premio e targa del Comune di Siena.
- 1927
- Fiera Campionaria di Tripoli. Medaglia d’oro.
- 1928
- Fiera Campionaria di Milano. Partecipazione del Padiglione Regionale Toscano e partecipazione nel Padiglione delle Piccole Industrie.
- Esposizione per il IV Centenario di Emanuele Filiberto e X Anniversario della Vittoria, di Torino.
- Mostra della ceramica moderna di Pesaro. Medaglia d’argento e diploma di alta lode.
- 1929
- Esposizione Internazionale di Barcellona. Medaglia d’oro.
- Fiera Campionaria di Tripoli. Diploma di alta benemerenza e diploma di fuori concorso.
- Esposizione Nazionale dell’Alto Adige di Bolzano. Medaglia d’oro
- Fiera campionaria di Fiume.
- Fiera di Lipsia.
- Fiera Campionaria di Tripoli.
- 1930
- Esposizione Internazionale di Anversa. Grand prix per la ceramica, grand prix per l’arte decorativa, diploma di grande onore per le vetrate e speciali distinzioni ai collaboratori.
- 1931
- Fiera del Levante di Bari.
- 1932
- Fiera Campionaria di Tripoli.
- 1933
- Fiera Campionaria di Tripoli.
- 1934
- Fiera Campionaria di Tripoli.
2017
- Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia. Musei di San Domenico a Forlì.
- Magiche atmosfere dell'Art Déco. Padiglione delle Terme di Castrocaro Terme.
- Confronti d'Arte. Francesco Nonni e Tito Chini. Gli artisti dell'Art Déco dialogano con le opere del Museo. Museo di Saludecio e del Beato Amato.
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- Affreschi e restauri nella villa Pecori Giraldi, 1921-23, Borgo San Lorenzo
- Cappella del Poggiolo, Salaiole, 1923, Borgo San Lorenzo
- Cappella dedicata ai caduti della Grande Guerra, 1924, Palazzuolo sul Senio
- Via Crucis, 1925-30, chiesa dei Santi Carlo e Antonio, Palazzuolo sul Senio
- Cenacolo, 1926, convento dei Cappuccini, Borgo San Lorenzo
- Edicola di san Francesco, 1926, Borgo San Lorenzo
- Decorazione del Sacello-ossario, 1926, Monte Pasubio
- Decorazioni e vetrate, Hotel Roma, 1927, Firenze
- Decorazioni, Gran Caffè Margherita, 1928, Viareggio
- Decorazioni ceramiche in facciata Villino Brunetti, Viareggio
- Decorazioni, progetto e arredo interno del palazzo Comunale, 1925-31, Borgo San Lorenzo
- Aquila in ceramica e vetrate, Caserma dei Carabinieri, già Casa del Fascio di Borgo San Lorenzo
- Vetrate, 1932, Hotel Regency, Firenze
- Ossario dei caduti, 1932, Trento
- Ossario di guerra, 1932, Schio
- Chiesa del Seminario, 1934, Vicenza
- Decorazioni nella chiesa di San Giuseppe, 1936-1937, Aielli
- Decorazioni nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, 1938, Palazzuolo sul Senio
- Decorazioni nello stabilimento termale, Levico Terme
- Decorazioni e progettazione del Padiglione delle Feste, 1937-39, Castrocaro Terme
- Decorazioni nello stabilimento termale, Vetriolo
- Decorazioni nello stabilimento termale, Roncegno Terme
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]- Percorsi di Luce, Massoneria e Fascismo nel Palazzo comunale di Borgo San Lorenzo, prodotto da Tele Iride Archiviato il 31 ottobre 2019 in Internet Archive., Regia di Alessio Poggioni basato su uno studio di Elisa Marianini, 2014. Vedi su you tube: documentario parte 1; documentario parte 2;documentario parte 3.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gilda Cefariello Grosso Museo della Manifattura Chini, catalogo, Edizioni Polistampa, Firenze, 1999, pp. 23-24; Elisa Marianini La memoria dei caduti della Grande Guerra in Mugello, una ferita salvata dalla bellezza, Edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI), 2015. p. 67.
- ^ Copia archiviata, su museochini.it. URL consultato il 22 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2017).
- ^ “Il Messaggero del Mugello”, 4 novembre 1923 n° 44.
- ^ [1]
- ^ Gilda Cefariello Grosso Museo della Manifattura Chini, catalogo, Edizioni Polistampa, Firenze, 1999, p. 23; Elisa Marianini La memoria dei caduti della Grande Guerra in Mugello, una ferita salvata dalla bellezza, Edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI), 2015. p. 67.
- ^ Il Palazzo del Comune, in “Il Messaggero del Mugello”, 14 giugno 1931 n° 24.
- ^ http://www.okmugello.it/borgo-san-lorenzo/tito-chini-e-il-palazzo-municipale/[collegamento interrotto]
- ^ Elisa Marianini., Tito Chini e il Palazzo comunale di Borgo San Lorenzo, in “saggio storico artistico per tesi di laurea in storia dell'arte”, 2010.
- ^ Vedi Elisa Marianini, Municipio , scheda n° 5, in I Chini a Borgo San Lorenzo, storia e produzione di una manifattura mugellana, a cura di Gilda Cefariello Grosso, Opus libri 1993, ristampa aggiornata in alcune parti nel 2014, edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI).
- ^ [1]
- ^ Matteo Chini, "Tito Chini: studi e riscoperte" in Eco del Senio, 1996.
- ^ Copia archiviata, su museochini.it. URL consultato il 21 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gilda Cefariello Grosso, Rosa Maria Martellacci, Elisa Marianini, Marco Pinelli e Vera Silvani I Chini a Borgo San Lorenzo, storia e produzione di una manifattura mugellana, a cura di Gilda Cefariello Grosso, Opus libri 1993, ristampa aggiornata in alcune parti nel 2014, edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI).
- Silvestra Bietoletti, Una decorazione di Tito Chini per la villa delle Maschere in Mugello, 1994, in “Bollettino della Accademia degli Euteleti della Città di San Miniato”, LXXV, n. 61.
- Luisa Chini Velan, Valentina e i suoi. Autoritratto di un gruppo familiare, 1996, Firenze.
- Giseppina Carla Romby, Marco Pinelli, Francesco Apergi, Cristina Ducci, Chiara Marcotulli, Laura Paoli, Antonella Perretta e Elisa Pruno Mugello – Itinerari del ‘900, 2015, edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI).
- Giseppina Carla Romby, Marco Pinelli, Francesco Apergi, Cristina Ducci, Chiara Marcotulli, Laura Paoli, Antonella Perretta e Elisa Pruno Mugello – Itinerari del ‘900, 2015, edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI). Edizione anche in lingua inglese pubblicata nel 2016.
- RobertoCampomori Palazzuolo sul Senio: le immagini e la memoria tra storia, cronaca e costume, Palazzuolo sul Senio, 2003.
- ·Silvano Guerrini, Le opere dei Chini all'Antella. Dario, Leto, Tito Chini e Manifattura Fornaci San Lorenzo nel Cimitero monumentale della Confraternita della Misericordia, seconda edizione ampliata e rivista, Ven. Confraternita della Misericordia di S. Maria all'Antella, Tipolitografia Contini, Sesto Fiorentino (Firenze) 2012, ISBN 978-88-907741-0-2.
- Gilda Cefariello Grosso La bella tavola, ceramiche da mensa dall'antichità all'età moderna, 2005, Castelvecchio Editrice, Borgo San Lorenzo (FI).
- Gilda Cefariello Grosso Museo della Manifattura Chini, catalogo, Edizioni Polistampa, Firenze, 1999.
- Luisa Chini Velan, Tito chini l'uomo e l'artista 1898-1947, ricordi, documenti, riproduzioni, corrispondenza. Mauro Pagliai editore, Edizioni Polistampa, Firenze, 2002 ISBN 88-8304-399-5.
- Elisa Marianini Percorsi di luce - Una lettura esoterica del palazzo comunale di Borgo San Lorenzo e di altre opere di Tito Chini, Edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI), 2016. ISBN 978-88-99386-05-4.
- Elisa Marianini La memoria dei caduti della Grande Guerra in Mugello - una ferita salvata dalla bellezza, Edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI), 2015. ISBN 978-88-99386-02-3.
- Ulisse Tramonti, Tito Chini Dall’architettura alla decorazione Il Padiglione delle Feste del Compendio Termale di Castrocaro, Ravenna, 2013.
- Magiche atmosfere Decò, catalogo della mostra, Castrocaro Terme, 2017.
- Marcello Scalzo Rilevare e rappresentare: Borgo San Lorenzo, 2004, Alinea Editrice, Città di Castello (PG).
- F. Niccolai, La glorificazione degli eroi della Ia Armata nella decorazione pittorica di Tito Chini al Sacello-Ossario del Pasubio, in “Bollettino della Società Mugellana di Studi Storici”, 1927, marzo n° 1, pp. 244-248.
- Andrea Aromatico, Alchimia. L'oro della conoscenza, 1996. Testo completo: http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/alchimia/aromatico.pdf.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Chini (famiglia)
- Galileo Chini
- Chino Chini
- Leto Chini
- Augusto Chini
- Pietro Alessio Chini
- Guglielmo Pecori Giraldi
- Palazzo Comunale (Borgo San Lorenzo)
- Ossario del Pasubio
- Massoneria
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tito Chini
Collegamenti esterni
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