Tavola Doria | |
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Autore | Il Poppi (attr.)[1] |
Data | 1503-1505 |
Tecnica | olio su tavola di pioppo |
Dimensioni | 86×115 cm |
Ubicazione | Firenze, Galleria degli Uffizi |
La Tavola Doria è un dipinto raffigurante la parte centrale della celebre opera pittorica murale della Battaglia di Anghiari[2] di Leonardo Da Vinci, realizzato tra il 1503 ed il 1505.
Attribuzione
[modifica | modifica wikitesto]L'autore é ignoto e per lo più è ritenuta una copia di un autore toscano del XVI secolo, forse il Poppi.
Negli schizzi di Leonardo per la battaglia di Anghiari, non compaiono tra le armi usate, pugnali, coltelli o comuni armi bianche di dimensioni ridotte, ma solo lance lunghe oltre ogni limite, che sono fondamentali nel cadenzare la composizione e la campitura dell'opera. Le medesime sono magistralmente usate per la ripartitura grafica dei disegni che si possono consultare alla Galleria dell'Accademia di Venezia. L'approfondimento del "segno" presente in un'opera è elemento fondamentale per l'attribuzione della medesima.
Storia recente
[modifica | modifica wikitesto]Della tavola non si avevano più notizie dal 1939, anno in cui fu messa all'asta dalla famiglia Doria, che la deteneva dal 1621. L'opera fu vincolata con decreto della Reale Soprintendenza alle Gallerie di Napoli, ma nel 1940 (per canali ignoti) lasciò Napoli e da allora se ne persero le tracce.
L'opera, ricercata dal 1983 dalle forze di polizia italiane, era stata, nel settembre 1995, segnalata in Giappone[3] da Alessandro Vezzosi, uno dei massimi esperti mondiali di Leonardo.
Nel giugno 2012, grazie anche alle attività investigative dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, l'opera (conservata presso il caveau di una banca di Ginevra per conto del Tokyo Fuji Art Museum che l'aveva regolarmente ed in perfetta buona fede acquistata nel 1992) è stata donata all'Italia con un accordo con il Giappone che prevede per 26 anni un'alternanza espositiva tra i due paesi (due anni in Italia si alterneranno a quattro di esposizione in Giappone), al termine dei quali l'opera resterà permanentemente in Italia.
Prima del trasferimento a Firenze previsto per il 13 gennaio 2013, l'opera è stata esposta a partire dal 28 novembre 2012 al Palazzo del Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica Italiana[4].
Prima del trasferimento quadriennale in Giappone, previsto per il giugno del 2014, sono in corso analisi scientifiche presso laboratori forensi per un tentativo di attribuzione certa del dipinto a Leonardo da Vinci grazie anche alla comparazione di alcune impronte digitali esistenti sull'opera che saranno poste a confronto con altre rilevate su dipinti leonardeschi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ gonews.it
- ^ In molte fonti è spesso riportato erroneamente che il dipinto fosse un affresco.
- ^ LEONARDO: IL GIALLO DELLA 'TAVOLA DORIA', È IN GIAPPONE, su adnkronos.com, 16 settembre 1995. URL consultato il 15 marzo 2012.
- ^ La 'Tavola Doria' torna in Italia dopo 70 anni, su adnkronos.com, 27 novembre 2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Louis Godart, La tavola Doria, Milano, Mondadori, 2012. ISBN 978-88-04-62687-9
- (DE) Friedrich Piel, Tavola Doria. Leonardo da Vincis Modello zu seinem Wandgemälde der Anghiarischlacht: Texte - Materialien - Dokumente, München, 1995. ISBN 978-3-88219-411-1
- Jürg Meyer zur Capellen; Claudio Falcucci (2012), Tavola Doria, notizie di un dipinto nascosto. Kermes: la rivista del restauro (n. 83): pp. 51–62
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tavola Doria
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Uffizi: Ultima occasione per ammirare la tavola doria poi se ne riparlerà tra 4 anni, su daringtodo.com. URL consultato il 10 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2014).
- Vittorio Sgarbi, Da Napolitano agli esperti: tutti glorificano la «crosta»
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