m →Grammatica: categorie tipologiche |
|||
Riga 489: | Riga 489: | ||
* [http://dizionari.corriere.it/dizionario_tedesco/index.shtml Dizionario bilingue italiano-tedesco tedesco-italiano] |
* [http://dizionari.corriere.it/dizionario_tedesco/index.shtml Dizionario bilingue italiano-tedesco tedesco-italiano] |
||
* [http://it.pons.eu/italiano-tedesco/ Il dizionario pons.eu di tedesco-italiano] |
* [http://it.pons.eu/italiano-tedesco/ Il dizionario pons.eu di tedesco-italiano] |
||
* [http://lisa-dizionario.it/dizionario- |
* [http://lisa-dizionario.it/dizionario-italiano-tedesco.html LISA! Dizionario Italiano<->Tedesco] |
||
* {{de}} [http://lisa-woerterbuch.de/Wörterbuch-Deutsch-Italienisch.html LISA! Dizionario Tedesco<-> |
* {{de}} [http://lisa-woerterbuch.de/Wörterbuch-Deutsch-Italienisch.html LISA! Dizionario Tedesco<->Italiano] |
||
* {{de}} [http://www.dwds.de Dizionario monolingue DWDS Das Digitale Wörterbuch der deutschen Sprache] |
* {{de}} [http://www.dwds.de Dizionario monolingue DWDS Das Digitale Wörterbuch der deutschen Sprache] |
||
* {{de}} [http://wortschatz.uni-leipzig.de ASV-Univ.Leipzig] |
* {{de}} [http://wortschatz.uni-leipzig.de ASV-Univ.Leipzig] |
Versione delle 10:54, 3 set 2012
Tedesco Deutsch | |
---|---|
Parlato in | Germania, Austria, Svizzera, Lussemburgo, Provincia autonoma di Bolzano (Italia) Comunità germanofona del Belgio, Liechtenstein. È inoltre riconosciuto come minoranza linguistica in altri stati europei, mentre viene parlato da emigranti tedeschi in diversi stati del mondo (prevalentemente nelle Americhe ed in alcune isole dell'Oceania) ed in ex possedimenti coloniali (Namibia, Togo, Tanzania, Camerun e in alcune isole del pacifico). Parlato molto anche in: Canada, Brasile, Russia. In tutte le scuole dell'obbligo fino ai primi due anni di scuole superiori nella provincia di Trento (Italia), vige l'obbligo di studiare il tedesco. |
Locutori | |
Totale | 110 milioni e quasi 200 milioni (come altra lingua) |
Classifica | 10 |
Altre informazioni | |
Scrittura | Latina (in precedenza anche Fraktur e Sütterlin) |
Tipo | SOV flessiva |
Tassonomia | |
Filogenesi | Indoeuropee Germaniche Occidentali Tedesco |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | Europa[1] Germania Austria Svizzera Liechtenstein File:Stemma Südtirol.svg Alto Adige/Südtirol (Italia)[2] Belgio Lussemburgo |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | de
|
ISO 639-2 | ger
|
ISO 639-3 | deu (EN)
|
Glottolog | stan1295 (EN)
|
Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Alle Menschen sind frei und gleich an Würde und Rechten geboren. Sie sind mit Vernunft und Gewissen begabt und sollen einander im Geiste der Brüderlichkeit begegnen. | |
Distribuzione geografica del tedesco | |
Il tedesco (['dɔʏtʃ]) è una lingua indoeuropea appartenente al ramo occidentale delle lingue germaniche.
;È la lingua con il maggior numero di parlanti nativi dell'Unione europea,[3] parlata come prima lingua e riconosciuta come lingua ufficiale in Germania, in Austria, in Lussemburgo, in Belgio, in Liechtenstein ed in Svizzera dove, soprattutto nella parte settentrionale, si parla una variante conosciuta come svizzero tedesco.
All'interno del gruppo germanico è la lingua più diffusa nel mondo dopo l'inglese.
Distribuzione geografica
In Italia il tedesco è riconosciuto come lingua ufficiale regionale assieme all'italiano in Trentino-Alto Adige, dove viene parlato prevalentemente nella Provincia autonoma di Bolzano. Gode inoltre dello status di coufficialità nella Val Canale in Friuli-Venezia Giulia.
Dialetti ascrivibili alla famiglia linguistica del tedesco sono parlati dalle minoranze walser del Piemonte e della Valle d'Aosta, da quelle mochene del Trentino e da quelle carnico-germaniche di Sauris, Timau nel Friuli e Sappada in Veneto. Sempre alla famiglia delle lingue germaniche appartiene la lingua cimbra, parlata dalla minoranza linguistica dei cimbri presente tra Veneto e Trentino.
Il tedesco viene inoltre parlato in parti della Romania, della Polonia (Voivodato di Opole), dell'Alsazia e della Lorena (Francia) ed è parlato negli Stati Uniti negli stati di New York, Pennsylvania e Ohio. Anche ex possedimenti coloniali della Germania, come per esempio la Namibia, hanno una significativa percentuale della popolazione che ancora oggi parla il tedesco.
Con circa 112 milioni di parlanti distribuiti in 38 stati è una lingua pluricentrica come l'inglese. Vi sono isole linguistiche in tutti i continenti e alcune di queste comunità esistono da diversi secoli.
Secondo Ethnologue, la lingua tedesca è la 11ª lingua parlata come prima lingua per dimensione; essa è parlata in complessivamente 43 paesi da 90,3 milioni di persone.[4]
- Il tedesco come lingua ufficiale:[5]
- Germania
- Austria
- Belgio (lingua co-ufficiale nella Comunità germanofona del Belgio)
- Danimarca (lingua co-ufficiale regionale)
- Italia (lingua co-ufficiale nell'Alto Adige)
- Liechtenstein
- Svizzera (lingua co-ufficiale)
- Il tedesco come lingua nazionale o altra lingua parlata:[5]
- Argentina
- Australia
- Belgio (nella provincia di Liegi, eccetto la Comunità germanofona del Belgio)
- Bosnia ed Erzegovina
- Brasile
- Canada
- Cile
- Colombia
- Croazia
- Rep. Ceca (usato anche il ceco)
- Ecuador
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Ungheria
- Israele
- Kazakistan
- Kirghizistan
- Lussemburgo (lingua nazionale)
- Moldavia
- Mozambico
- Namibia
- Paraguay
- Filippine
- Polonia (usato come seconda lingua)
- Porto Rico
- Romania
- Russia
- Slovacchia (usato anche l'ungherese o lo slovacco)
- Slovenia
- Sudafrica
- Tagikistan
- Italia (lingua regionale e con l'obbligo di essere studiata nelle scuole del Trentino-Alto Adige)
- Ucraina
- Emirati Arabi Uniti
- Stati Uniti
- Uruguay
- Uzbekistan
- Venezuela (come il dialetto alemán coloniero)
Storia
È possibile esaminare lo sviluppo storico della lingua tedesca attraverso la sua suddivisione nei seguenti periodi:
- Alto tedesco antico (750-1050)
- Alto tedesco medio (1050-1350)
- Alto tedesco moderno (1350-1750)
Il glottonimo proviene dalla parola germanica þeudiskaz, con cui nel medioevo si indicava la lingua del þeudō, cioè del popolo (una lingua germanica, senza distinzione) contrapponendola al latino. Da þeudiskaz sono derivati il tedesco deutsch, il nederlandese duits (che in questa lingua indica il tedesco), l'inglese dutch (che indica il nederlandese) e il latino theodiscus, da cui l'italiano tedesco e il francese tudesque (oggi indica tutto ciò che riguarda i popoli germanici durante l'alto medioevo; "tedesco" in francese è allemand, derivato dal popolo degli Alemanni). Anche il nome del popolo dei Teutoni deriva dal questa radice.
Grammatica
La lingua tedesca è una lingua flessivo-fusiva.
A causa della presenza dei casi, e della conseguente declinazione dei sostantivi (però molto ridotta nella lingua moderna) e degli aggettivi, il tedesco è una delle lingue germaniche moderne con la grammatica più complessa.
I casi in tedesco sono quattro: nominativo, genitivo, dativo ed accusativo. I sostantivi (che, come le parti del discorso sostantivate, si scrivono sempre con l'iniziale maiuscola[6]) presentano tre generi: maschile, femminile e neutro.
Il paradigma dei verbi tedeschi irregolari ha quattro forme, diversamente dall'inglese che ne ha tre: l'Infinitiv (infinito), l'Indikativ Präsens (indicativo presente), l'Indikativ Präteritum (preterito, ovvero indicativo imperfetto/passato remoto) ed il Partizip II (participio passato). Il Plusquamperfekt (piuccheperfetto, corrispondente all'indicativo trapassato prossimo/trapassato remoto), il Futur I (futuro semplice), il Futur II completano il quadro dei tempi dell'indicativo.
Il Konjunktiv I (primo congiuntivo) ha quattro tempi (presente, perfetto, futuro I, futuro II); il suo uso è piuttosto raro e si limita generalmente alla formazione del discorso indiretto solitamente in contesti formali e ufficiali (come, ad esempio, la stampa).
Il Konjunktiv II (secondo congiuntivo) ha due tempi (preterito e piuccheperfetto). I suoi usi corrispondono a quelli del condizionale (valore di possibilità) e del congiuntivo imperfetto (valore di irrealtà) italiani; secondariamente, si può trovare con valore di Konjunktiv I nel caso quest'ultimo non sia distinguibile dal presente indicativo.
È quindi tipico del tedesco e delle lingue germaniche, in generale, l'uso di costruzioni analitiche, realizzate cioè tramite largo uso di ausiliari (come sein essere, haben avere e werden divenire) per esprimere i diversi tempi verbali.
Fonologia
La pronuncia del tedesco segue quasi sempre delle regole precise.
Vocali
- Il tedesco distingue tra vocali lunghe e vocali brevi: in genere le vocali seguite da singola consonante sono lunghe, mentre quelle seguite da doppia consonante sono corte, come wen [veːn] e wenn [vɛn].
- Una regola fondamentale dice che le vocali lunghe sono chiuse mentre le vocali brevi sono aperte. L'unica eccezione è la ä lunga [ɛː] che è quasi sempre aperta.
- Un caso speciale è la e atona [ə], tipicamente nei suffissi della flessione (-e, -en) o nei prefissi be- e ge-. È una vocale quasi non articolata, poco percepibile e a volte (nel suffisso -en) quasi inesistente. Assomiglia alla vocale ebraica shevà, alla vocale turca ı o alla e muta francese.
- Quando una sillaba inizia con una vocale, essa è sempre preceduta da una consonante non scritta, l'occlusiva glottidale [ʔ]. Nella sua pronuncia le corde vocali (chiuse prima) si aprono con una piccola esplosione per dare via al fiato che forma la vocale (esempio: beeile (dich)! [bə'ʔaɪlə] "sbrigati!"). Per questa caratteristica della pronuncia le sillabe danno l'impressione di essere più staccate che in altre lingue.
- Per indicare la presenza di una vocale lunga si possono usare le doppie vocali, come in Saal, Seeelefant [ˌzeː'ʔelefant], Boot oppure in alcuni casi (specie prima di l o n) si può trovare un'h (Dehnungs-h) che non va pronuciata ma serve a specificare la pronuncia lunga della vocale precedente (ad es. "zehn" [ʦeːn] "dieci"). Soltanto dopo la i si può trovare una e con la medesima funzione (ad es. "Miete" [miːtə] "affitto").
- y corrisponde a ü e si trova in parole di origine greca, inglese o francese, e non viene usata nelle parole tedesche originarie. La sua pronuncia può essere lunga [yː] o breve [ʏ] in parole di origine greca (come Olympiade), mentre corrisponde alla pronuncia inglese o francese per le parole originarie di queste lingue.
Umlaute - metafonemi
Sei fonemi vocalici sono indicate dai caratteri latini a, o e u con due puntini, graficamente uguali alla dieresi, che però non indicano uno iato vocalico, bensì una metafonesi o metafonia. Il termine Umlaut (plurale Umlaute) non indica i puntini, ma le vocali.
- ü lunga [yː], breve [ʏ] (più aperto); suono simile alla u francese, ossia una u anteriore, con un suono intermedio tra la "u" e la "i"
Dittonghi fonologici
- ei, ai [aɪ]. La seconda vocale è abbastanza bassa, pronunciata come una i piuttosto aperta.
- au [aʊ]. La seconda vocale è abbastanza bassa e si avvicina alla o di caos; esempio: Maus ("topo").
- eu, äu [ɔɪ] oppure [ɔʏ]. Si avvicina al suono oi della parola italiana vuoi ['vwɔi] ma il secondo elemento vocalico è arrotondato e più basso. Bisogna notare che solo in alcuni dialetti tedeschi il dittongo è effettivamente pronunciato [ɔɪ]. Esempi: Deutschland, Freud e Fräulein. Il dittongo äu si usa anche come forma metafonizzata di au: per esempio Mäuse, plurale di Maus (topo).
Altre combinazioni vocaliche
- ie [iː] come in Siemens. Se tale combinazione è eterosillabica (cioè i due suoni appartengono a due sillabe differenti) si pronuncia [je] (simile all'italiano) come in Italien, Brasilien, Spanien ed altre parole d'origine straniera.
- äi è sempre eterosillabico e le due vocali si pronunciano separate: la prima è sempre [ɛː], la seconda può essere [iː] o [ɪ]. Esempio: europäisch.
Consonanti
- b [b] viene pronunciato b di banco; in fine di parola si desonorizza in /p/.
- wu [vʊ] viene pronunciato come una u molto chiusa e arrotondata.
- c è presente solo in parole straniere e si pronuncia /ts/ davanti alle vocali palatali e, i, ä, ö. Si pronuncia k se precede le vocali orali a, o, u oppure consonanti.
- ch è una sequenza che corrisponde a due suoni diversi, a seconda dei suoni che precedono o seguono. Rappresenta una fricativa velare sorda [x] dopo le vocali orali /o/,/a/, /u/ (cosiddetto "Ach-Laut"); il punto di articolazione diventa palatale, [ç], dopo /i/ e /e/ (cosiddetto "Ich-Laut"). La pronuncia è più dura, uvulare [χ] nelle regioni meridionali. All'inizio di parola il suo suono dipende dalla vocale che segue. Ad esempio in China o Chemie è realizzata come [ç] oppure [ɕ].
- chs si pronuncia /ks/. Ad esempio sechs (sei, numero 6)→ /zɛks/
- ck si pronuncia kk. Ad esempio Zucker → /'tsʊkɐ/.
- d [d] corrisponde alla d di dente, ma nel gruppo dt e in fine di parola si desonorizza in /t/.
- dsch [ʤ] corrisponde al suono in italiano della g seguita da e o i. Frequentemente è sostituito da [ʧ] o da una via di mezzo [tʒ]. Viene utilizzato in parole di origine straniera, come ad esempio Dschungel, "giungla" (d'origine indiana, simile all'inglese jungle).
- f [f] si pronuncia come in italiano.
- g [ɡ] è sempre dura, mai affricato come nell'italiano "gente"; perciò ge è pronunciato ghe', inoltre ig alla fine delle parole viene pronunciato [ɪç], per esempio Honig [ˈhoːnɪç], come fricativa alveopalatale sorda.
- h [h]. Prima di una vocale si deve sempre pronunciare, poiché la h è una consonante al pari delle altre e la sua presenza può differenziare parole altrimenti identiche (esempio Hund = cane, und = e). La h dopo una vocale è muta e allunga la vocale stessa (Dehnungs-h), come in wohl /vo:l/.
- j [j] (in alcune varietà è più forte [ʝ]), come in Joghurt. Si pronuncia come i prevocalica italiana (ieri) ma ci sono delle eccezioni per le parole di origine straniera, in cui mantiene tendenzialmente il suono della lingua di origine (per esempio Job si legge [ʤɔp] o, più comunemente, [ʧɔp]).
- k corrisponde a /k/, ad esempio Kind /kɪnt/.
- n [n] (nasale dentale e alveolare) si pronuncia come in italiano come in nave; il gruppo gn si pronuncia /gn/.
- ng [ŋ] (nasale velare) sia in posizione mediana che finale. Quindi "ng" si pronuncia come la n di ancora [aŋˈkoːra] e la g non va pronunciata. Nelle regioni settentrionali è più spesso uvulare [ɴ]. Alcuni parlanti in fine di parola la pronunciano tuttavia /ŋk/.
- p [p], come in italiano pane.
- ph [f], come in Philosophie e altre parole d'origine greca.
- qu + vocale si legge [kv] (più precisamente [kβ]) + vocale, come in Quatsch [kvaʧ]. Questa è una caratteristica della pronuncia che si nota molto nell'accento tedesco.
- r [ʀ]. Il suono della r in tedesco è uvulare (in Austria, Svizzera e Baviera: alveolare), simile al francese e non alveolare come in italiano. Alla fine delle parole la r non si sente quasi: il suffisso er si pronuncia [ʀ] se sillabico, altrimenti [ɐ]. Spesso è una r arrotata.
- s si pronuncia [z] come in rosa in principio e corpo di parola (come in sein, Hase) ma [ʃ] (come sch) se all'inizio di una parola precede p e t (come in Straße); nelle parole di origine straniera si può pronunciare come in italiano. Solo se è doppia o finale si pronuncia [s] (come in sasso).
- ß si pronuncia /s/; non comparendo mai all'inizio di parola non esiste il corrispettivo maiuscolo, e quindi in stampatello maiuscolo è sostituita da una doppia s: Straße, STRASSE. La ß si scrive soltanto dopo una vocale lunga, come in aßen ("mangiarono", [ˈa:sn̩]) o un dittongo (i dittonghi sono considerati vocali lunghe) come in heißen ("significare" oppure "chiamarsi" nel caso nomi propri, [ˈhaɪsn]); nel caso di vocale breve, come in essen /ɛsn̩/ (mangiare), o (ich) muss /mʊs/ (io devo), si scrive invece ss.
- sch [ʃ] corrisponde alla sc italiana di "sciarpa".
- tsch [ʧ], corrispondente al suono della c palatale italiana di "ciao" (come in Deutschland).
- t [t] corrisponde al suono della t italiana. In principio di parola può essere aspirata /tʰ/.
- tz si pronuncia /ts/ come in "pazzo". Ad esempio jetzt.
- v si pronuncia "f" come in Volk [fɔlk] "popolo" in parole tedesche, ma [v] come in italiano in parole di origine straniera (soprattutto latina), come Verb, Vase.
- w [v] La "w" va letta come la "v" italiana. Ad esempio, la parola Wasser (acqua) si pronuncia ['vɑsɐ].
- x [ks] Si pronuncia come in italiano, però solo sorda: Hexe (strega) /'hɛksə/.
- z si pronuncia sempre aspra [ʦ] come in spazio e mai [ʣ] (come in azzurro).
Altre regole
- Alla fine delle parole o prima di una consonante sorda b, d, e g si desonorizzano in [p], [t] e [k] (ig in posizione finale si pronuncia però [ɪç]); ma si nota questa tendenza anche all'inizio delle parole, in particolare in Baviera e Austria, cioè nel sud, dove la seconda rotazione consonantica si è sviluppata e ha avuto pieno effetto sulle parlate regionali, anche in parole in cui il tedesco standard non l'ha subita (Gott, geben, Berg, (du) bist, etc.; se la rotazione avesse avuto pieno effetto, oggi avremmo Kott, kepen, Perg, (tu) pist, ritrovabili però nelle parlate del sud).
- Le consonanti p, t, k subiscono un'aspirazione consonantica (tipica, in origine, delle parlate del nord della Germania), cioè sono seguite da una leggera h [h]. Questo effetto è più forte nelle sillabe accentuate. Non cambia il significato è perciò spesso viene omesso nella trascrizione nell'alfabeto fonetico, ma è una caratteristica che si nota molto nell'accento tedesco.
- tz si pronuncia [ʦ], mentre anche se risulta difficile nelle parole con zt, come jetzt, la (seconda in questo caso) t si deve sentire.
Lessico
La maggior parte del lessico della lingua tedesca deriva dal ramo germanico delle lingue indo-europee, sebbene vi siano significative minoranze di parole derivate da francese, latino e, recentemente, dall'inglese. Allo stesso tempo, è stupefacente come il tedesco riesca a sostituire parole straniere con il solo utilizzo del repertorio lessicale puramente germanico: così Notker III di San Gallo riuscì a tradurre i trattati aristotelici in puro alto tedesco antico attorno all'anno 1000. Oggi possiamo trovare ad esempio Fernsehe /'fɛɐnˌze:(ə)/, composto da fern (lontano) e sehen (vedere), che è l'esatta traduzione del composto greco-latino televisione.
A prima vista il lessico del tedesco è poco accessibile. Bisogna però anche prendere in considerazione che una parte considerevole dei sostantivi è da ascrivere a semplici traduzioni letterali dal latino. A modo indiretto, dunque, è possibile riscontrare l'internazionalità dei linguaggi. Specie gli usi dell'ambiente ecclesiastico risalgono al latino, p.es. die Wieder-aufersteh-ung (re-surrect-io). Anche le parole prestate dal latino sono più frequenti di quanto non ci si potrebbe aspettare, p.es. nüchtern ("digiuno", "non ubriaco", da nocturnus), keusch ("casto", probabilmente da conscius), die Laune ("lo stato d'animo", da luna), die Ziegel (tegula), die Pfeife (pipa) oppure kosten (omonimo di gustare e di constare), kaufen ("comprare", da caupo "oste") ecc.
Sistema di scrittura
Alfabeto
Il tedesco viene scritto usando l'alfabeto latino (comprese quindi le lettere J, K, W, X e Y). Oltre alle 26 lettere tipiche di molti alfabeti europei, il tedesco usa i tre Umlaute ovvero ä, ö e ü, nonché la legatura, ß (chiamata Eszett o anche Scharfes S) che rappresenta la doppia s in certe parole.
- A, Ä, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L, M, N, O, Ö, P, Q, R, S, T, U, Ü, V, W, X, Y, Z.
- a, ä, b, c, d, e, f, g, h, i, j, k, l, m, n, o, ö, p, q, r, s, t, u, ü, v, w, x, y, z.
Lettere speciali (Eszett e Umlaute)
Queste lettere non alterano l'ordine alfabetico.
ß = Scharfes S oppure Eszett (ha valore di una doppia s; nessuna parola ha questa lettera come iniziale e la riforma ortografica del 1996 ha ridotto il loro numero, mentre Svizzera e Liechtenstein le hanno abolite).
Ä = a mit Umlaut.[7]
Ö = o mit Umlaut.[7]
Ü = u mit Umlaut.[7]
Da notare che, sebbene i due puntini siano pressoché uguali a una dieresi, è scorretto chiamarli così perché derivano storicamente da un fenomeno di metafonia. Nella scrittura Fraktur, si ponevano due trattini (in origine una e, che, rimpicciolita sopra la lettera, prendeva la forma di due sbarrette verticali; anche oggi, molto spesso, nella scrittura manuale, i tedeschi non scrivono due puntini, ma due lineette verticali) sopra la vocale; talvolta, in mancanza del carattere tipografico adeguato, si può scrivere la e per esteso dopo la vocale al posto dei due puntini, ma si tratta pur sempre di un ripiego che è consigliabile evitare se è disponibile il carattere corretto; alcuni nomi storici, come ad esempio quello di Goethe, si scrivono per tradizione solo con la e scritta per esteso. Talvolta l'antica usanza di scrivere una piccola e sopra la vocale è stata ripresa anche nella scrittura latina.
La riforma ortografica
Con l'ultima riforma ortografica del 1996, la ß viene sostituita da una doppia s dopo ogni vocale breve, come ad esempio in Fluss (fiume), Kuss (bacio) e dass (che, congiunzione), mentre rimane dopo la vocale lunga, come Gruß (saluto), Fuß (piede) e aß (mangiava/mangiò). Da notare che non esiste una versione maiuscola della lettera ß (non capitando mai ad inizio di parola), e pertanto viene sempre scritta SS nelle parole scritte interamente a lettere maiuscole, oppure si usa lo stesso segno. In Svizzera e Liechtenstein, infine, l'uso della ß si è andato perdendo fin dai primi del Novecento (il Foglio Federale svizzero fin dal 1906; nel 1938 il Canton Zurigo smise di insegnarla nelle scuole e altri cantoni ne seguirono l'esempio), fino all'ultima riforma del 2006 che l'ha definitivamente eliminata; nei due paesi in suo luogo si scrive ss, tranne nelle pubblicazioni rivolte all'intero mercato di lingua tedesca, che seguono le norme del tedesco standard.
Al computer
Le vocali con l'Umlaut (Ä, Ö, Ü) possono essere scritte ae, oe ed ue, qualora non fosse possibile, per ragioni tecniche, scriverle con i due puntini (per esempio nelle tastiere che ne sono sprovviste): l'uso però, tranne che per le maiuscole, è considerato un errore. Allo stesso modo, ß può essere sostituita dalla doppia s. I tedeschi comprendono questo sistema alternativo (anche se ai loro occhi sembra strano), ma è sempre meglio evitarlo se i caratteri speciali sono disponibili, visto che ae, oe ed ue in certi rari casi possono rappresentare una regolare vocale lunga (per esempio, ae può essere letto come una a lunga piuttosto che una ä). La stessa cosa vale per l'Eszett, dato che a volte serve a distinguere parole altrimenti omografe, come ad esempio Maße (misura) da Masse (massa). Attualmente, con la diffusione dei programmi di videoscrittura per computer dotati di un elenco di caratteri speciali in cui sono inserite queste lettere, è sempre più infrequente dover ricorrere a questi "mezzi di emergenza".
Sulla tastiera italiana, con tastierino numerico e sotto sistema operativo Microsoft Windows, si possono usare le seguenti combinazioni di tasti:
Risultato atteso | Combinazione 1 | Combinazione 2 |
---|---|---|
Minuscole: | ||
ä | Alt + 0 2 2 8 | Alt + 1 3 2 |
ö | Alt + 0 2 4 6 | Alt + 1 4 8 |
ü | Alt + 0 2 5 2 | Alt + 1 2 9 |
ß | Alt + 0 2 2 3 | Alt + 2 2 5 |
Maiuscole:[8] | ||
Ä | Alt + 0 1 9 6 | Alt + 1 4 2 |
Ö | Alt + 0 2 1 4 | Alt + 1 5 3 |
Ü | Alt + 0 2 2 0 | Alt + 1 5 4 |
Invece sotto sistema operativo Linux, si può usare la seguente combinazione:
Risultato atteso | Combinazione |
---|---|
Minuscole: | |
ä | ⇧ Maiusc + Alt Gr + . seguiti da A |
ö | ⇧ Maiusc + Alt Gr + . seguiti da O |
ü | ⇧ Maiusc + Alt Gr + . seguiti da U |
ß | Alt Gr + S |
Maiuscole: | |
Ä | ⇧ Maiusc + Alt Gr + . seguiti da ⇧ Maiusc + A |
Ö | ⇧ Maiusc + Alt Gr + . seguiti da ⇧ Maiusc + O |
Ü | ⇧ Maiusc + Alt Gr + . seguiti da ⇧ Maiusc + U |
Parole composte
In tedesco molto spesso i sostantivi e i complementi di specificazione possono essere uniti, con delle regole molto precise:
- Una parola composta deve identificare qualcosa di preciso: posso unire per esempio "porta di casa" (die Haustür) ma non "il colore del mare", perché se vedo qualcosa di blu, dico che è blu, non che ha il colore del mare, mentre la porta di casa è una cosa ben precisa. Ci sono però rare eccezioni, difatti si può dire Hautfarbe ("colore della pelle"). La regola non vale in generale per gli aggettivi, è comunissimo dire per esempio mausfarbig ("color topo") oppure anche papageienfarbig ("color pappagallo", cioè multicolore).
- Il sostantivo principale si trova in ultima posizione (testa a destra), e determina il genere e il plurale: "la chiave" (der Schlüssel, plurale invariato, genitivo des Schlüssels) "della porta" (die Tür, pl. die Türen, gen der Tür) "di casa" (das Haus, pl. die Häuser, gen des Hauses) si dice der Haustürschlüssel (plurale invariato, genitivo des Haustürschlüssels), perché la chiave della porta di casa è prima di tutto una chiave, quindi la parola chiave va in fondo.
Questa caratteristica può dare origine a parole molto lunghe, con addirittura tre consonanti consecutive. A volte per fare l'esempio della parola più lunga in tedesco si usa:
Rhein-Main-Donaugrossschifffahrtswegdampfschifffahrtgesellschaftskapitänsuniformknopf
che significa "il bottone dell'uniforme del capitano della linea di navigazione a vapore della grande linea di navigazione Reno-Meno-Danubio". Come si nota, knopf (bottone) è l'ultima parola, perché si tratta prima di tutto di un bottone. Quel bottone si può presumibilmente distinguere dagli altri perché avrà un particolare simbolo sopra, quindi può teoricamente essere definito con una sola parola. In realtà non si userebbe mai una parola del genere (con ben 83 lettere), ma non di rado capitano parole da 20 o 30 lettere, come "le discussioni sui problemi del riscaldamento globale".
È però ritenuto cattivo stile scrivere parole composte di oltre tre singoli lemmi.
Dialetti
I dialetti parlati in Germania si dividono in due macrogruppi:
- alto-tedesco, (Hochdeutsch): le parlate derivate dall'antico alto-tedesco, che hanno subito la seconda rotazione consonantica agli inizi del VI secolo, comprendenti l'antico alto-tedesco, la lingua parlata fino al 1100 circa, e il moderno tedesco, con i dialetti facenti parte dei gruppi del "tedesco superiore" (Oberdeutsch) e del "tedesco medio" (Mitteldeutsch).
- basso-tedesco (Niederdeutsch): i dialetti della lingua basso-tedesca (Plattdeutsch), parlati soprattutto nella Germania settentrionale, comprendente i gruppi del basso sassone (Niedersächsisch) e del basso tedesco orientale (Ostniederdeutsch), e il gruppo del basso francone (Niederfränkisch), da cui deriva il nederlandese.
Normalmente viene considerato propriamente tedesco la lingua parlata nelle regioni settentrionali, in particolare nella città di Hannover. Quelle regioni, una volta da ascrivere al basso tedesco, hanno adottato una pronuncia molto vicina allo scritto. Questa parlata è anche il tedesco che viene normalmente studiato all'estero. Risulta quindi più difficile per uno straniero che studia il tedesco comprendere i dialetti dell'intero sud, specie il vocalismo e non pochi particolari del lessico di bavaresi, svevi, austriaci ed anzitutto degli svizzeri. Nonostante ciò, la conoscenza dello standard è frequente a tal punto da poter essere considerata perfetta e la forza dei dialetti regredisce già da molti decenni e di generazione in generazione. Una vera e propria situazione di diglossia persiste solo nelle parlate svizzere.
Esempio: "Il piccolo principe" nei vari dialetti tedeschi (dal nord al sud)
Parentela con altre lingue germaniche
Ci sono molte parole tedesche che sono imparentate con quelle inglesi (ricordando che le due lingue fanno parte della stessa famiglia linguistica). Molte di esse sono facilmente identificabili ed hanno praticamente lo stesso significato. In particolare alcune parole contrassegnate con * si pronunciano nello stesso modo ma vengono scritte in modo diverso.
TEDESCO | INGLESE | TRADUZIONE |
---|---|---|
Winter | winter | inverno |
Sommer | summer | estate |
beste/r | best | migliore |
grün | green | verde |
haben | (to) have | avere |
Finger | finger | dito |
Bett | bed | letto |
Haus* | house | casa |
Hund, Dogge | hound, dog | cane |
Eis* | ice | ghiaccio |
Hallo | hello | ciao |
lachen | laugh | ridere |
Schiff | ship | nave |
singen, sang, gesungen | sing, sang, sung | canto, cantai, cantato |
gut | good | buono |
Fuchs | fox | volpe |
Mann | man | uomo |
Maus* | mouse | topo |
zwanzig | twenty | venti (numero) |
Buch | book | libro |
kalt | cold | freddo |
kühl | cool | fresco |
Fisch* | fish | pesce |
warm | warm | caldo |
trinken, trank, getrunken | drink, drank, drunk | bevo, bevvi, bevuto |
Wald / Forst | wood / forest | foresta |
wild | wild | selvaggio |
machen, machte, gemacht | make, made, made | faccio, feci, fatto |
gehen, ging, gegangen | go, went, gone | vado, andai, andato |
Brot | bread | pane |
Apfel | apple | mela |
Garten | garden | giardino |
Gold | gold | oro |
Feuer | fire | fuoco |
Wasser | water | acqua |
Hundert | hundred | cento |
Tausend | thousand | mille |
Alcune parole hanno consonanti diverse in queste lingue e ciò è dovuto alla rotazione consonantica dell'alto tedesco.[9] Per esempio in molte parole imparentate la consonante "b" intervocalica del tedesco è resa dalla "v" dell'inglese.
Tedesco: Liebe (amore) >> Inglese: love
Tedesco: geben (dare) >> Inglese: (to) give
Questo avviene inoltre con la sibilante "ff" che nell'inglese è resa con "p" e nella "ss" che in inglese è resa con "t"
Tedesco: Schiff (nave) >> Inglese: ship
Tedesco: lassen (lasciare) >> Inglese: let
Confrontando la lingua olandese con quella tedesca e quella inglese si può notare in essa un "grado" intermedio. Poniamo pochi semplici esempi per osservare lo scambio consonantico:
TEDESCO | OLANDESE | INGLESE |
---|---|---|
vergessen (dimenticare) | vergeten (pron. /fɛrˈɣe:tən/) | (to) forget |
geben (dare) | geven (pron. /ˈɣe:vən/) | (to) give |
helfen (aiutare) | helpen (pron. /ˈhɛlpən/) | (to) help |
gut (buono) | goed (pron. /ɣu:t/) | good |
Buch (libro) | boek (pron. /bu:k/) | book |
Anche nella grammatica si nota questa caratteristica: l'olandese ha ormai abbandonato il complesso sistema flessivo ancora in uso in tedesco affidandosi, come l'inglese, alle sole preposizioni per esprimere i vari complementi indiretti, pur conservando però ancora qualche residuo delle declinazioni in alcune espressioni idiomatiche o nella lingua scritta.
Pur essendo una lingua germanica moderna il tedesco ha conservato più caratteristiche delle lingue indoeuropee antiche rispetto ad altre lingue indoeuropee moderne, ad esempio i casi e tre generi, che la rendono per alcuni versi paragonabile a lingue come latino, anche se non è stata così conservativa come, ad esempio, le lingue slave, che in alcuni casi conservano più casi dello stesso latino (la lingua polacca ha sette casi: ha perso l'ablativo, ma ha conservato strumentale e locativo che il latino aveva riunito all'interno dell'ablativo).
Premi Nobel per la letteratura in lingua tedesca
- Theodor Mommsen (1902, Germania)
- Rudolf Christoph Eucken (1908, Germania)
- Paul Heyse (1910, Germania)
- Gerhart Hauptmann (1912, Germania)
- Carl Spitteler (1919, Svizzera)
- Thomas Mann (1929, Germania)
- Hermann Hesse (1946, Germania / Svizzera)
- Nelly Sachs (1966, Germania) (con Shmuel Yosef Agnon, Israele)
- Heinrich Böll (1972, Germania)
- Elias Canetti (1981, Bulgaria / Regno Unito)
- Günter Grass (1999, Germania)
- Elfriede Jelinek (2004, Austria)
- Herta Müller (2009, Romania / Germania)
Note
- ^ Il tedesco è una delle 23 lingue ufficiali dell'Unione europea. Inoltre, assieme ad inglese e francese, è una delle 3 lingue procedurali utilizzate dagli organi dell'UE.
- ^ Testo unificato delle leggi sullo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige (PDF), su regione.taa.it, p. 28. URL consultato il 12-12-2009.
- ^ German Language Guide, su germanlanguageguide.com. URL consultato il 12-12-2009.
- ^ Ethnologue Statistical Summaries
- ^ a b Ethnologue report for language code: deu
- ^ ad esempio: das Ich, l'Io, oppure das Essen, il mangiare.
- ^ a b c In tedesco la parola "mit" significa "con"
- ^ Le maiuscole con l'Umlaut capitano abbastanza raramente.
- ^ Per il consonantismo tedesco si veda Fausto Cercignani, The Consonants of German: Synchrony and Diachrony, Milano, Cisalpino, 1979.
Voci correlate
Altri progetti
- Teknopedia dispone di un'edizione in lingua tedesca (de.wikipedia.org)
- Wikisource contiene una pagina in lingua tedesca
- Wikiquote contiene citazioni in lingua tedesca
- Wikibooks contiene testi o manuali in lingua tedesca
- Wikiversità contiene risorse su lingua tedesca
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su lingua tedesca
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su lingua tedesca
Il parametro "" non corrisponde a nessun progetto riconosciuto dal template
Collegamenti esterni
Dizionari online
- Dizionario bilingue italiano-tedesco tedesco-italiano
- Il dizionario pons.eu di tedesco-italiano
- LISA! Dizionario Italiano<->Tedesco
- (DE) LISA! Dizionario Tedesco<->Italiano
- (DE) Dizionario monolingue DWDS Das Digitale Wörterbuch der deutschen Sprache
- (DE) ASV-Univ.Leipzig
- (DE) Dizionari monolingue Wahrig e Bertelsmann su sito Wissen.de
- (DE) Dizionario etimologico Fratelli Grimm
- (DE) http://it.pons.eu/deutsch-italienisch
Grammatica