Luigi Manconi | |
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Sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia | |
Durata mandato | 17 maggio 2006 – 8 maggio 2008 |
Contitolare | Alberto Maritati Daniela Melchiorre[1] Luigi Scotti[2] Luigi Li Gotti |
Capo del governo | Romano Prodi |
Predecessore | Jole Santelli Giuseppe Valentino Pasquale Giuliano Luigi Vitali |
Successore | Maria Elisabetta Alberti Casellati Giacomo Caliendo |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 marzo 2013 – 22 marzo 2018 |
Durata mandato | 15 aprile 1994 – 29 maggio 2001 |
Legislatura | XII, XIII, XVII |
Gruppo parlamentare | XII: Progressisti-Verdi-La Rete XIII: Verdi-L'Ulivo XVII: Partito Democratico |
Coalizione | Progressisti (XII) L'Ulivo (XIII) Italia. Bene Comune (XVII) |
Circoscrizione | XII-XIII: Marche XVII: Sardegna |
Collegio | XII: Ascoli Piceno XIII: Macerata |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2007) In precedenza: LC (1969-1975) FdV (1996-2005) DS (2005-2007) |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Università | Università degli Studi di Milano |
Professione | Docente universitario, giornalista, sociologo, critico musicale |
Luigi Manconi, noto anche con lo pseudonimo di Simone Dessì[3] (Sassari, 21 febbraio 1948), è un politico, sociologo e critico musicale italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Famiglia e inizi come docente universitario
[modifica | modifica wikitesto]Figlio del cargeghese Giangiacomo Manconi, dirigente dei Laureati cattolici dell'Azione cattolica italiana[4], si laureò in Scienze politiche presso l'Università Statale di Milano, dopo essere stato espulso dall'Università Cattolica del Sacro Cuore perché indicato come uno dei dirigenti del movimento studentesco dell'Ateneo. Successivamente si dedicò all'insegnamento universitario, prima presso l'Università di Palermo e, successivamente, nella Libera università di lingue e comunicazione IULM di Milano, dove è stato docente di Sociologia dei fenomeni politici (s.s.d. SPS/11).
Impegno in Lotta Continua e critico di cinema, lettere e musica
[modifica | modifica wikitesto]Tra il 1969 e il 1975 ha militato in Lotta Continua. Nel 1973 la rivista Quaderni Piacentini pubblicò una "lettera di un compagno di Lotta Continua", a firma Marcello Manconi. Uno pseudonimo che, oltre alla responsabilità individuale, richiamava la condivisione di settori di Lotta Continua nell'affermare la legittimità di forme di "violenza rivoluzionaria"[5]. Nell'udienza del 23 novembre 1999 del processo di revisione per l'omicidio Calabresi, a specifica domanda dell'avvocato di parte civile Luigi Ligotti, Adriano Sofri rispose che dietro lo pseudonimo di Marcello Manconi si celava Luigi Manconi. La lettera era la risposta a un intervento pubblicato sul n° 47 della medesima rivista Quaderni Piacentini, nel quale un certo Giancarlo Abbiati (alias Luciano Pero), ex dirigente di Lotta Continua, dimessosi dall'organizzazione[6], criticava l'assassinio di Calabresi definendolo, appunto, un atto di terrorismo.
Negli stessi anni e fino al 1980 ha scritto sulla rivista Ombre rosse, diretta da Goffredo Fofi, come critico cinematografico e letterario, diventandone poi condirettore. Nella seconda metà degli anni settanta, con lo pseudonimo di Simone Dessì, collaborò a riviste musicali come Muzak e partecipò alla stesura di articoli e volumi sulla musica popolare e sulla musica leggera.
Nel corso dell'attività di critico musicale, è rimasto celebre il suo attacco a Fabrizio De André per l'album Storia di un impiegato, nel quale affermava «è un disco tremendo: il tentativo, clamorosamente fallito, di dare un contenuto "politico" a un impianto musicale, culturale e linguistico assolutamente tradizionale, privo di qualunque sforzo di rinnovamento e di qualunque ripensamento autocritico: la canzone Il bombarolo è un esempio magistrale di insipienza culturale e politica».[7] Molti anni dopo, nel volume La musica è leggera, pur confermando il giudizio assai negativo su quell'album, a proposito di De André, Manconi scriverà: «ha quel merito raro già evidenziato: la sua produzione risulta eccellente lungo l’intero corso della sua attività. Perché sottolineare questo? Perché spiega come la forza dello scrivere e del musicare di De André fosse assai più solida e più "lunga" del contesto nel quale era immerso e si voleva immerso»[8]. Nota anche la sua difesa, contro Giaime Pintor, di Buonanotte fiorellino di Francesco De Gregori.
Carriera da scrittore e giornalista
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1987 è giornalista professionista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Lazio, fino alle dimissioni date nel 2020.
Nel 1980 pubblicò per Mondadori il romanzo poliziesco Lavoro ai Fianchi, scritto con il neuropsichiatra infantile Marco Lombardo Radice.
Negli anni Ottanta ha fondato e diretto, con Massimo Cacciari e Rossana Rossanda, la rivista Antigone. È stato editorialista e commentatore delle più importanti testate italiane, come Il Messaggero, il Corriere della Sera, Il Foglio, La Stampa, il manifesto, l'Unità. Attualmente è editorialista di la Repubblica.
La tesi sociologica di Manconi e di Raimondo Catanzaro, espressa nell'opera Storie di lotta armata, che definisce la violenza del terrorismo di destra come "fatto estetico spettacolare" e "processo di catarsi", al contrario di quella del terrorismo di sinistra che praticherebbe una "violenza razionale-strumentale", sollevò qualche polemica nel mondo accademico.[1]
Nel 1991 il suo rapporto di collaborazione con la Rai fu bruscamente interrotto e Manconi fu licenziato a seguito di un editoriale assai critico nei confronti dell'allora ministro del Bilancio, Paolo Cirino Pomicino, nel corso della trasmissione di Rai 3 Girone all'italiana, condotta da Andrea Barbato.[2]
Negli anni Novanta è stato consulente delle trasmissioni televisive di Rai 3 Profondo Nord e Milano, Italia, ideate e condotte da Gad Lerner.
I suoi ultimi libri hanno ottenuto un notevole successo di critica. Di Per il tuo bene ti mozzerò la testa. Contro il giustizialismo morale, il Corriere della Sera ha scritto: «Nuotare controcorrente e contro il giustizialismo, come si fa in questo libro, diventa un esercizio di resistenza civile»[3]. Su Il senso della vita. Conversazione tra un religioso e un pococredente così il giudizio di la Repubblica: «La conversazione tra Luigi Manconi e don Vincenzo Paglia arriva come un miracolo»[4].
A proposito del libro La scomparsa dei colori (Garzanti 2024), dove l'autore racconta la progressiva perdita della vista e la cecità, Claudio Magris ha parlato di «umana grandezza con la quale Luigi Manconi, accanto a tante battaglie etiche – come politico, come scrittore, come giornalista – fa i conti con la propria perdita della vista» (Corriere della Sera); Concita De Gregorio di «un libro bellissimo» (la Repubblica); e Marino Sinibaldi di «un romanzo personale, fortemente introspettivo ma anche molto comunicativo» (Timbuctù). Daria Bignardi ha scritto: «È nato un vero scrittore» (Vanity Fair); e Goffredo Fofi: «Manconi è stato ieri un coerentissimo militante della nuova sinistra ed è oggi personaggio tra i più integri e puri di un ceto politico e culturale perlopiù malato di mediocrità e superficialità, smanioso di esibirsi; [...] si tratta di uno straordinario manuale di ri-apprendimento (o meglio, di continuità negli impegni umani e civili, nonostante il buio e da dentro il buio» (Corriere del Mezzogiorno).
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Senatore e portavoce dei Verdi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1994, da indipendente, fu eletto senatore nelle liste dei Verdi, e nuovamente eletto nella successiva legislatura (1996–2001). Partecipò ai lavori di numerose commissioni sulle tematiche che, da sempre, connotano la sua militanza e le sue attività di ricerca: la giustizia e il garantismo, le libertà individuali e le garanzie sociali, l'autonomia della persona e le “questioni di vita e di morte” (dalla libertà di cura al testamento biologico).
Dal novembre del 1996 al giugno del 1999 è stato portavoce nazionale dei Verdi, impostando il programma del movimento sulla combinazione tra tematiche ambientali e diritti civili. Dopo la sconfitta alle elezioni europee 1999, dove i Verdi ottennero solo l'1,77 per cento, diede immediatamente le dimissioni da portavoce nazionale e venne sostituito da Grazia Francescato; due anni dopo ha tuttavia polemizzato con l'allora leadership dei Verdi.[9]
Nel 2003 è stato nominato dal sindaco Walter Veltroni Garante dei diritti delle persone private della libertà presso l'amministrazione comunale di Roma.
Sottosegretario nel secondo governo Prodi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2005 si è iscritto ai Democratici di Sinistra, per i quali è stato responsabile del dipartimento nazionale per i diritti civili e membro della direzione nazionale. È stato sottosegretario di Stato alla giustizia, nel secondo governo Prodi, dal 2006 al 2008.
Senatore del PD
[modifica | modifica wikitesto]Il 24 febbraio 2013 è stato eletto senatore nelle liste del Partito Democratico in Sardegna.[10] Assume l'incarico di presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, oltre ad essere componente della Commissione difesa del Senato. Come presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani promuove la prima mobilitazione intorno alla vicenda di Giulio Regeni, ospitando la conferenza stampa dei genitori il martedì di Pasqua del 2016[11]. E intensifica l'attività, iniziata anni prima, a tutela della popolazione detenuta e delle vittime di abusi e illegalità a opera di appartenenti alle forze di polizia.
Conduce, così, una costante battaglia intorno a vicende di cronaca che hanno colpito l'opinione pubblica e che hanno visto morire, nel corso di azioni di fermo da parte di membri di Polizia e Carabinieri, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva (si veda su youtube l'interrogatorio al quale il Pubblico Ministero dell'indagine Agostino Abate sottopose Manconi[12]), Stefano Cucchi (si veda la requisitoria del Pubblico Ministero Giovanni Musarò che evidenzia il ruolo svolto da Manconi[13]), Riccardo Magherini, Michele Ferrulli, Dino Budroni e altri[14]; e persone sottoposte al Trattamento Sanitario Obbligatorio come Francesco Mastrogiovanni, Mauro Guerra e Andrea Soldi. Svolge questa attività in stretto contatto con i familiari delle vittime[15]. Sulla vicenda relativa alla morte di Franco Mastrogiovanni, è coautore della sceneggiatura del docu-film 87 ore di Costanza Quatriglio[16].
Già esponente del No in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016,[17] il successivo 23 ottobre 2017 non partecipa ai voti di fiducia sul Rosatellum, la nuova legge elettorale.[18] Nell'ottobre e dicembre 2017 lancia l'iniziativa di uno sciopero della fame per l'approvazione della legge dello ius soli, che tuttavia non raggiunge il numero legale al Senato.[19] Al termine della legislatura, Manconi non è stato ricandidato alle elezioni politiche del 2018. Il 2 febbraio 2018 il presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni nomina Manconi come coordinatore dell'UNAR, l'Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni istituito all'interno del Dipartimento per le pari opportunità[20].
Tra il 1994 e il 2021, si è adoperato al fine di ottenere il riconoscimento del cosiddetto "vitalizio Bacchelli" (un fondo a favore di cittadini illustri che versino in stato di particolare necessità) per scrittori e poeti, quali Alda Merini, Dario Bellezza, Elio Fiore, Anna Maria Cascella, Valentino Zeichen e Giancarlo Majorino.
Attività umanitaria
[modifica | modifica wikitesto]È iscritto ad Amnesty International e all'Associazione Luca Coscioni. Nel 2001 ha fondato A Buon Diritto onlus, di cui tuttora è presidente. Nel novembre del 2020 ha promosso la costituzione del Comitato per il diritto al soccorso, del quale è responsabile, composto da Vittorio Alessandro, Francesca De Vittor, Paola Gaeta, Luigi Ferrajoli, Federica Resta, Armando Spataro, Sandro Veronesi e Vladimiro Zagrebelsky.
Partecipazioni cinematografiche
[modifica | modifica wikitesto]Ha avuto un ruolo da figurante in:[21]
- Un'anima divisa in due (Silvio Soldini, 1993)
- Un delitto impossibile (Antonello Grimaldi, 2000)
- La pecora nera (Ascanio Celestini, 2010)
Tali comparsate non sono state inserite su IMDb.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Vive a Roma ed è padre di Davide, di Giacomo e di Giulia, quest'ultima avuta dalla giornalista Bianca Berlinguer[22]. Dal 2007 è affetto da una grave forma di cecità, causata dal sommarsi di più fattori, tra i quali glaucoma, distacco della retina e forte miopia[23].
Incarichi politici ricoperti
[modifica | modifica wikitesto]- Segretario della Presidenza del Senato dal 5 giugno 1996 al 29 maggio 2001.
- Membro della 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) dal 25 novembre 1998 al 1º maggio 2000.
- Membro della 11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale) dal 24 luglio 1996 al 25 febbraio 1997 e dal 2 maggio 2000 al 29 maggio 2001.
- Membro della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) dal 30 maggio 1996 al 24 luglio 1996 e dal 25 febbraio 1997 al 24 novembre 1998.
- Membro della 2ª Commissione permanente (Giustizia) dal 7 maggio 2013
- Membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani dal 20 maggio 2013 al 20 maggio 2013
- Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani dal 21 maggio 2013
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Cercando un altro Egitto. Canzonettiere ad uso delle giovani e giovanissime generazioni, a cura di Simone Dessì, Roma, Savelli, 1976.
- La chitarra e il potere. Gli autori della canzone politica contemporanea. Bertelli, Della Mea, Manfredi, Marini, Masi, Pietrangeli, a cura di Simone Dessì e Giaime Pintor, Roma, Savelli, 1976.
- Agenda rossa 1977. [La storia italiana dal '45 a oggi: politica, cultura e costume], a cura di e con Goffredo Fofi, Roma, Savelli, 1976.
- C'era una volta una gatta. I cantautori degli anni '60. Testi di Bindi, De André, Endrigo, Lauzi, Paoli, Tenco, a cura di Gianni Borgna e Simone Dessì, Roma, Savelli, 1977.
- Lucio Dalla. Il futuro dell'automobile, dell'anidride solforosa e di altre cose, a cura di Simone Dessì, Roma, Savelli, 1977.
- Agenda rossa 1978. A dieci anni dalla rivolta degli studenti. In 365 voci: gli avvenimenti del '68, le sue premesse, le sue conseguenze; le vicende e le idee del movimento del '77, a cura di e con Gad Lerner e Marino Sinibaldi, Roma, Savelli, 1977.
- Uno strano movimento di strani studenti. Composizione, politica e cultura dei non garantiti, con Gad Lerner e Marino Sinibaldi, Milano, Feltrinelli, 1978.
- Un uomo solo. Vita e opere di Fausto Coppi, a cura di e con Giorgio Casadio, Milano, Il Più Libri, 1979.
- Lavoro ai fianchi. Alcuni giorni nella vita del commissario Luigi Longo, con Marco Lombardo Radice, Milano, A. Mondadori, 1980.
- Vivere con il terrorismo, Milano, A. Mondadori, 1980.
- Il discorso delle armi. L'ideologia terroristica nel linguaggio delle Brigate Rosse e di Prima Linea, con Vittorio Dini, Roma, Savelli, 1981.
- La politica possibile, a cura di e con Vittorio Dini, Napoli, Pironti, 1983.
- I razzismi possibili, con Laura Balbo, Milano, Feltrinelli, 1990. ISBN 88-07-09023-6.
- Il nemico assoluto. Antifascismo e contropotere nella fase aurorale del terrorismo di sinistra, in Raimondo Catanzaro (a cura di), La politica della violenza, Bologna, Il Mulino, 1990. ISBN 88-15-02734-3.
- Solidarietà, egoismo. Buone azioni, movimenti incerti, nuovi conflitti, Bologna, Il Mulino, 1990. ISBN 88-15-02875-7.
- Legalizzare la droga. Una ragionevole proposta di sperimentazione, a cura di, Milano, Feltrinelli, 1991. ISBN 88-07-09028-7.
- I razzismi reali, con Laura Balbo, Milano, Feltrinelli, 1992. ISBN 88-07-09030-9.
- Razzismi. Un vocabolario, con Laura Balbo, Milano, Feltrinelli, 1993. ISBN 88-07-81256-8.
- Storie di lotta armata, a cura di e con Raimondo Catanzaro, Bologna, Il Mulino, 1995. ISBN 88-15-05067-1.
- Dignità nel morire. Atti del convegno Il diritto a una morte dignitosa, terapie contro il dolore, testamento biologico, eutanasia. Milano, 12 dicembre 2000, a cura di e con Roberta Dameno, Milano, Guerini studio, 2003. ISBN 88-8335-421-4.
- Quando hanno aperto la cella era già tardi perché... Suicidio e autolesionismo in carcere. 2002-2004, con Andrea Boraschi, in "Rassegna Italiana di Sociologia", n. 1/2006, pp. 117-150.
- Il dolore e la politica. Accanimento terapeutico, testamento biologico, libertà di cura, a cura di e con Andrea Boraschi, Milano, Bruno Mondadori, 2007. ISBN 978-88-6159-005-2.
- Terroristi Italiani. Le Brigate Rosse e la guerra totale. 1970-2008", Milano, Rizzoli, 2008. ISBN 978-88-17-02010-7.
- Un'anima per il PD. La sinistra e le passioni tristi, Roma, Nutrimenti, 2009. ISBN 978-88-95842-17-2.
- Il nemico dentro di sé. Ideologia e politica dell'immigrazione, con Federica Resta, in Schengenland. Immigrazione: politiche e culture in Europa, a cura di Isabella Peretti, Roma, Ediesse, 2010. ISBN 978-88-230-1530-2.
- Quando hanno aperto la cella. Stefano Cucchi e gli altri, con Valentina Calderone, Milano, Il Saggiatore, 2011. ISBN 978-88-428-1676-8; 2013. ISBN 978-88-565-0384-5.
- La musica è leggera. Racconto su mezzo secolo di canzoni, con Valentina Brinis, Milano, Il Saggiatore, 2012. ISBN 978-88-428-1629-4.
- Autodeterminazione individuale e manipolazione: contro il reato di plagio, in Credere è reato? Libertà religiosa nello Stato laico e nella società aperta, a cura di Luigi Berzano, Padova, Messaggero, 2012. ISBN 978-88-250-2842-3.
- Accogliamoli tutti. Una ragionevole proposta per salvare l'Italia, gli Italiani e gli immigrati, con Valentina Brinis, Milano, Il Saggiatore, 2013. ISBN 978-88-428-1953-0.
- Abolire il carcere. [Una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini], con Stefano Anastasia, Valentina Calderone e Federica Resta, Milano, Chiarelettere, 2015. ISBN 978-88-6190-683-9.
- La pena e i diritti. Il carcere nella crisi italiana, con Giovanni Torrente, Roma, Carocci, 2015. ISBN 978-88-430-7659-8.
- Corpo e anima. Se vi viene voglia di fare politica, Roma, Minimum fax, 2016. ISBN 978-88-7521-635-1.
- Non sono razzista, ma. La xenofobia degli italiani e gli imprenditori politici della paura, con Federica Resta, Milano, Feltrinelli, 2017.
- Per il tuo bene ti mozzerò la testa. Contro il giustizialismo morale, Luigi Manconi e Federica Graziani, Einaudi, 2020.
- Il senso della vita. Conversazioni tra un religioso e un pococredente, Luigi Manconi e Monsignor Vincenzo Paglia, Einaudi. 2021.
- Poliziotto-Sessantotto. Violenza e democrazia, Luigi Manconi e Gaetano Lettieri, Il Saggiatore, 2023.
- La scomparsa dei colori, Luigi Manconi, Garzanti, 2014.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fino al 11 marzo 2008
- ^ Fino al 6 febbraio 2008
- ^ Nicolò Olia, Chi è Luigi Manconi, su newsmondo.it, 26 gennaio 2022. URL consultato il 2 settembre 2024.
- ^ Guido Rombi, Chiesa e società a Sassari dal 1931 al 1961, Vita e Pensiero - Università cattolica, Milano, 2000, pag. 102
- ^ Marcello Manconi, Il terrorismo oggi. La lettera di un compagno e la nostra risposta, in Quaderni Piacentini, n. 48-49, pp. 97-104.
- ^ red., Perché sono uscito da Lotta Continua, in Il Giorno, 10 ottobre 1972.
- ^ Recensione di Simone Dessì pubblicata su Muzak e ristampata poi nel volume C'era una volta una gatta, edizioni Savelli-Il pane e le rose, Roma, 1977, pag. 44
- ^ L. Manconi, La musica è leggera. Racconto su mezzo secolo di canzoni, in Il Saggiatore 2012, pp. 255-256.
- ^ Corriere della Sera Manconi: congresso truffa, usano il partito come una ditta di famiglia
- ^ Senato [1]
- ^ P. Gallori, Caso Regeni, i genitori: "Giulio torturato, non è caso isolato. Non vorremmo dover mostrare le foto", la Repubblica, 29 marzo 2016, su repubblica.it.
- ^ Luigi Manconi su Giuseppe Uva alla procura di Varese, su youtube.com.
- ^ Requisitoria del Pubblico Ministero Giovanni Musarò, su facebook.com.
- ^ Si veda il racconto di queste vicende in L. Manconi, V. Calderone, Quando hanno aperto la cella. Stefano Cucchi e gli altri, prima edizione Il Saggiatore 2011.
- ^ I. Sacchettoni, intervista a G. Cucchi, Il papa di Stefano «Dopo anni in trincea comincio a credere nella giustizia», in Corriere della Sera, 15 novembre 2019.
- ^ 87 ore - Gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni, di Costanza Quatriglio, prodotto da Doclab, su filmitalia.org.
- ^ Referendum, dieci parlamentari del Pd per il No: "Vogliamo dar voce ai democratici contrari alla riforma", in Il Fatto Quotidiano, 4 agosto 2016. URL consultato il 28 gennaio 2019.
- ^ "Non parteciperemo al voto di fiducia sul Rosatellum". L'annuncio di cinque senatori "dissidenti" del Pd, in L'Huffington Post, 24 ottobre 2017. URL consultato il 24 ottobre 2017.
- ^ Wanda Marra, Sui diritti il Pd ha fallito, M5S deludente, su ilfattoquotidiano.it, 24 dicembre 2017. URL consultato il 29 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2022).
- ^ Gentiloni recupera Manconi e lo nomina coordinatore dell'Ufficio antidiscriminazione, in L’Huffington Post, 2 febbraio 2018. URL consultato il 9 febbraio 2018.
- ^ Luigi Manconi, La musica è leggera. Racconto autobiografico sul sentimental kitsch, Milano, il Saggiatore, 2012, ISBN 978-88-657-6217-2.
- ^ Bianca Berlinguer, chi sono il marito e i figli della giornalista italiana?, su lettoquotidiano.it. URL consultato il 21/04/20.
- ^ Carlo Verdelli, Luigi Manconi: io, quasi cieco e la mia vita tra le ombre, La Repubblica, 14 giugno 2013
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Luigi Manconi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Luigi Manconi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Luigi Manconi (XII legislatura della Repubblica Italiana) / XIII legislatura / XVII legislatura, su Senato.it, Parlamento italiano.
- Luigi Manconi, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Luigi Manconi, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Luigi Manconi su Bookogs Archiviato il 6 agosto 2020 in Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12379051 · ISNI (EN) 0000 0000 7832 3855 · SBN CFIV035849 · LCCN (EN) n78070562 · GND (DE) 137890524 · BNF (FR) cb123286019 (data) · J9U (EN, HE) 987007447054705171 |
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