Sacra famiglia con una santa | |
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Autore | Andrea Mantegna |
Data | 1495-1505 |
Tecnica | tempera su tela |
Dimensioni | 76×55,5 cm |
Ubicazione | Museo di Castelvecchio, Verona |
La Sacra Famiglia con una santa è un dipinto tempera su tela (76x55,5 cm) attribuito ad Andrea Mantegna, databile al 1495-1505. Il quadro è conservato nel Museo di Castelvecchio a Verona, da dove fu rubato il 19 novembre 2015[1] per essere poi recuperato l'anno successivo[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Non è chiaro se sia questa Sacra famiglia o quella al Metropolitan Museum che il Boschini vide nella sagrestia della chiesa dello Spedale degli Incurabili a Venezia nel XVII secolo. L'opera viene in genere attribuita alla fase tarda della produzione di Mantegna, per analogie stilistiche e tecniche con altre opere.
Se la stesura pittorica è incertamente attribuita al maestro, a causa della perdita delle velature originarie e di ridipinture, il disegno preparatorio sottostante, a punta d'argento, è di straordinaria qualità, assegnabile pienamente al Mantegna.
Trafugato insieme ad altri 16 dipinti dal museo di Castelvecchio la sera del 19 novembre 2015, sono stati ritrovati il 6 maggio nella regione di Odessa in Ucraina mentre stavano per essere portati in Moldavia per essere poi vendute in Ucraina e in Russia.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Come in altre opere simili, le figure occupano tutto lo spazio pittorico disponendosi simmetricamente e in primo piano, secondo un effetto di grande impatto devozionale con lo spettatore. Il Bambino è in grembo alla madre, mentre dietro di loro si trovano san Giuseppe (a sinistra) e una santa (a destra), non immediatamente identificabile, forse Maria Maddalena.
Madre e figlio non si guardano, come in molte altre opere dell'artista, ma sono legati da un tenero abbraccio. Particolarmente scultorea appare la figura del Bambino, che ha fatto pensare a un'ispirazione classica, derivata magari da un Dioniso bambino dell'età classica. Il tono assorto e malinconico dei personaggi è legato alla prefigurazione della tragica sorte di Gesù, destinato alla Passione e al sacrificio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Verona, violato il Museo Civico di Castelvecchio. Rubate opere di Mantegna, Tintoretto e Rubens, su Repubblica.it, https://plus.google.com/+repubblica/. URL consultato il 20 novembre 2015.
- ^ Tornano in Italia le opere d'arte trafugate dal museo di Castelvecchio, in ANSA.it, 21 dicembre 2016. URL consultato il 21 dicembre 2016.
- ^ Ritrovati in Ucraina i 17 dipinti rubati al museo di Verona: tra i capolavori Tintoretto, Rubens, Mantegna, su Il Sole 24 ORE. URL consultato l'11 maggio 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alberta De Nicolò Salmazo, Mantegna, Electa, Milano 1997.
- Sergio Marinelli, Paola Marini (a cura di), Mantegna e le arti a Verona, 1450-1500 (Catalogo della Mostra tenuta a Verona nel 2006-2007), Venezia, Marsilio, 2006, pp. 215-217, ISBN 88-317-9020-X.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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