Rosario Gisana vescovo della Chiesa cattolica | |
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Ritratto ufficiale del vescovo Rosario Gisana | |
Mitis humilis corde | |
Titolo | Piazza Armerina |
Incarichi attuali | Vescovo di Piazza Armerina (dal 2014) |
Nato | 14 aprile 1959 a Modica |
Ordinato diacono | 4 aprile 1985 |
Ordinato presbitero | 4 ottobre 1986 dal vescovo Salvatore Nicolosi |
Nominato vescovo | 27 febbraio 2014 da papa Francesco |
Consacrato vescovo | 5 aprile 2014 dal vescovo Antonio Staglianò |
Rosario Gisana (Modica, 14 aprile 1959) è un vescovo cattolico italiano, dal 27 febbraio 2014 vescovo di Piazza Armerina.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È nato a Modica, in provincia di Ragusa e diocesi di Noto, il 14 aprile 1959. Suo padre era un muratore e sua madre casalinga.[1]
Formazione e ministero sacerdotale
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver ricevuto l'istruzione primaria, nell'ottobre 1970 è entrato nel seminario minore di Noto per frequentare la scuola media ed in seguito il Liceo classico statale "A. Di Rudinì" nella stessa città, dove ha ottenuto il diploma. Sentendo maturare la vocazione al sacerdozio, si è poi iscritto al seminario maggiore di Acireale ed ha seguito il biennio di studi in filosofia allo Studio teologico "San Paolo" di Catania.[1]
Nel 1980, su invito del suo vescovo mons. Nicolosi, si è trasferito a Roma come studente dell'Almo collegio Capranica, proseguendo al contempo gli studi in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove ha conseguito il baccellierato nel 1983. In seguito ha cominciato a frequentare il Pontificio Istituto Biblico e l'Istituto Patristico Augustinianum.[1]
Rientrato brevemente in Sicilia, è stato ordinato diacono nella cattedrale di San Nicolò a Noto il 4 aprile 1985. Il 20 febbraio 1986 ha conseguito la licenza in scienze bibliche all'Istituto Biblico, ricevendo poi ordinazione sacerdotale il 4 ottobre seguente, nel duomo di San Giorgio a Modica, per imposizione delle mani di Salvatore Nicolosi, vescovo di Noto; si è incardinato ventisettenne, come presbitero della medesima diocesi ed il giorno seguente è stato nominato anche canonico del Capitolo della cattedrale.[1]
Tornato nella capitale, nel giugno 1987 ha conseguito la laurea in teologia e scienze patristiche all'Augustinianum.[1]
Il 13 giugno 1988 è stato nominato vice-assistente dell'Azione Cattolica diocesana nel settore giovani e responsabile del servizio per la pastorale giovanile, mentre il 1º ottobre successivo ha ricevuto anche l'incarico di animatore degli alunni del seminario maggiore residenti a Catania e docente invitato di scienze patristiche presso lo Studio teologico "San Paolo" di Catania e di scienze bibliche all'Istituto di scienze religiose "G. Blandini" di Noto; ha ricoperto tali incarichi per un biennio. Nel maggio 1990 è divenuto assistente ecclesiastico dell'Istituto secolare delle Missionarie della regalità di Cristo, incarico mantenuto fino al 2008, mentre il 1º ottobre seguente è stato nominato rettore del seminario vescovile di Noto, svolgendo tale ufficio fino al giugno 2009, e membro del Consiglio presbiterale. Nel febbraio 1999 è divenuto membro del Collegio dei consultori e della Commissione per il clero.[1]
Nel 2009 è tornato a Roma per studiare di nuovo all'Augustinianum, servendo al contempo come collaboratore nella chiesa di San Gregorio Barbarigo; qui nel dicembre 2010 ha conseguito il dottorato in teologia e scienze patristiche. Poco prima, nell'ottobre 2010 era stato nominato vicario episcopale per la pastorale e direttore dell'Ufficio catechistico della diocesi di Noto, nonché vicerettore della cattedrale; lo stesso anno è divenuto anche docente incaricato di esegesi biblica e patristica allo Studio teologico "San Paolo" di Catania, di cui nel 2012 è divenuto poi vicepreside, e docente di Sacra scrittura alla Scuola teologica di base della diocesi di Noto. Ha ricoperto tali incarichi fino alla promozione all'episcopato.[1]
Ministero episcopale
[modifica | modifica wikitesto]Il 27 febbraio 2014 papa Francesco lo ha nominato vescovo di Piazza Armerina;[2] è succeduto a Michele Pennisi, precedentemente nominato arcivescovo di Monreale. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 5 aprile seguente, nella basilica cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie di Piazza Armerina, dal vescovo di Noto Antonio Staglianò, co-consacranti Michele Pennisi, suo predecessore, e Paolo De Nicolò, vescovo titolare di Mariana e reggente emerito della Prefettura della casa pontificia; ha preso possesso della diocesi durante la stessa cerimonia. Come suo motto episcopale ha scelto Mitis humilis corde, che tradotto vuol dire "Mite e umile di cuore".
Nel 2017 ha riformato la Caritas diocesana assumendone direttamente la direzione e dedicando esclusivamente ad essa i diaconi di ogni vicariato della diocesi.[3]
A maggio 2018 ha annunciato alla diocesi la visita pastorale di papa Francesco, che si è svolta il successivo 15 settembre.[4]
Il 6 novembre 2023 papa Francesco ha pronunciato durante l'udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano: «Bravo, questo vescovo, bravo. È stato perseguitato, calunniato e lui fermo, sempre, giusto, uomo giusto».[5][6]
Abusi su minori all'interno della Chiesa cattolica
[modifica | modifica wikitesto]Il tribunale di Enna ha condannato don Giuseppe Rugolo a quattro anni e sei mesi per violenza sessuale su minori di 16 anni e tentata violenza sessuale. Il sacerdote è stato interdetto per cinque anni dai pubblici uffici e interdetto per sempre dall'insegnamento nella scuola di ogni ordine e grado.[7][8] La curia vescovile della diocesi di Piazza Armerina, guidata da Gisana, è stata riconosciuta responsabile civile e dovrà rispondere assieme a Giuseppe Rugolo del risarcimento delle parti civili.
Il vescovo Rosario Gisana era al corrente degli abusi subiti da una vittima dall'agosto del 2016[7] e aveva trasferito Rugolo a Ferrara dove poi è stato arrestato.[9] Il vescovo di Ferrara, Gian Carlo Perego, ha concordato il trasferimento di Rugolo con Gisana.[10] Perego, informato di «un procedimento a carico di don Giuseppe per un episodio precedente la sua ordinazione», ha dichairato che «[Gisana] mi mostrò che tale vicenda era già stata valutata dalla Congregazione della dottrina della fede, e che non costituiva assolutamente una limitazione alla sua presenza da noi».[10]
Il vescovo Gisana ha offerto 25mila euro della Caritas alla famiglia della vittima come "borsa di studio" in cambio di una clausola di riservatezza e silenzio della vittima che rifiuta questa offerta.[7] Gisana in una intercettazione riportata durante il processo ha dichiarato: «Il problema è anche mio perché io ho insabbiato questa storia... Eh vabbè, pazienza, vedremo come poterne uscire».[7][11]
Genealogia episcopale
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Bernardino Giraud
- Cardinale Alessandro Mattei
- Cardinale Pietro Francesco Galleffi
- Cardinale Giacomo Filippo Fransoni
- Cardinale Carlo Sacconi
- Cardinale Edward Henry Howard
- Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro
- Cardinale Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte
- Cardinale Pietro Boetto, S.I.
- Cardinale Giuseppe Siri
- Cardinale Giacomo Lercaro
- Vescovo Gilberto Baroni
- Cardinale Camillo Ruini
- Vescovo Antonio Staglianò
- Vescovo Rosario Gisana
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Biografia sul sito della diocesi di Piazza Armerina.
- ^ Rinunce e nomine. Nomina del Vescovo di Piazza Armerina (Italia), su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 27 febbraio 2014. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ Mario Antonio Pagaria, Diocesi P. Armerina: le grandi innovazioni del Vescovo Mons. Rosario Gisana, in La Gazzetta ennese.it, 1º maggio 2017. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ Comunicato della Prefettura della Casa Pontificia, su press.vatican.va, 26 maggio 2018. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ Il Papa elogia il vescovo di Piazza Armerina, il giovane che ha denunciato il prete pedofilo protesta: "Ha insabbiato il caso", su palermo.repubblica.it, 6 novembre 2023. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ Udienza al Gruppo dell'Associazione Piccola Casa della Misericordia di Gela (Caltanissetta), su press.vatican.va, Sala Stampa della Santa Sede, 6 novembre 2023. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ a b c d Federica Tourn, Violenza sui minori, condannato don Rugolo: il caso fu insabbiato dal vescovo, su Domani, 6 marzo 2024. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ Condanna per il sacerdote accusato di violenza sessuale, su ilgazzettinodigela.it, 5 marzo 2024. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ Franca Giansoldati, Prete condannato a 4 anni per violenze su un minore: il caso fu insabbiato dal Vescovo Gisana, su Il Messaggero, 5 marzo 2024. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ a b Federica Tourn, Enna, storia del prete pedofilo tenuto coperto da due vescovi, su editorialedomani.it, 3 luglio 2022. URL consultato il 27 maggio 2024.
- ^ Stefano Feltri, Federica Tourn e Giorgio Meletti, La Confessione: Inchiesta sugli abusi nella Chiesa Italiana, su Spotify, 11 marzo 2024. URL consultato il 3 giugno 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rosario Gisana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Rosario Gisana, in Catholic Hierarchy.
- Rosario Gisana, su chiesacattolica.it, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 18 novembre 2021.
- Biografia del vescovo Rosario Gisana, su diocesipiazza.it, Diocesi di Piazza Armerina. URL consultato il 15 settembre 2021.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 308196682 · ISNI (EN) 0000 0004 3370 440X · SBN TO0V609686 · LCCN (EN) no2016161150 · GND (DE) 1050246772 |
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