Robert White (Londra, 1645 – Bloomsbury, 1703 o 1704) è stato un incisore, pittore e disegnatore inglese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Padre di George, apprese l'arte dell'incisione alla scuola di David Loggan[1], da cui ereditò la posizione di spicco nella realizzazione di tavole per il commercio di stampe[2].
Eseguì principalmente ritratti, di solito incisi a partire da propri disegni a matita dal vero su vellum[2][3][4], ma anche da opere di artisti famosi come Antoon van Dyck e Godfrey Kneller[5]. La maggior parte di questi furono commissionati da editori per la realizzazione di frontespizi per libri[2]. Preparò anche tavole per illustrare libri e almanacchi[2] (nel 1674 illustrò il suo primo Almanacco di Oxford[3]) e rappresentò architetture[2]: parecchie di quest'ultimo soggetto furono realizzate per David Loggan[3]. La sua produzione artistica fu molto ampia[2][5], ma non ben documentata[2]. Realizzò, infatti, più di 400 ritratti tra il 1666 e il 1702[4]. Nella maggior parte di queste opere l'accento è posto sul volto dei personaggi ritratti, mentre il corpo, che di solito era eseguito da assistenti, è delineato con pochi, ma efficaci tratti di matita[4]. Per articolare finemente i tratti facciali, White utilizzava anche punte di metallo e occasionalmente aggiungeva il colore marrone chiaro ai volti[4]. Oltre alle incisioni, realizzò ritratti a matita come opere a sé stante[4].
I suoi lavori, anche se delineati meno finemente di quelli di Loggan, tuttavia evidenziano la capacità dell'artista di rappresentare i soggetti con grande verosimiglianza[4].
Verso la fine del XVI secolo, la tecnica di incisione del periodo fu gradualmente sostituita dalla maniera nera, tecnica che almeno apparentemente quest'artista non utilizzò direttamente, ma solamente pubblicò stampe da tavole realizzate da altri[6]. Secondo Spooner, citato da Whitmore, invece, Robert White eseguì alcune teste a mezzatinta, ottenendo però risultati decisamente inferiori rispetto alle altre sue incisioni[5].
Non collezionò regolarmente le sue opere, ma ne conservò le prove, che, riutilizzate per quarant'anni, gli resero 400 o 500 sterline[3]. Ciononostante, morì indigente e questi stampi furono venduti ad un libraio a Poultry, che si arricchì rapidamente[3].
Fu suo allievo John Sturt[1].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Ritratto di David Clarkson, incisione da Mary Beale, 1696
- Ritratto di Alexander Gibson, Lord Durie, incisione da David Paton, 1690
- Ritratto di Anthony Tuckney, incisione, 194 × 132 mm, 1676[7]
- Ritratto di Augusto II di Polonia, incisione, 1697[8]
- Ritratto di Henry Somerset, I duca di Beaufort, incisione, 1679[9]
- Ritratto di Edmund Ludlow, incisione, 1689[10]
- Ritratto di Sir Edward Ward, incisione da Godfrey Kneller, 1702[11]
- Ritratto di Henry Coley, incisione, 1676[12]
- Ritratto di James Hamilton, I duca di Hamilton, incisione, 244 × 155 mm, National Portrait Gallery, Londra[13]
- Ritratto di John Browne, incisione, 1678[14]
- Ritratto di John Partridge, incisione, 1679[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie
- ^ a b c d e f g The National Portrait Gallery
- ^ a b c d e A Dictionary of Painters, Sculptors, Architects, and Engravers
- ^ a b c d e f Perfect Likeness: European and American Portrait Miniatures
- ^ a b c The Andros Tracts
- ^ A History of Engraving and Etching
- ^ Ritratto di Anthony Tuckney - Commons
- ^ Ritratto di Augusto II di Polonia - Commons
- ^ Ritratto di Henry Somerset, I duca di Beaufort - Commons
- ^ Ritratto di Edmund Ludlow - Commons
- ^ Ritratto di Sir Edward Ward - Commons
- ^ Ritratto di Henry Coley - Commons
- ^ Ritratto di James Hamilton, I duca di Hamilton - Commons
- ^ Ritratto di John Browne - Commons
- ^ Ritratto di John Partridge - Commons
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) "Robert White (1645-1703), Engraver", su National Portrait Gallery, 2016. URL consultato il 4 febbraio 2016.
- (NL) "Robert White", su Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie, 2016. URL consultato il 15 febbraio 2016.
- (EN) Arthur M. Hind, A History of Engraving and Etching, New York, Dover Publications Inc., 2011, p. 154, ISBN 0-486-20954-7. URL consultato l'8 febbraio 2016.
- (EN) John Gould, Horace Walpole, George Vertue, A Dictionary of Painters, Sculptors, Architects, and Engravers, Londra, Gale and Curtis, 1810, pp. 417-483. URL consultato l'8 febbraio 2016.
- (EN) William Henry Whitmore, The Andros Tracts: Being a Collection of Pamphlets and Official Papers, vol.III, New York, Burt Franklin, 1874, xiv. URL consultato l'8 febbraio 2016.
- (EN) Julie Aronson, Marjorie E. Wieseman, Perfect Likeness: European and American Portrait Miniatures from the Cincinnati Art Museum, vol.III, New Haven, Università di Yale, 2006, p. 43, ISBN 0-300-11580-6. URL consultato il 14 febbraio 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Robert White
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (NL) Robert White al Rijksmuseum di Amsterdam, su rijksmuseum.nl.
- (EN) Robert White in Artnet, su artnet.com.
- (EN) Robert White in Artcyclopedia, su artcyclopedia.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 94335191 · ISNI (EN) 0000 0001 1930 8003 · SBN BVEV070242 · CERL cnp01496079 · ULAN (EN) 500012135 · LCCN (EN) n85057360 · GND (DE) 123973406 · BNE (ES) XX1528578 (data) · BNF (FR) cb14942538n (data) · J9U (EN, HE) 987010679522305171 |
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