Reginald Brett | |
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Il visconte nel 1905 | |
Conestabili e Governatori del Castello di Windsor | |
Durata mandato | 1928 – 1930 |
Monarca | Giorgio V |
Predecessore | Adolphus Cambridge, I marchese di Cambridge |
Successore | Alessandro di Teck |
Dati generali | |
Suffisso onorifico | Visconte Esher |
Partito politico | Partito Liberale |
Università | Trinity College, Cambridge |
Reginald Baliol Brett, II visconte Esher (Londra, 30 giugno 1852 – 22 gennaio 1930), è stato un politico e storico inglese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Brett, noto come Regy, era il figlio di William Brett, I visconte Esher, e di sua moglie, Eugénie Mayer[1]. Frequentò l'Eton College e il Trinity College, Cambridge. A Eton, Brett fu profondamente influenzato da William Johnson Cory mentre al Trinity College lo fu da William Harcourt.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Brett iniziò la sua carriera politica nel 1880, come deputato liberale per Penryn e Falmouth. Fu segretario di Lord Hartington, segretario di Stato per la Guerra (1882-1885)[2], tuttavia preferì ritirarsi dalla politica attiva nel 1885, dopo aver perso le elezioni a Plymouth e preferì un ruolo dietro le scene.
Nel 1895, Lord Brett divenne Segretario per l'Ufficio dei lavori e il Principe di Galles fu colpito dalla sua dedizione[2] al lavoro, dato che fece costruire un ascensore nel Castello di Windsor per facilitare lo spostamento della regina al piano superiore del palazzo ristrutturato. Alla morte del padre, il 24 maggio 1899, gli succedette come visconte Esher.
Durante la guerra boera, Esher dovette intervenire con forza fra Lord Lansdowne e il generale Wolseley, che tendeva a dare la colpa al politico per gli errori militari.
Nel 1901, Lord Esher fu nominato vice-luogotenente del Berkshire[3] e vice Conestabile e Governatore del Castello di Windsor[4], e rimase vicino alla famiglia reale fino alla propria morte. Durante quel periodo contribuì a riordinare i documenti della regina Vittoria, per la pubblicazione dell'opera chiamata Correspondence of Queen Victoria (1907).
Dal 1903 divenne membro della commissione della guerra sudafricana[5], incaricata d'indagare sulle sconfitte britanniche nella guerra boera. In quel periodo riferiva al re quotidianamente, informandolo dei punti di vista della commissione, dei capi partito e dei funzionari.
Nel 1904 Esher istituì un sottocomitato del Comitato per la difesa imperiale, conosciuto come il Comitato di Esher.
Esher venne nominato vice-luogotenente della contea di Londra nel 1909 e aiutante di campo del re. Durante la prima guerra mondiale fu di fatto capo della British Intelligence in Francia e in seguito fu ammesso nel Consiglio privato nel 1922. Nel 1928 divenne Conestabile e Governatore del Castello di Windsor, carica che aveva sempre desiderato e che mantenne fino alla sua morte nel 1930.
Esher è stato anche uno storico; ha pubblicato opere su Edoardo VII e Lord Kitchener. Insieme al deputato liberale Lewis ("Loulou") Harcourt ha istituito il Museo di Londra, che aprì i battenti il 5 marzo 1912[6].
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Sposò, il 24 settembre 1879, Eleanor Van de Weyer , figlia dell'ambasciatore belga Sylvain Van de Weyer. Ebbero quattro figli:
- Oliver Brett, III visconte Esher (23 marzo 1881-8 ottobre 1963);
- Maurice Vyner Balliol Brett (24 aprile 1882-18 agosto 1934), sposò Zena Dare, ebbero tre figli;
- Dorothy Eugenie Brett (10 novembre 1883-27 agosto 1977);
- Sylvia Leonora Brett (25 febbraio 1885-1971), sposò Charles Brooke, raja di Sarawak; ebbero tre figlie.
Anche se sposato con figli, Esher aveva inclinazioni omosessuali, ma i suoi flirt con i giovani uomini vennero considerati con divertimento tollerante nella buona società[2] e fu sufficientemente discreto da evitare di rimanere coinvolto nello Scandalo di Cleveland street, a differenza del suo amico Lord Arthur Somerset.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze britanniche
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hedley (2004)
- ^ a b c Reid 2006, pp127-31
- ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 27281, 5 February 1901, p. 766.
- ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 27336, 23 July 1901, p. 4838.
- ^ The Papers of Viscount Esher (Reginald Brett), in Janus, Cambridge University.
- ^ Bailkin, Jordanna "Radical Conservations: The Problem with the London Museum" Radical History Review - Issue 84, Fall 2002, pp. 43–7
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- James Lees-Milne, The Enigmatic Edwardian: The Life of Reginald, 2nd Viscount Esher, London, Sidgwick & Jackson., 1986.
- Walter Reid, Architect of Victory: Douglas Haig, Edinburgh, Birlinn Ltd, 2006, ISBN 1-84158-517-3.
- Peter Fraser, Life and Times of Reginald Brett, Viscount Esher, Routledge, 1971.
- Oliver Brett, Journals and Letters of Reginald Brett, Viscount Esher, 6 vols, Routledge, 1938.
- Philip Magnus, King Edward VII, John Murray, 1964.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Reginald Brett, II visconte Esher
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Reginald Brett, II visconte Esher, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Reginald Brett, II visconte Esher, su Progetto Gutenberg.
- The Papers of Viscount Esher (Reginald Brett) at Churchill College, su janus.lib.cam.ac.uk.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8186709 · ISNI (EN) 0000 0001 1930 0095 · LCCN (EN) n87116416 · GND (DE) 118932179 · BNF (FR) cb10704773g (data) · J9U (EN, HE) 987007272136505171 |
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