Ptosi renale | |
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Specialità | urologia e nefrologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 593.0 |
ICD-10 | N28.8 |
Si definisce ptosi renale lo spostamento del rene verso il basso, dovuto al rilascio dei legamenti quando il paziente si alza in piedi[1]. È più comune nelle donne che negli uomini. È stata una delle condizioni più controverse tra medici sia per la diagnosi che per la scelta del trattamento.[2]
Eziologia
[modifica | modifica wikitesto]Ciascun rene è avvolto da una capsula adiposa ed è contenuto nella loggia renale delimitata dalla fascia renale. Le logge renali sono aperte in basso per cui un dimagrimento rapido ed eccessivo può causare ptosi. Il fenomeno della ptosi renale può anche essere una conseguenza dell'anoressia, dal momento che viene a mancare il tessuto adiposo necessario a mantenere la corretta posizione dei reni.
Spesso accade che venga accompagnata dalla ptosi di altri organi, colpiti dunque dal fenomeno analogo.
Diagnosi
[modifica | modifica wikitesto]La diagnosi viene inizialmente fatta sui sintomi descritti dal paziente per poi essere confermata durante una urografia endovenosa o una scintigrafia renale, ottenuta in posizione supina e eretta.[3]
Sintomi
[modifica | modifica wikitesto]Nella maggior parte dei pazienti la ptosi renale è asintomatica. Tuttavia la condizione può essere caratterizzata da violenti attacchi di dolorose coliche al fianco, nausea, brividi, ipertensione, ematuria e proteinuria. I pazienti con ptosi renale sintomatica si lamentano spesso di dolori acuti che si irradiano fino all'inguine. Molti pazienti riferiscono anche una sensazione di pesantezza sull'addome. Il dolore in genere passa da sdraiati. L'attacco di coliche è chiamata 'crisi di Dittel' o 'parossismo renale'.[4]
Trattamento
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una condizione che normalmente non necessita di terapia. In certi casi, quando vi sono sintomi evidenti, si rende necessario un intervento chirurgico di nefropessi[1]. L'approccio laparoscopico può essere valutato per pazienti selezionati.[5][6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Fegiz, pp. 2923-5, 1996.
- ^ Moss SW, Floating kidneys: a century of nephroptosis and nephropexy, in J. Urol., vol. 158, 3 Pt 1, 1997, pp. 699–702, DOI:10.1016/S0022-5347(01)64296-4, PMID 9258063.
- ^ Murari SB, Gadepalli T, Rao VP, Ram R, Renal scintigraphy in diagnosis and management of nephroptosis, in Indian J Nucl Med, vol. 27, n. 1, 2012, pp. 52–4, DOI:10.4103/0972-3919.108874, PMC 3628267, PMID 23599603.
- ^ Clark BA, Sekhon A, Nephroptosis in a young woman with joint laxity, in Nat Rev Nephrol, vol. 5, n. 12, 2009, pp. 722–5, DOI:10.1038/nrneph.2009.169, PMID 19935816.
- ^ Barber NJ, Thompson PM, Nephroptosis and nephropexy--hung up on the past?, in Eur. Urol., vol. 46, n. 4, 2004, pp. 428–33, DOI:10.1016/j.eururo.2004.03.023, PMID 15363554.
- ^ Ichikawa T, Yamada D, Takao A, Saegusa M, Aramaki K, Kumon H, Retroperitoneoscopic nephropexy for symptomatic nephroptosis, in J. Endourol., vol. 17, n. 9, 2003, pp. 767–70, DOI:10.1089/089277903770802344, PMID 14642040.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gianfranco Fegiz, Domenico Marrano e Ugo Ruberti, Manuale di Chirurgia Generale, Padova, Piccin, 1996.
Altri progetti
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