Principia castrum | |
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Ricostruzione dei Principia del forte ausiliario di Saalburg lungo il limes della Germania superiore | |
Ubicazione | |
Stato attuale | Europa Nordafrica Medio Oriente |
Regione | province romane |
Informazioni generali | |
Costruzione | 280 a.C. circa-V secolo d.C. |
Condizione attuale | numerosi resti antichi rinvenuti. |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Repubblica romana poi Impero romano |
Funzione strategica | quartier generale di un accampamento romano |
Azioni di guerra | campagne militari e battaglie |
Polibio, Storie; Pseudo-Igino | |
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I principia erano l'insieme degli edifici militari che costituivano, in epoca romana, il quartier generale del castrum. Era una specie di foro centrale circondato da abitazioni o uffici per i principali ufficiali (a parte il comandante in capo dell'unità militare), affiancata da una sala per le adunanze della guarnigione. Rappresentavano, pertanto, il punto amministrativo principale, di fronte agli edifici dove era alloggiato il comandante (il praetorium). Furono costruiti all'interno di ogni forte ausiliario o fortezza legionaria permanente lungo l'intero limes fin dal tempo dell'imperatore Augusto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]In epoca repubblicana i principia erano quello spazio "aperto", negli accampamenti da marcia, di fronte al praetorium (in questo caso la tenda del comandante) ed ai signa. Non c'era però sufficiente spazio per adunare l'intero esercito accampato (adlocutio), ma solo per una piccola parata quando il comandante chiedeva gli auspici in vista di una imminente campagna militare.[1] Con la creazione di fortezze legionarie ed ausiliarie permanenti sotto Augusto (i cosiddetti castra stativa), il praetorium fu diviso dai principia, dove quest'ultimo edificio divenne una struttura tale da costituire una specie di foro (piazza) interno al campo, il quartier generale dell'unità militare che qui vi risiedeva.[1] Per molto tempo, inizialmente, gli storici moderni avevano ipotizzato che vi fosse identità tra queste due strutture (principia e praetorium), ma un'iscrizione del tempo dell'imperatore Diocleziano evidenziava che si trattava, invece, di edifici ben distinti tra loro.[2] Attorno al IV secolo i principia furono spostati dal centro del castrum al fondo, contro il mura di cinta.[3]
Struttura nel campo permanente
[modifica | modifica wikitesto]I principia si trovavano al centro della fortezza e si affacciavano sulla via principalis, che formava con la via praetoria un T all'interno del campo. La posizione di questi edifici corrispondeva ad un luogo che fosse collegabile ad una fonte o falda sotterranea che potesse garantire all'intero forte/fortezza un approvvigionamento idrico adeguato tramite un pozzo, costruito all'interno di un cortile, spesso circondato da un colonnato.[4] Attorno a quest'ultimo, si sviluppavano tutta una serie di edifici.
I più importanti e, comuni a tutti i principia sia legionari sia ausiliari, erano: il santuario (aedes signorum) contenente gli stendardi (signa militaria) dell'unità che vi soggiornava (tra cui la stessa aquila nel caso in cui si trattasse di una legione) ed un'ampia sala delle adunanze (basilica[5] anche a tre navate, larghe fino a 9-12 metri ciascuna[6]) che poteva essere usata anche per ricevere ambasciatori e dignitari oppure come sede di tribunale militare.[6]
A questi edifici, nel caso si trattasse di fortezze legionarie, potevano essere aggiunti anche un secondo cortile interno,[7] oltre ad una serie di uffici amministrativi come il tabularium legionis[8] (affidato ad un cornicularius, un actarius ed alcuni librarii[9]), il tabularium principis,[10] i depositi di archivi, i magazzini d'armi (armamentaria, lungo i lati della prima corte[11][12]) ed una tribuna (tribunal) che serviva al comandante per pronunciare i suoi discorsi alle truppe (adlocutio).[3][6][13]
Nei sotterranei di questi edifici erano conservati in una serie di stanze (aerarium[6], affidati ai signifer[14]), a partire dal II secolo, il denaro che serviva per il pagamento dei soldati, che avveniva normalmente ogni quattro mesi, oltre ai depositi obbligatori lasciati dagli stessi e destinati ad essere recuperati da ciascuno al momento del congedo (honesta missio).[7][13] E sempre nei sotterranei furono costruiti, a partire da Settimio Severo, dei locali chiamati scholae, che servivano per le riunioni degli ufficiali.[7] Mentre gli ufficiali (come i tribuni militum) sembra dimorassero lungo la via principalis, sul lato opposto dei principia.[3]
Le dimensioni potevano variare da fortezza legionaria a fortezza, da forte ausiliario a forte. Nel primo caso potevano ricoprire una superficie molto ampia, come a Chester dove l'edificio dei principia misurava 76 x 100 metri.[1] In un normale forte ausiliario erano invece di dimensioni inferiori, come a Brecon, che misurava 45 x 12 metri.[15]
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Tipico schema di un forte ausiliario romano (a Theilenhofen) con al contro i principia ed il pozzo per l'approvvigionamento idrico del forte.
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Grande sala delle adunanze di un'unità ausiliaria nei principia del forte di Saalburg.
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L'entrata del santuario all'interno del quale erano conservati i signa militaria (forte di Saalburg).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c G.Webster, The roman imperial army of the first and second century A.D., Oklahoma 1998, p.193.
- ^ RIB 1912.
- ^ a b c Yann Le Bohec, L'esercito romano. Le armi imperiali da Augusto alla fine del III secolo, p.213.
- ^ D.B.Campbell, Roman auxiliary forts 27 BC - AD 378, N.Y. 2009, p.37.
- ^ AE 1962, 258.
- ^ a b c d G.Webster, The roman imperial army of the first and second century A.D., Oklahoma 1998, p.194.
- ^ a b c Yann Le Bohec, L'esercito romano. Le armi imperiali da Augusto alla fine del III secolo, p.212.
- ^ ILS 9100.
- ^ D.B. Campbell, Roman legionary fortresses 27 BC - AD 378, Oxford 2006, p.41.
- ^ CIL XIII, 7752.
- ^ RIB 1092.
- ^ D.B.Campbell, Roman auxiliary forts 27 BC - AD 378, N.Y. 2009, p.39.
- ^ a b D.B.Campbell, Roman auxiliary forts 27 BC - AD 378, N.Y. 2009, p.40.
- ^ Vegezio, Epitoma rei militaris, II, 20.
- ^ G.Webster, The roman imperial army of the first and second century A.D., Oklahoma 1998, p.195.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Fonti storiografiche moderne
- D.B. Campbell, Roman legionary fortresses 27 BC - AD 378, Oxford 2006.
- D.B.Campbell, Roman auxiliary forts 27 BC - AD 378, N.Y. e Oxford 2009.
- G.Cascarino, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. II - Da Augusto ai Severi, Rimini 2008.
- Y.Le Bohec, L'esercito romano da Augusto alla fine del III secolo, Roma 1992, VII ristampa 2008.
- G.Webster, The roman imperial army of the first and second century A.D., Oklahoma 1998.