«Le temps amène toujours la vérité. C'est dommage qu'il ne l'amène toujours à temps.»
«Il tempo porta sempre la verità. Peccato che non la porti sempre in tempo.»
Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (/pjɛʁ ɑ̃'bʁwaz fʁɑ̃'swa ʃɔdɛʁ'lo də la'klo/; Amiens, 18 ottobre 1741 – Taranto, 5 settembre 1803) è stato uno scrittore, generale e inventore francese.
Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos | |
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Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos dipinto con la divisa da tenente di artiglieria (opera attribuita a Alexandre Kucharsky) | |
Nascita | Amiens, 18 ottobre 1741 |
Morte | Taranto, 5 settembre 1803 |
Dati militari | |
Paese servito | Francia Francia costituzionale Repubblica francese |
Forza armata | Armée royale Esercito rivoluzionario |
Anni di servizio | 1761 - 1803 |
Grado | Generale di brigata |
Guerre | Guerra dei sette anni Prima coalizione |
Campagne | Campagna d'Italia |
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Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque in una famiglia di estrazione borghese; suo padre era un ufficiale governativo di servizio in Piccardia e apparteneva alla cosiddetta "Nobiltà di toga" (Noblesse de robe). Nel 1760 entrò nella École royale d'artillerie de La Fère, antesignana della École polytechnique, e nel 1761 venne nominato sottotenente. In qualità di giovane ufficiale, partecipò alla parte finale della guerra dei sette anni presso la guarnigione di stanza a La Rochelle.
Nel 1788 divenne segretario dei comandi del duca d'Orléans (noto poi come Philippe Égalité), sul quale ebbe una forte influenza e ispirò numerosi Cahiers de doléances presentati agli Stati Generali del 1789.[1] Iscrittosi al Club dei Giacobini (inizialmente Club bretone), poi ai Cordiglieri, fondò un giornale, sovvenzionato dal duca, il Journal des Amis de la Constitution (Il giornale degli Amici della Costituzione), aderendo poi alla causa della Rivoluzione francese.
Allorché il suo protettore e amico duca d'Orléans fu costretto a recarsi a Londra dopo essere stato accusato di aver preso parte attiva nei moti del luglio 1789 e organizzato la marcia delle donne del 5 ottobre, Laclos lo seguì, rimanendo nella capitale inglese fino al luglio del 1790, quando entrambi rientrarono a Parigi. A giustificazione del comportamento del duca, Laclos scrisse l'Exposé de la conduite de M. le duc d'Orléans (Esposto sulla condotta del Signor duca d'Orléans).[1] Laclos frequentava gli ambienti orleanisti, monarchico-costituzionali, col futuro radicale Bertrand Barère, e in seguito si avvicinò ai dantonisti. Venne nominato da Danton segretario governativo e nell'agosto 1792 inviato con il grado di generale, dal ministro della Difesa Joseph Servan, presso il generalissimo Nicolas Luckner, che stava preparando un nuovo esercito di 60 000 reclute. Questi rassegnò poco dopo le dimissioni e Laclos ne prese subito il posto. Dopo la proclamazione della Repubblica fu nominato capo di Stato maggiore dell'armata dei Pirenei, ma venne arrestato il 31 marzo 1793 per i suoi legami con il duca di Orléans, insieme agli altri seguaci del medesimo, ma non fu incarcerato, bensì costretto agli arresti domiciliari: fu l'unico dei seguaci dell'Orléans a sfuggire alla ghigliottina durante il regime del Terrore (a parte il figlio del duca, Luigi Filippo, fuggito in Austria), e uno dei pochi dantonisti.[2]
Fu liberato tuttavia solo nel dicembre dell'anno successivo e nominato Segretario generale delle ipoteche, una posizione che gli permise buoni introiti. Dopo l'esecuzione di Danton, si tenne politicamente in disparte fino alla caduta di Robespierre (1794), riprendendo la carriera militare sotto il Direttorio (1795). Nel gennaio del 1800 ottenne direttamente da Napoleone Bonaparte, allora solo Primo console, la nomina a comandante della riserva dell'artiglieria nell'armata del Reno.
Nel 1803 lo stesso Napoleone lo mise al comando della Riserva di Artiglieria dell'Armata d'Italia di stanza a Taranto. Qui si ammalò di dissenteria e malaria e morì nel convento di San Francesco di Taranto, ma, avendo rifiutato i conforti religiosi, venne sepolto nella piazza d'armi interna al Forte de Laclos (che prese il nome proprio da lui) sull'isola di San Paolo nel golfo di Taranto.
In seguito alla caduta di Napoleone, gli abitanti danneggiarono il cimitero militare (non più esistente), distrussero la sua tomba e, molto probabilmente, le sue spoglie vennero gettate in mare[3].
Laclos era pure uno studioso di balistica e può essere ritenuto l'inventore della granata.[senza fonte]
Laclos fu iniziato in Massoneria nella Loggia L'Union di Toul nel 1763 e divenne in seguito Maestro venerabile della Loggia parigina Henry IV, appartenente al Grande Oriente di Francia[4].
Le relazioni pericolose
[modifica | modifica wikitesto]Laclos è ricordato in particolare per il suo romanzo epistolare Les liaisons dangereuses (Le relazioni pericolose). Il romanzo è un classico conosciuto per la sua esplorazione della seduzione, vendetta e malizia umana, nonostante l'autore lo avesse concepito soprattutto per far riflettere, tramite i personaggi principali, sul biasimevole stato dell'educazione femminile e sulle sue conseguenze sulla morale nella Francia del XVIII secolo. È inoltre un racconto moralistico sulla corruzione e sullo squallore della nobiltà della Francia dei Borbone. Il romanzo suscitò notevole scalpore sin dalla sua prima pubblicazione nel 1782, pur essendo uno dei meno espliciti tra i romanzi libertini essendo incentrato più sulla psicologia dei personaggi che sull'erotismo, e continuò a essere pubblicato in numerose edizioni.
Da questo romanzo sono stati tratti diversi film, il più noto dei quali è Le relazioni pericolose (1988), diretto da Stephen Frears e interpretato da John Malkovich, Glenn Close, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman e Keanu Reeves.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Ernestine (1776)
- Les liaisons dangereuses (1782)
- Des femmes et de leur éducation (1783)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b J. Tulard - J. F. Fayard - A. Fierro, Dizionario storico della Rivoluzione francese, p. 707.
- ^ J. Tulard - J. F. Fayard - A. Fierro, Dizionario storico della Rivoluzione francese, p. 708.
- ^ Pierre Choderlos de Laclos (1741 - 1803) - Find A Grave Memorial.
- ^ (FR) Laurent Kupferman - Emmanuel Pierrat, Le Paris des Francs-Maçons, Parigi, 2013, p. 35.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Hélène Claude Frances, Il fantasma di Laclos - Lettere da Taranto, Taranto, Editrice Edit@, 2006.
- Jacqueline Spaccini, La polvere d'ali di una farfalla. Scrittori "femministi" del XVIII secolo: Choderlos de Laclos e il suo trattato sull'educazione delle donne, Roma, Aracne editrice, 2011.
- J. Tulard - J. F. Fayard - A. Fierro, Dizionario storico della Rivoluzione francese, Firenze, Ponte alle Grazie, 1989. pp. 707-708.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Laclos, Pierre-Ambroise-François Choderlos de, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pietro Paolo Trompeo, LACLOS, Pierre-Ambroise-François Choderlos de, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- (EN) Pierre Choderlos de Laclos, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (FR) Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, su CÉSAR - Calendrier Électronique des Spectacles sous l'Ancien régime et sous la Révolution, Huma-Num.
- Opere di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos / Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Audiolibri di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, su LibriVox.
- (EN) Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos / Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos (altra versione), su Internet Broadway Database, The Broadway League.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 46758913 · ISNI (EN) 0000 0001 2025 0670 · SBN CFIV051790 · BAV 495/280207 · CERL cnp00395565 · Europeana agent/base/62717 · LCCN (EN) n80049565 · GND (DE) 118568604 · BNE (ES) XX945950 (data) · BNF (FR) cb11896727z (data) · J9U (EN, HE) 987007264287505171 · NSK (HR) 000057311 · NDL (EN, JA) 00446627 · CONOR.SI (SL) 31784291 |
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