Palazzo Orzali | |
---|---|
La facciata dal lato di via XX Settembre | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Località | Genova |
Indirizzo | via XX Settembre, 29 |
Coordinate | 44°24′23.33″N 8°56′16.58″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Inaugurazione | 1905 |
Uso | uffici, residenziale, commerciale |
Realizzazione | |
Architetto | Gaetano Orzali |
Ingegnere | Gaetano Orzali |
Proprietario | privato |
Committente | Genova |
Il Palazzo Orzali,[1] già Palazzo Staricco,[2] è uno storico edificio in stile art noveau e neoclassico, sito in via XX Settembre, nel quartiere di San Vincenzo, a Genova in Italia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo fu edificato durante il periodo di forte sviluppo e rivoluzione urbanistica che coinvolse Genova a cavallo fra l'Ottocento e il Novecento. Artefici principali della riprogettazione moderna della città furono Carlo Barabino e Giovanni Battista Resasco, mentre di via XX Settembre, asse viario fortemente voluto dal sindaco Andrea Podestà,[4] tracciata sul percorso delle precedenti via Giulia e via della Consolazione, si occupò prevalentemente Cesare Gamba.[5][6] Lungo il suo tracciato e nelle vie adiacenti, sorsero i più importanti edifici in stile liberty e neoclassico della città, tra il 1892 e il 1912.
Il progetto di Palazzo Orzali fu affidato all'architetto lucchese Gaetano Orzali,[7][8] che si era trasferito a Genova appena ventinovenne e vi sarebbe restato per i successivi cinquantadue anni, sino alla morte. L'edificio, collocato al centro della via, di fronte all'Abbazia di Santo Stefano e al Ponte Monumentale, dirimpetto al palazzo liberty opera di Benvenuto Pesce Maineri,[9] riscosse subito plauso, sino a essere definito dalla stampa dell'epoca «il più bell'edifizio moderno di via XX Settembre».[8]
Il palazzo fu progettato in stile neoclassico con influenze dall'Art Nouveau e dall'eclettismo, in quella fusione tipica dell'architettura di Orzali.[10][11][12] Insieme al palazzo, l'architetto progettò anche il monumentale arcone ornamentale collegato col palazzo, e posto nel punto di intersezione fra via Portoria (poi via V Dicembre) e via XX Settembre.[13] Per un periodo, l'architetto stesso prese studio nel palazzo, per poi tornare presso il suo studio storico di via Archimede.[14]
Già dai primi anni Trenta del Novecento,[15] il palazzo divenne inizialmente noto come Palazzo Staricco, nome sia del podestà e medico di Borgio Verezzi Giacomo Staricco, proprietario di terreni nell'area (fra i quali quelli su cui sorse anche il civico 5),[16] sia dell'avvocato italo-uruguaiano Juan Staricco (1899), fra i fondatori della camera di commercio italo-uruguaiana,[2] che vi stabilì i suoi studi per molti decenni a partire dai primi anni 1910, seguìto poi dagli eredi, affermatisi in altre professioni.[17][18] Il palazzo fu anche sede della Società Cementifera Italiana, del cui consiglio di amministrazione fecero parte sia Gaetano Orzali sia lo stesso avvocato Staricco.[19][20]
Negli anni '50 del Novecento, fra il 1952 e il 1957, alcuni edifici più moderni furono costruiti dal lato posteriore del palazzo, in via delle Casaccie, in alcuni brevi tratti in aderenza all'edificio storico.[21]
Nel 2003 il palazzo, costituito da tre unità catastali separate, è stato unito in un'unica unità immobiliare.[18] Nel 2021, il vicino palazzo di Giustizia, in virtù delle restrizioni sanitarie dovute alla pandemia di COVID-19 che hanno reso necessario il reperimento di ulteriori spazi per lo svolgimento delle attività in presenza, ha trasferito presso palazzo Orzali cinque aule destinate alle udienze di cause civili e del lavoro.[22]
Fra il 2021 e il 2022 il palazzo è stato interamente ristrutturato, col ripristino completo della facciata, dei cornicioni e dei balconi ornati.[23]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio ha una pianta a E rovesciata, ed è composto da cinque piani, più mezzanino.[7]
La facciata, mossa e articolata, presenta tre grandi bovindi che si estendono per tre piani ed è percorsa da tre file di balconate. Nella parte superiore si conclude con un cornicione aggettante sormontato da una mansarda, le cui bucature sono evidenziate da grandi abbaini.[7]
Il portone monumentale è in legno, collocato al centro di due colonne, ed è sovrastato da uno scudo (riportante la S di Staricco) oltre ad ampi e dettagliati fregi a voluta.
Dall'atrio colonnato, si passa all'ingresso che racchiude due ascensori e una scalinata monumentale a due rami che si articola intorno a un vuoto centrale coperto da un lucernaio.[7]
L'ammezzato è servito da altre scale interne costruite per separare gli accessi della zona commerciale da quella a uso abitatico.[7]
L'arcone monumentale sulla facciata sud del palazzo è stato edificato subito successivamente al palazzo e permette il prosieguo del porticato pubblico coperto senza soluzione di continuità. Il progetto è anch'esso dell'architetto Gaetano Orzali, con ossatura in cemento armato costruito dalla società dell'ingegnere Giovanni Antonio Porcheddu, e cemento Portland di Broni fornito dalla Società Cementifera Italiana.[13]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Facciata del palazzo, lato ovest
-
Facciata del palazzo, lato est
-
La facciata di Palazzo Orzali, prima della ristrutturazione del 2022
-
L'arcone monumentale all'intersezione fra via XX Settembre e via V Dicembre
-
Dettaglio del decoro sull'arcone
-
La facciata laterale prima della ristrutturazione, a destra si vede la chiesa di Santo Stefano
-
La facciata laterale dopo la ristrutturazione, a destra si vede la chiesa di Santo Stefano
-
La facciata laterale nel 1916
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Genova. Portale di Palazzo Orzali, su Musei di Genova, Comune di Genova.
- ^ a b Le industrie italiane illustrate, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1918.
- ^ Portici di via XX Settembre, su Catalogo generale dei Beni Culturali, Ministero della Cultura.
- ^ Genova tra ottocento e novecento - Album storico-fotografico, Nuova Editrice Genovese, 2006, ISBN 8888963073.
- ^ Giulio Micossi, I quartieri di Genova antica, Genova, Tolozzi editore, 1966, p. 27.
- ^ Cesare Gamba, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, Ministero della Cultura.
- ^ a b c d e Giulia Savio, Marilisa Caracciolo, Gaia Drocco, Chiara Luminati e Marta Sarchi, via XX Settembre n. 29, su Fonti per la storia della critica dell'arte, Università di Genova, 2009.
- ^ a b Villa Lavarello, in Genova rivista municipale, Pagano, p. 325.«L'architetto Gaetano Orzali è pure autore del palazzo Staricco - il più bell'edifizio moderno di via XX Settembre - e della villa Raggio in via S. Nazaro d'Albaro»
- ^ Palazzo in Via 20 settembre, 24,26, su Catalogo generale dei Beni Culturali.
- ^ Maria Cristina Poggi, Vinicio Giovanni Mazzuola e Mariella Morotti, Gaetano Orzali 1873-1954. Progetti e opere tra Lucca e Genova, su Maria Pacini Fazi editore.
- ^ Jacopo Baccani, Galleria XX Settembre, su Meer. Architettura & Design, 10 maggio 2021.
- ^ Andrei Orekhov, Palazzo, su The Art Nouveau World, 6 giugno 2023.
- ^ a b via XX Settembre, su Genova Collezioni.«Cartolina viaggiata in data 31 dicembre 1910, Arcone di via XX Settembre su via Portoria, progetto dell'Ing. Arch. Gaetano Orzali. Ossatura in cemento armato costruita dalla Soc. Porcheddu Ing. G.A. Cemento Portland di Broni della Società Cementifera Italiana.»
- ^ Guida delle vie, in Annuario genovese, Fratelli Pagano, 1943, p. 62.
- ^ Annali dei lavori pubblici, vol. 69, n. 1, Ministero dei lavori pubblici, 1931, p. 47.
- ^ Via XX Settembre n° 5, su Fonti per la storia della critica d'arte, Università di Genova.
- ^ Annuario genovese, Fratelli Pagano, 1943, p. 704.
- ^ a b Idea Real Esate S.p.A., Ufficio - Studio in vendita, su Immobiliare.«L'immobile era precedentemente noto come Palazzo Staricco e consisteva in tre unità catastali separate. Nel 2003, è stato unito in un'unica unità immobiliare con la demolizione di tramezzature e la creazione di passaggi di collegamento.»
- ^ Rivista delle società commerciali organo della Associazione fra le società italiane per azioni, Associazione fra le società italiane per azioni, 1913.
- ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, 1910, p. 786.
- ^ Comune di genova, via delle Casaccie, Cartografie Ufficio Visura
- ^ Katia Bonchi, Gli ex uffici della Qui!Group di via XX Settembre diventano aule di tribunale, in Genova24, 1º marzo 2021.
- ^ Edilservizi, Via XX Settembre 29, Genova, su EdilServizi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Cristina Poggi, Vinicio Giovanni Mazzuola e Mariella Morotti, Gaetano Orzali 1873-1954, Maria Pacini Fazi editore, 2022, ISBN 9788865507872.
- Rivista del Movimento comunità. Numeri 150-155, Adriano Olivetti, 1968, pp. 93-99.
- Giulia Savio, Marilisa Caracciolo, Gaia Drocco, Chiara Luminati e Marta Sarchi, via XX Settembre n. 29, su Fonti per la storia della critica dell'arte, Università di Genova, 2009.
- Le costruzioni moderne in Italia. Genova., Torino, C. Crudo & C., 1909.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Orzali
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo Orzali, su Art Nouveau World.
- Via XX Settembre n°29, su Fonti per la storia della critica d'arte, Università di Genova.
- Palazzo Orzali, su Musei di Genova, Comune di Genova.