Carlo Paganini (Milano, 1857 – Genova, 1926) è stato un fotografo italiano, fra quelli più rilevanti attivi in Liguria a cavallo fra il XIX e il XX secolo[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Carlo Paganini nacque a Milano nel 1857, figlio di Giulia Piot e del pittore e fotografo Luigi Paganini (1816-1875), residente a Genova in via San Sebastiano. La sua attività di fotografo è attestata almeno dal 1887 e fu attivo principalmente a Genova, Savona e, più in generale, nel Nord Italia e nella Riviera ligure, ma anche a Venezia.[2][3][4][5]
Nel 1895 risultava testimone nell'atto di morte del celebre fotografo Alfred Noack, col quale Paganini aveva instaurato un legame professionale e ragionevolmente di amicizia.[6] Dall'anno successivo iniziò col figlio di Noack, Ernesto, a gestire lo studio del fotografo tedesco, il catalogo, e la produzione artistica. Alla produzione dello studio aggiunse le proprie opere, talora pubblicandole sotto il nome di Noack, talora ripubblicando opere di Noack sotto il proprio e ancora, più raramente, col nome di entrambi.[2] Nel 1903, alla morte prematura di Ernesto Noack, fu testimone anche nel suo atto di morte, ed ereditò la piena gestione dello studio fotografico, del quale diventò gerente-direttore. Nel 1905 pubblicò il catalogo delle fotografie di Alfred Noack.[4][6]
L'influenza dell'arte e dello stile di Noack su quelli di Paganini fu evidente, tale da finire in alcuni casi per sovrapporvisi interamente, anche per la summenzionata decisione di gestire congiuntamente le proprie opere e le ripubblicazioni di quelle del fotografo tedesco dopo la sua morte.[2][7] Questa pratica fu probabilmente decisa da Paganini per ragioni di mercato: da un lato facendo uso del nome del suo celebre predecessore sulle proprie opere per non disorientare la clientela, dall'altro utilizzando il proprio nome sulle opere di Noack per ampliare il catalogo a sé intestato.[2] La produzione artistica di Paganini, fortemente legata alla tradizione ottocentesca, fu comunque caratterizzata da qualità, eleganza e tecnica. Dell'epoca ottocentesca, Paganini conservò nel nuovo secolo sia le dimensioni delle stampe, sia le tecniche di produzione nello studio fotografico (gelatina ai sali d'argento, carta baritata e stampa a contatto), sia la tonalità cromatica delle stampe, sottoponendole a trattamenti di viraggio per conferire una colorazione simile alla stampa all'albume propria del XIX secolo.[2] Tecnicamente edotto e capace nella composizione, fu fotografo privato per Palazzo Rocca di Chiavari, ma operò anche attivamente al Cimitero monumentale di Staglieno, e nell'ampliamento e gestione dell'ampio catalogo dello studio, alternando soggetti con composizioni di ispirazione pittorica, tipiche della produzione fotografica più tradizionale, a rare digressioni nel campo più prossimo alla cronaca documentaristica, sempre più diffusa nel XX secolo.[2]
Alla sua morte avvenuta nel 1926 (nel 1930 per altre fonti), la figlia Maria Paganini (1874-1973), anch'ella fotografa, ne ereditò l'archivio di 4000 negativi e lo vendette poi al Comune di Genova per 20.000 lire,[8] rendendo di proprietà pubblica l'ampio fondo fotografico di significativo valore sia storico che artistico.[4][6][2]
Opere di Paganini sono conservate in rilevanti collezioni e fondi pubblici e privati, come il DocSai,[1][9] l'Archivio Storico Intesa Sanpaolo,[10] la Fondazione Alinari per la Fotografia, il fondo AACST,[11] e altri.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Centro DocSAI, su Art Bonus, Ministero della Cultura.
- ^ a b c d e f g Elisabetta Papone, A cavallo tra due secoli. L’attività dello “stabilimento fotografico Alfredo Noack” a Chiavari e in Palazzo Rocca, in Raffaella Fontanarossa (a cura di), Ritratto di un museo, Comune di Chiavari, 2006, pp. 21-23.
- ^ Vittorio Poggi (1833-1914) (PDF), in Atti della Società Ligure di Storia Patria, 2015.
- ^ a b c Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Verso un archivio controllato dei nomi: persone e enti (auto), autori fotografi, Ministero della Cultura, 2020, pp. 200-201.
- ^ Elisabetta Papone e Sergio Rebora (a cura di), Vivere d'immagini. Fotografi e fotografia a Genova 1839-1926, Milano, Scalpendi, 2016, p. 258, ISBN 8899473323.
- ^ a b c Lucio Rocchetti, Noack Alfredo, su Gruppo Ricerca Immagine, 23 settembre 2014.
- ^ Chiavari Galleria Civica di Palazzo Rocca, ingaugurazione della mostra ritratto di un museo, in GenovaPress, 15 dicembre 2006.
- ^ Pietro Boccardo e Clario di Fabio (a cura di), Genova e l'Europa continentale, SilvanaEditoriale, 2004, p. 276, ISBN 9788882158040.
- ^ Piazza De Ferrari. La nuova Borsa, su Musei di Genova.
- ^ Genova: Via Carlo Felice angolo Via Roma, 1880 - 1905, su Archivio Storico Intesa Sanpaolo.
- ^ Villa Raggio, su Regione Liguria.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elisabetta Papone e Sergio Rebora (a cura di), Vivere d'immagini. Fotografi e fotografia a Genova 1839-1926, Milano, Scalpendi, 2016, p. 258, ISBN 8899473323.
- Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Verso un archivio controllato dei nomi: persone e enti (auto), autori fotografi, Ministero della Cultura, 2020, pp. 200-201.
- Roberto Spocci, Oriana Goti e Angela Tromellini (a cura di), Carlo Paganini, in Dizionario dei Fotografi, Archivio Storico Comune di Parma, 2006.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Paganini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Collezione di fotografie di Carlo Paganini, su Musei di Genova, DocSAI.