Osvaldo Gnocchi Viani (Ostiglia, 26 agosto 1837 – Milano, 8 gennaio 1917) è stato un giornalista e politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureatosi in legge a Pavia nel 1861, iniziò il suo impegno politico su posizioni mazziniane.
Nel 1863 si trasferì a Genova, scrivendo sul giornale mazziniano "Il dovere", di cui nel 1868 diventerà il direttore, e aderì alla "Consociazione operaia genovese".
Dopo aver seguito Giuseppe Garibaldi nel 1870 nella difesa della Repubblica francese, si trasferì a Roma dove, nel 1872, fu tra i fondatori della Lega operaia di arti e mestieri che aderì alla Prima Internazionale. A causa di questa adesione l'8 marzo 1873 fu espulso dalle Società mazziniane.
Trasferitosi da Roma a Milano nel 1876, fu redattore-capo del giornale La Plebe, fondato a Lodi da Enrico Bignami.
Nel 1881 prese parte come delegato del gruppo operaista al congresso socialista dell'Alta Italia, organizzato a Chiasso da Carlo Cafiero.
Nel 1882 fu uno dei fondatori del Partito Operaio Italiano, nel 1892 che a Genova fu parte importante nella nascita del Partito dei Lavoratori italiani per poi nel 1893 a Reggio Emilia diventare Partito Socialista dei Lavoratori Italiani e a Parma nel 1895 Partito Socialista Italiano, di cui fu uno dei primi animatori.
Nel frattempo iniziò la sua attività di amministratore, venendo eletto il 23 giugno 1890 consigliere comunale di Milano. Fu nominato presidente della commissione incaricata di esaminare i problemi della disoccupazione.
Il 1º ottobre 1891 fondò a Milano la terza Camera del lavoro italiana[1], dopo quella di Piacenza, nata il 23 marzo[2], e quella di Torino, nata il 1º maggio[3], e successivamente promosse l'estensione della nuova istituzione operaia a livello nazionale.
Gnocchi Viani, amico del fondatore Prospero Moisè Loria[4], ricoprì la carica di segretario della Società Umanitaria dalla sua istituzione nel 1893 fino al 1908.
Nel 1901 fondò con Angelo Filippetti, futuro sindaco socialista di Milano, l'Università popolare.
Fu membro della Massoneria[5].
Negli ultimi anni di vita (morì l'8 gennaio 1917) sostenne attivamente la Società pro-suffragio femminile e prese pubblicamente posizione contro la Grande Guerra.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Tradizioni Storiche esposte da Osvaldo Gnocchi Viani, Milano, Tipografia Sociale, 1865
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Camera del Lavoro di Milano.La nostra storia, su cgil.milano.it. URL consultato il 25 maggio 2017.
- ^ Camera del Lavoro di Piacenza. 23 marzo 1891 – 23 marzo 2011, su cgilpiacenza.it. URL consultato il 25 maggio 2017.
- ^ La Camera del Lavoro di Torino. Breve storia dalla fondazione alla fine degli anni ‘50 (PDF), su storiaindustria.it. URL consultato il 24 maggio 2017.
- ^ Bruno Pellegrino, Il filantropo. Prospero Moisè Loria e la Società Umanitaria, Minerva Edizioni, Bologna. 2014
- ^ Massoni pavesi su http://www.akhenaton.org, sito ufficiale della loggia Akhenaton.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Franco Della Peruta, Osvaldo Gnocchi Viani nella storia del movimento operaio e del socialismo, Milano, Franco Angeli, 1997
- Bruno Pellegrino, Il filantropo. Prospero Moisè Loria e la Società Umanitaria, Bologna, Minerva Edizioni, 2014, ISBN 9788873815570.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Osvaldo Gnocchi Viani
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gnòcchi Viani, Osvaldo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Gnocchi Viani, Osvaldo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (IT, DE, FR) Osvaldo Gnocchi Viani, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- Giuseppe Sircana, GNOCCHI VIANI, Osvaldo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 57, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2001.
- Opere di Osvaldo Gnocchi Viani, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Osvaldo Gnocchi Viani, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Osvaldo Gnocchi Viani, su Progetto Gutenberg.
- Archivio Osvaldo Gnocchi Viani presso Fondazione Giangiacomo Feltrinelli Inventario online, su fondazionefeltrinelli.it. URL consultato il 19 settembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2017).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 47561370 · ISNI (EN) 0000 0000 8126 6134 · SBN CFIV025119 · BAV 495/325111 · LCCN (EN) nr88003849 · GND (DE) 118962000 · BNF (FR) cb121061350 (data) |
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