Notturno op.9 n. 2 | |
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Compositore | Fryderyk Chopin |
Tonalità | Mi bemolle maggiore |
Tipo di composizione | Notturno |
Numero d'opera | Op. 9 |
Epoca di composizione | Parigi, 1829-30 |
Pubblicazione | Kistner, Lipsia, 1832 Schlesinger, Parigi, 1833 Wessel, Londra, 1833 |
Dedica | Marie Pleyel |
Durata media | 4 min. |
Organico | pianoforte |
Ascolto | |
Il celebre notturno nell'interpretazione di Martha Goldstein (info file) | |
Il Notturno op. 9 n. 2 è una composizione per pianoforte di Fryderyk Chopin, datata fra il 1829 e il 1830.
Non è facile precisare la data di composizione di questo Notturno, come del resto per gli altri due dell'op. 9, poiché l'autore non ha lasciato alcun manoscritto; fu probabilmente scritto fra il 1829 e il 1830 e pubblicato nel 1832.[1] Il brano ebbe da subito un grande successo e Chopin dovette suonarlo di frequente; per dare l'impressione di "novità" ogni volta che lo eseguiva, aveva escogitato l'espediente di variare gli abbellimenti di cui il Notturno è molto ricco; esistono infatti quattordici diverse versioni, con l'ornamentazione modificata, di sicura attribuzione.[1]
L'andamento sognante, il morbido appoggio del basso, la melodia ispirata e libera di vagare sono i segni distintivi del secondo notturno dell'op. 9. Un unico tema, esposto subito nelle prime quattro battute, tessendo lentamente la sua fine trama si articola in due frasi: una prima tenera e intimistica, una seconda più aperta e discorsiva. Basato sul principio dell'abbellimento, il notturno si sviluppa attraverso piccoli e impercettibili cambiamenti del materiale tematico iniziale per giungere quindi alla Coda finale con una breve cadenza che si spegne in un lieve arpeggio conclusivo.[2]
La melodia, di stampo prettamente vocale, riporta al gusto belcantistico italiano, tanto che Chopin ricordava ai propri discepoli di rifarsi nell'interpretazione al modello della grande cantante lirica Giuditta Pasta e alla grande scuola di canto italiana.[1]
Il Notturno in Mi bemolle maggiore è una delle composizioni più conosciute dell'autore polacco, al pari della Polacca in La bemolle maggiore o dello Studio in Do Minore che per la loro grande notorietà vengono più volte utilizzati e banalizzati in svariate occasioni, dal cinema alla musica leggera. Il brano non presenta grandi difficoltà tecniche e, come in molte altre composizioni di Chopin eseguite moltissime volte e spesso da mani inesperte, se non viene curata l'esecuzione da un punto di vista interpretativo, rischia di diventare insipido e perdere di espressività e purezza.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Notturno op. 9 n. 2, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 176406193 · LCCN (EN) no96036361 · GND (DE) 1107596025 · BNF (FR) cb147886276 (data) · J9U (EN, HE) 987007604344005171 |
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