Il Midrash Tehillim (in ebraico מדרש תהלים?), noto anche come Midrash Shocher Tov, è un midrash aggadico sul Libro dei Salmi.
Il Midrash Tehillim può essere diviso in due parti: la prima copre i Salmi da 1 a 118, mentre la seconda copre i Salmi da 119 a 150. La prima e più antica parte ha molto materiale che risale al periodo talmudico, anche se la sua composizione finale è avvenuta tra il VII e il IX secolo d.C.. La seconda parte sembra essere stata redatta nel XIII secolo.[2]
È conosciuta fin dall'XI secolo, quando fu citata da Nathan di Roma,[3] da R. Isaac ben Judah ibn Ghayyat,[4] e da Rashi, che la citò nel suo commento a I Samuele 17:49 e in molti altri passi.
Nomi alternativi
[modifica | modifica wikitesto]Il midrash è stato indicato anche come:
- Aggadat Tehillim[5];
- Haggadat Tehillim[6];
- Shocher Tov.[7] Questo nome iniziò a essere usato nel XII secolo. Deriva dal versetto Proverbi 11:27[8] (in ebraico שחר טוב יבקש רצון ודרש רעה תבואנו?). Inoltre, l'acronimo di "Shocher Tov" (in ebraico ש"ט?) è stato erroneamente esteso come "Shem Tov" o "Shem Tob", e il midrash è stato indicato con questo nome.[9]
Paternità e composizione
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del redattore e la data di redazione del vero midrash (Salmi 1-118) non possono essere determinati con certezza. L'ipotesi che sia stato redatto da Rabbi Yohanan o da Rav Simon, figlio di R. Judah ha-Nasi, non può essere suffragata.[10] Al contrario, le prove dimostrano che il midrash non è opera di un unico redattore perché sostanzialmente gli stessi aggadot appaiono in forme diverse in passi diversi.[11]
Si è detto che la data di redazione del midrash non può essere determinata. Le raccolte aggadiche sui Salmi furono realizzate molto presto e sono menzionate più volte nei Talmudim e in Genesi Rabbah.[12] Tuttavia, non si può presumere che le raccolte aggadiche sui Salmi siano identiche all'attuale Midrash Tehillim, poiché quest'ultimo contiene molti elementi di data posteriore.
Non si può nemmeno negare che molto materiale di queste antiche raccolte sia incluso nell'attuale midrash. Si deve quindi supporre che parti delle vecchie raccolte siano state conservate tra gli aggadisti successivi. Poi, quando fu intrapreso un midrash sui Salmi insieme agli altri midrashim, furono raccolte omelie e commenti su singoli versetti dalle fonti più disparate e furono disposti insieme al materiale aggadico preesistente sui Salmi, seguendo la sequenza dei Salmi stessi. Nel corso del tempo questa raccolta è stata completata e ampliata dalle aggiunte di varie raccolte e redattori, finché il Midrash Tehillim ha assunto la sua forma attuale.
Zunz ne assegna il completamento definitivo agli ultimi secoli del periodo dei Geonim, senza cercare di determinare una data esatta. La sua ipotesi secondo cui il midrash fu scritto in Italia non può essere accettata. L'opera fu redatta in Palestina, come risulta dalla lingua, dallo stile e dal modo di interpretare gli aggadici.[senza fonte] Quasi tutti gli amoraim citati sono rabbini palestinesi e i pochi amoraim babilonesi a cui si fa riferimento (ad esempio, R. Ḥida) sono citati anche nello Yerushalmi.[13]
Datazione
[modifica | modifica wikitesto]Il Midrash è talvolta datato tra il 1.000 e il 1.200 a.C.[senza fonte]
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]Il midrash contiene omelie sui Salmi e commenti verso per verso e persino su singole parole.
Le omelie sono di norma introdotte con la formula "come dice la Scrittura". Solo in pochi casi sono introdotte, come negli altri midrashim, con la formula "Rabbi N. N. ha iniziato il discorso", oppure "Rabbi N. N. spiega il passo biblico". Tra i commenti ai singoli versetti ve ne sono molti che si basano sulla differenza tra Qere e Ketiv[14], così come sulle varianti ortografiche delle parole (vocali e semivocali piene e difettive)[15]. Molte parole, inoltre, sono spiegate in base al valore numerico delle lettere (gematria), attraverso l'analisi delle loro parti componenti (Noṭariḳon) o mediante la sostituzione di altre vocali (al-tiḳri).[16] Il midrash è incline a interpretare i numeri, contribuendo così a importanti osservazioni sul numero dei Salmi e delle sezioni del Pentateuco, così come sul numero dei versetti in vari Salmi. Per questa via, enumera 175 sezioni del Pentateuco, 147 salmi,[17] e nove versetti in Salmi 20[18].[19]
Il midrash contiene una serie di storie, leggende, parabole, proverbi e frasi, con molte massime etiche e halakhiche. Tra le storie degne di nota vi sono quella di Romolo e Remo ai quali Dio inviò una lupa da allattare[16] e la leggenda dell'imperatore Adriano, che desiderava misurare la profondità del Mare Adriatico.[20]
Tra i proverbi che si trovano solo in questo midrash ci sono:
- "I muri hanno orecchie", per dire che bisogna fare attenzione nel rivelare i segreti anche in una stanza chiusa a chiave[21];
- "Guai al vivo che prega il morto; guai all'eroe che ha bisogno del debole; guai al vedente che chiede aiuto al cieco; e guai al secolo in cui una donna è il capo"[22].
Molte usanze possono essere ricondotte a questo midrash, ad esempio quella di non bere acqua il sabato prima di sera.[23]
Edizioni a stampa
[modifica | modifica wikitesto]Il vero midrash copre solo i Salmi da 1 a 118, e questo è tutto ciò che si trova nei manoscritti o nella prima edizione (Constantinopoli, 1512).
Nella seconda edizione (Salonicco, 1515) è stato aggiunto un supplemento che copre (con l'eccezione di due salmi) i Salmi da 119 a 150. L'autore di questo supplemento fu probabilmente R. Mattithiah Yiẓhari di Saragozza, che raccolse le aggadot sparse sui Salmi da 119 a 150 dallo Yalkut Shimoni, aggiungendo commenti propri. Poiché i Salmi 123 e 131 non sono trattati nello Yalkut Shimoni, l'autore del supplemento non ha incluso alcuna interpretazione aggadica su questi due salmi.
Salomon Buber, nella sua edizione molto completa del Midrash Tehillim, ha stampato materiale da altre fonti (i Pesiḳta Rabbati, Sifre, Numeri Rabbah e il Talmud babilonese) sotto i titoli dei Salmi 123 e 131, cosicché il midrash nella sua forma attuale copre l'intero Libro dei Salmi.
La prima traduzione in italiano è stata realizzata soltanto nel 2024, restando una significativa parte della letteratura rabbinica ancora non tradotta, secondo i rilievi del cardinale Pizzaballa.[24]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dalla Jewish Encyclopedia del 1906
- ^ A scripture index to rabbinic literature, Peabody, Massachusetts, Hendrickson Academic, 2021, p. 20, ISBN 978-1-68307-193-8.
- ^ Aruch, s.v. סחר
- ^ Halakhot, 1b
- ^ Rashi su Deuteronomio 33:7, su laparola.net., fra i molti altri passi
- ^ Arukh, s.v. סער e altri sei passi
- ^ Si veda Midrash Tehillim, ed. S. Buber, Introduction, pp. 35 e ss.
- ^ Proverbi 11:27, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ SYNAGOGUE, THE GREAT
- ^ Si veda Buber, l.c. pp. 3–4
- ^ Ad esempio: Salmi 7,6 e Salmi 18,13; Salmi 18,25 e Salmi 95,3; Salmi 18,26 e Salmi 103,2; Salmi 27,7 e Salmi 94,5; Salmi 45,4 e Salmi 100,4; Salmi 91,6 e Salmi 104,3.
- ^ Ad esempio: Yerushalmi Kil'ayim 9 32b; Yerushalmi Ket. 12:3 35a; Genesis Rabbah 33:2; Kiddushin 33a (da confrontarsi con Rashi ad loc.)
- ^ Si veda Buber, l.c. p. 32, nota 131
- ^ Si riferisce a un sistema per evidenziare le differenze tra ciò che è scritto nel testo consonantico (privo di vocali) della Bibbia ebraica, come conservato dalla tradizione scribale, e ciò che viene letto. In queste situazioni, il qere è il dispositivo tecnico ortografico utilizzato per indicare la pronuncia delle parole nel testo masoretico delle Scritture in lingua ebraica (Tanakh), mentre il ketiv indica la loro forma scritta, come ereditata dalla tradizione.
- ^ p. 10
- ^ Si veda la collazione di tutti questi passi in Buber, l.c. p. 10a, b
- ^ Midrash Tehillim per Salmi 19:22
- ^ Salmi 20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Midrash Tehillim per Salmi 20:2, su laparola.net.
- ^ Midrash Tehillim per Salmi 113:6, su laparola.net.; Buber, l.c. p. 208a, b
- ^ Midrash Tehillim per Salmi 7:1; si confronti con Rashi in Berachot 8b, che cita questo proverbio
- ^ Midrash Tehillim per Salmi 22:20, su laparola.net.; Buber, l.c. p. 96b
- ^ Ṭur e Shulhan Aruch, Oraḥ Ḥayyim 291; si confronti con Midrash Tehillim, ed. Buber, p. 51b, nota 48
- ^ Roberto Mela, Il Midrash sui salmi, su settimananews.it, 3 dicembre 2024. URL consultato il 23 dicembre 2024.
Errore nelle note: Il tag <ref>
definito in <references>
non ha un attributo nome.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Wilhelm Bacher e Jacob Zallel Lauterbach, Midrash Tehilim, in Isidore Singer (a cura di), The Jewish Encyclopedia, New York, Funk & Wagnalls. (pubblico dominio). Viene citata come bibliografia:
- Midrash Tehillim, ed. Buber, Introduction, Wilna, 1891 (OCLC 1284481644 e, Open Access, OCLC 894612290;
- J. Theodor, Über S. Buber's Midrasch Tehilim (OCLC 233941100), reprinted from the Menorah, Literaturblatt, Hamburg;
- Zunz, G. V. pp. 266–268.
- Edizioni critiche
- (DE) Salomon Buber, Aug Wünsche, Midrasch Tehillim : oder, die Haggadische Erklärung der Psalmen, nach der Textausg. von Salomon Buber zum ersten Male ins Deutsche übers. und mit Noten und Quellenangaben versehen, Sigmund Mayer, Trier, [1892-93], 2 voll. (363 e 255 pp.). OCLC 74405149, Internet Archive
- (IT) Massimo Pazzini, Sull'arpa e sulla cetra. Il Midrash sui salmi (Testo Biblico), Presentazione di Pierbattista Pizzaballa, EDB, Bologna 2024, pp. 784 ISBN 9788810978320, OCLC 1465010673.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 254145857876023020589 · J9U (EN, HE) 987007590391505171 |
---|