Mesocricetus auratus Waterhouse, 1839, conosciuto come criceto dorato o criceto siriano, è un roditore appartenente alla famiglia Cricetidae[2] ed è stato il primo criceto in assoluto ad essere allevato. In cattività sono state selezionate numerose razze.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Ha un areale molto ridotto, e proviene soltanto dalla Siria e da parte della Turchia[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il criceto dorato può raggiungere anche i 13-18 cm di lunghezza. La vita media è di tre anni[3]. La colorazione è marrone dorata fittamente punteggiata di nero su tutto il corpo; il ventre è bianco sporco, gli occhi e le orecchie sono neri. Il dimorfismo sessuale non è molto marcato; le femmine hanno tuttavia il corpo più arrotondato e sul ventre sono visibili i capezzoli.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]È onnivoro[1]; può portare il cibo al nido grazie a due tasche guanciali ai lati del collo: da queste viene fatto uscire premendo con le zampe anteriori.
Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]I criceti hanno abitudini crepuscolari e notturne. Come altri roditori, assumono nel sonno una posizione raggomitolata nelle stagione fredda.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La femmina va in calore un giorno ogni 4. La riproduzione in natura avviene solitamente tra febbraio e marzo[1], mentre in cattività può avvenire in qualsiasi periodo dell'anno; la gestazione è assai breve e non dura mai più di 18 giorni. Il parto avviene generalmente di notte; i piccoli appena nati hanno occhi e orecchie chiusi.
Allevamento
[modifica | modifica wikitesto]Gli esemplari domestici di oggi discendono da un'unica femmina, catturata nel 1930 da una spedizione nei pressi di Aleppo, in Siria; quattro esemplari, di cui tre maschi, vennero portati all'Università di Gerusalemme. L'università cominciò a distribuirli ad altri istituti di ricerca, in alternativa a topi e ratti. Dal primo istituto che li ricevette, nel nord di Londra, alcuni esemplari giunsero allo zoo e anche nelle mani di privati. Nel 1938 i primi criceti arrivarono negli USA.[4]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie fu descritta dal naturalista inglese George Robert Waterhouse nel 1839; la località tipo è Aleppo[2] e l'olotipo è una femmina, oggi conservata al Museo di storia naturale di Londra.[5]
Razze
[modifica | modifica wikitesto]Ne sono state selezionate diverse, anche albine e senza pelo. Alcuni colori selezionati tramite incroci sono il nero, cannella, bianco e nero, crema e nero, rosso rubino e pezzato o "tartarugato". Quest'ultimo è spesso dovuto ad un'anomalia genetica. In commercio si trovano anche esemplari a pelo lungo.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è classificata come "vulnerabile" (VU) dalla lista rossa IUCN a causa della riduzione e del deterioramento del suo habitat, dovuto all'espansione degli insediamenti umani[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (EN) Baillie, J. 1996, Mesocricetus auratus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b M. auratus, su Mammal Species of the World. URL consultato il 12 gennaio 2014.
- ^ Hamsters For Dummies, Hoboken, Wiley Publishing, 2007, p. 8.
- ^ Bryan Sykes, "Le sette figlie di Eva" Saggi Mondadori 2003, pagine 62 -- 69 passim.
- ^ (EN) Chris C. Henwood, The Discovery of the Syrian Hamster, Mesocricetus auratus, in The Journal of the British Hamster Association, n. 39, 1985.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mesocricetus auratus
- Wikispecies contiene informazioni su Mesocricetus auratus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Guy Musser, golden hamster, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 41378 · LCCN (EN) sh87001258 · GND (DE) 4131562-5 · J9U (EN, HE) 987007539012105171 |
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