Marion Maréchal | |
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Marion Maréchal nel 2024 | |
Vicepresidente esecutivo di Reconquête | |
Durata mandato | 19 aprile 2022 – 12 giugno 2024 |
Contitolare | Nicolas Bay Guillaume Peltier |
Presidente | Éric Zemmour |
Predecessore | Jérôme Rivière |
Consigliere regionale della Provenza-Alpi-Costa Azzurra | |
Durata mandato | 18 dicembre 2015 – 7 luglio 2017 |
Successore | Philippe de Beauregard |
Gruppo parlamentare | FN (presidente) |
Circoscrizione | Vaucluse |
Deputata francese | |
Durata mandato | 20 giugno 2012 – 20 giugno 2017 |
Predecessore | Jean-Michel Ferrand |
Successore | Brune Poirson |
Legislatura | XIV (Quinta Repubblica) |
Gruppo parlamentare | FN |
Circoscrizione | 3ª della Vaucluse |
Sito istituzionale | |
Europarlamentare | |
In carica | |
Inizio mandato | 16 luglio 2024 |
Legislatura | X |
Gruppo parlamentare | ECR |
Circoscrizione | Francia |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Identité-Libertés (dal 2024) FN (2008-2017) Ind. (2017-2022) R! (2022-2024) La France fière (2024) |
Titolo di studio | Master of Laws |
Università | Università Panthéon-Assas |
Professione | Direttore d'istituto di istruzione superiore |
Marion Jeanne Caroline Maréchal (Saint-Germain-en-Laye, 10 dicembre 1989) è una politica francese. Deputata a soli 22 anni, dal luglio 2024 è europarlamentare. Tra il 2010 e il 2018 ha utilizzato come cognome Maréchal-Le Pen, includendo quello materno. Dal maggio 2018 utilizza il proprio cognome, Maréchal.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Background familiare
[modifica | modifica wikitesto]Sua madre è Yann Le Pen, figlia di Jean-Marie Le Pen e sorella di Marine Le Pen. Quando ha avuto la bambina, Yann Le Pen non era sposata e l'ha cresciuta nella casa di famiglia di Montretout, a Saint-Cloud. Quando Marion aveva 2 anni, Yann Le Pen incontrò l'imprenditore e politico Samuel Maréchal, il quale è stato il fondatore del movimento giovanile del Front National;[2][3]: lui riconobbe la bambina, la coppia si sposò nel 1993 e divorziò nel 2005. Da questa unione nacquero altri due figli: Romain, nel 1993 e Tanguy, nel 1996. Viene riconosciuta come figlia da Samuel Maréchal, il quale è stato il fondatore del movimento giovanile del Front National.[4][5]
Nel 2013 il settimanale L'Express rivelò l'identità del suo padre biologico: il giornalista e diplomatico francese Roger Auque.[6] Marion Maréchal sporse denuncia per violazione della privacy e la rivista venne condannata a pagarle diecimila euro di danni.[7] Affetto da un tumore al cervello, Roger Auque morì l'anno successivo, all'età di 58 anni.[8] Nelle sue memorie postume, Sui servizi segreti della Repubblica,[9] pubblicato dopo la sua morte, confermò di essere il padre biologico di Marion Maréchal e di averla ritrovata solo nel 2002, dopo dieci anni di assenza, precisando che questo è il "segreto più intimo della [sua] vita tumultuosa".[10][11][12] Scrisse che, dopo questo episodio, non aveva smesso di vedere sua figlia e aveva svolto un ruolo consultivo nella sua vita, più "come un padrino che come un padre".[13][14]
Nel 2009, poco dopo essere entrata in politica, Le Monde ha dichiarato che Marion Maréchal "ha intenzione di mantenere in futuro solo il suo famoso cognome materno", "Le Pen".[15] Ma ha scelto "Marion Maréchal-Le Pen" come suo nome abituale, che descrive come un "nome politico".[16] A proposito della sua candidatura alle elezioni legislative del 2012 ha detto: "L'endorsement del nome di mia madre, Le Pen, aveva chiaramente un obiettivo: ripulire l'onore di questo nome a Carpentras, vent'anni dopo la terribile vicenda che l'aveva macchiato".[17] Nel 2018, ritiratasi temporaneamente dalla vita politica, ha abbandonato il suo nome abituale per usare solo il suo cognome, "Maréchal".[18][19]
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]È iscritta al Front National dal 2007 e nelle elezioni legislative del 2012 è stata eletta deputata al parlamento francese per la terza circoscrizione di Vaucluse, divenendo così a 22 anni la più giovane parlamentare della storia della Francia repubblicana. Nel novembre 2014 il congresso del Front National l'ha eletta vicepresidente del partito.[20]
Candidata del Front National alle elezioni regionali del 6 e 13 dicembre 2015,[21] al primo turno si è classificata prima, con il 41,2 % per la presidenza della regione di Provenza-Alpi-Costa Azzurra.[22] Al ballottaggio del secondo turno ottiene il 45,22% e viene superata dal candidato dell'Unione delle destre Christian Estrosi che ottiene il 54,78,[23] ed è comunque eletta consigliere regionale.[23]
Il 9 maggio 2017, due giorni dopo le elezioni presidenziali, annuncia il proprio abbandono dell'attività politica per ragioni personali, familiari e professionali e la conseguente non candidatura alle elezioni legislative di giugno.[24] Il 7 luglio presenta le proprie dimissioni sia da capogruppo del suo partito in Regione, sia da consigliere regionale della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.[25][26]
Lasciata temporaneamente la politica attiva, nel 2018 ha avviato l'Istituto di scienze sociali, economiche e politiche (ISSEP), un istituto di istruzione superiore privato senza scopo di lucro a Lione, di cui ha assunto la direzione generale.
Nel settembre 2019 insieme al giornalista Éric Zemmour organizza la convention Union des droites, un nuovo soggetto politico che metta insieme il Rassemblement National con la destra gollista. Nel 2021 promuove la candidatura di Zemmour per le prossime elezioni presidenziali del 2022.[27]
Marion Maréchal annuncia ufficialmente il suo sostegno a Zemmour il 6 marzo 2022, durante un incontro del candidato alle elezioni presidenziali a Tolone, ma chiarisce che non è qui per "unirsi a un partito politico".[28] Dopo le elezioni, il 19 aprile, viene nominata vice presidente esecutivo di Reconquête.
Zemmour ha ufficializzato che la Maréchal sarà la capolista del partito alle elezioni europee del giugno 2024. Alle elezioni guida la lista di Reconquete, che supera lo sbarramento ottenendo il 5,47 % e 5 seggi, tra cui Marion Maréchal.
Il 12 giugno 2024 Zemmour espelle Marechal da Reconquete per aver sostenuto un accordo, non concordato, con il Rassemblement National per le elezioni legislative anticipate di fine mese.[29]
Nel luglio 2024 aderisce al gruppo Conservatori e Riformisti Europei all'europarlamento, nel quale è capo della delegazione francese. Dopo l'esclusione da Reconquête, Marion Maréchal, con Guillaume Peltier e Nicolas Bay ha creato un movimento chiamato “La France fière”, dal nome della loro lista alle elezioni europee. [30] A ottobre lancia quindi “Identité-Libertés” con l’obbiettivo di “lavorare a una coalizione strutturata accanto a Marine Le Pen, Jordan Bardella ed Éric Ciotti”.[31]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Maréchal-Le Pen si è sposata con l'uomo d'affari Matthieu Decosse il 29 luglio 2014, al municipio di Saint-Cloud.[32] La loro figlia Olympe è nata poco dopo, a settembre.[33] I due hanno divorziato nel 2016.[34]
L'11 settembre 2021 ha sposato l'europarlamentare italiano di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo, con cui era fidanzata dal 2018.[35]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]- Nel volume 1 del fumetto La Résident di François Durpaire e Farid Boudjellal, in cui Marine Le Pen vince le elezioni presidenziali del 2017, Marion Maréchal-Le Pen diventa Ministro dell'Istruzione e della Conoscenza Fondamentale.[36] È stata eletta Presidente della Repubblica il 5 giugno 2022 nel volume 2, Totalitarian.[37]
- Nel romanzo di fantascienza di Michel Wieviorka, Il terremoto. Marine Le Pen da presidente (2016), con uno scenario simile, è diventata ministro della Cultura e dell'Identità Nazionale.[38]
- Nel 2015, il rapper Kaaris ha menzionato il suo nome in una canzone chiamata Briller.[39] L'anno successivo, fu il cantante Black M a chiamarla in causa in una canzone intitolata Je suis chez moi. Nel 2017, il rapper Sofiane le ha dedicato un brano che porta il suo nome, e il rapper Orelsan la cita nella sua canzone Christophe.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Ne l'appelez plus jamais Le Pen (ital.: Non chiamatela mai più 'Le Pen’), su L’Express. URL consultato il 25 maggio 2018.
- ^ Maurizio Stefanini, La faccia d'angelo di Marion Le Pen fa impazzire la destra francese, in Libero, 19 giugno 2012. URL consultato l'8 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2015).
- ^ (FR) Les mémoires de Roger Auque - SAS chez Le Pen, in ParisMatch, 5 febbraio 2015. URL consultato il 6 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
- ^ Maurizio Stefanini, La faccia d'angelo di Marion Le Pen fa impazzire la destra francese, in Libero, 19 giugno 2012. URL consultato l'8 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2015).
- ^ (FR) Les mémoires de Roger Auque - SAS chez Le Pen, su ParisMatch.com, 5 febbraio 2015. URL consultato il 6 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
- ^ (FR) Marion Le Pen : à la découverte du père, su LExpress.fr, 7 novembre 2013. URL consultato il 6 aprile 2022.
- ^ (FR) L'Express condamné pour avoir dévoilé l'identité du père biologique de Maréchal Le Pen, su publicsenat.fr, 15 aprile 2015. URL consultato il 23 ottobre 2020.
- ^ (FR) Le journaliste et diplomate Roger Auque est mort, in Libération, 8 settembre 2014. URL consultato il 6 febbraio 2015.
- ^ (FR) Roger Auque e Jean-Michel Verne, Au service secret de la République, Fayard, 4 febbraio 2015, p. 216, ISBN 2213682410.
- ^ (FR) Les confidences posthumes de l'ex-otage au Liban Roger Auque, in Le Figaro, 6 febbraio 2015. URL consultato il 6 aprile 2022.
- ^ (FR) Paris Match, Il évoque Marion Maréchal-Le Pen, sa fille - Les confidences posthumes de Roger Auque, su parismatch.com. URL consultato il 6 aprile 2022.
- ^ (FR) Blandine Le Cain, Les confidences posthumes de l'ex-otage au Liban Roger Auque, in Le Figaro, 6 febbraio 2015. URL consultato il 21 dicembre 2021.
- ^ (FR) Marion Le Pen: à la découverte du père, in L'Express, 7 novembre 2013. URL consultato il 28 febbraio 2016.
- ^ (FR) Les confidences posthumes de Roger Auque, in Paris Match, 4 febbraio 2015. URL consultato il 6 febbraio 2015.
- ^ (FR) La petite-fille de Jean-Marie Le Pen se lance en politique, in Le Monde, 4 dicembre 2009. URL consultato il 27 maggio 2018.
- ^ (FR) Marion Maréchal explique pourquoi elle abandonne le nom Le Pen, su francetvinfo.fr, 24 maggio 2018. URL consultato il 5 luglio 2020.
- ^ (FR) Marion Maréchal: «Je n'aurai jamais honte» du nom Le Pen, in Le Point, 24 maggio 2018. URL consultato il 27 giugno 2019.
- ^ (FR) Avant Marion Maréchal, Jean-Marie et Marine Le Pen avaient déjà changé d'identité, su lejdd.fr, 24 maggio 2018. URL consultato il 5 luglio 2020.
- ^ (FR) Marion Maréchal-Le Pen se fait désormais appeler Marion Maréchal, in BFM TV, 18 maggio 2018. URL consultato l'8 luglio 2018.
- ^ Gloria Sabatini, Front national, il congresso incorona la “terza” Le Pen alla vicepresidenza, in Secolo d'Italia, 29 novembre 2014. URL consultato l'8 dicembre 2015.
- ^ Francia, chi è Marion Le Pen: il volto giovane del Front National, in Il Messaggero, 6 dicembre 2015. URL consultato l'8 dicembre 2015.
- ^ Leonardo Martinelli, Francia al voto, il Front National primo partito grazie a Marine e Marion Le Pen, in Il Fatto Quotidiano, 6 dicembre 2015. URL consultato l'8 dicembre 2015..
- ^ a b (FR) Ministère de l'Intérieur, Résultats des élections régionales 2015, su interieur.gouv.fr. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ La lettera di Marion Le Pen. Ecco perché lascio la politica, su Barbadillo, 10 maggio 2017. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ Marco Moussanet, Marion Maréchal Le Pen, nipote di Marine, lascia la politica attiva, in Il Sole 24 Ore, 9 maggio 2017.
- ^ Marion Le Pen lascia politica, in ANSA, 9 maggio 2017.
- ^ (FR) Maréchal-Zemmour, histoire d’une complicité, su LEFIGARO, 24 settembre 2021. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (FR) "Je crois de nouveau la victoire possible": Marion Maréchal s'explique sur son ralliement à Éric Zemmour. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ Francia: Eric Zemmour espelle Marion Maréchal da Reconquête | ANSA.it, su www.ansa.it. URL consultato il 12 giugno 2024.
- ^ La France fière : le nouveau parti de Marion Maréchal!, su juste-milieu.fr.
- ^ Marion Maréchal fonda un suo movimento per tornare vicina a zia Marine, su www.ilfoglio.it. URL consultato l'8 ottobre 2024.
- ^ (FR) Marion Maréchal-Le Pen se marie aujourd'hui, in Gala, 29 luglio 2014. URL consultato il 16 dicembre 2015.
- ^ (FR) Élodie Mandel, MARION MARÉCHAL-LE PEN MAMAN D'UNE PETITE OLYMPE!, in Closer, 4 settembre 2014. URL consultato il 16 dicembre 2015.
- ^ (FR) Marion Maréchal-Le Pen divorce: qui était son mari, Matthieu Decosse?, su Planet.fr. URL consultato il 21 febbraio 2017.
- ^ Monica Ricci Sargentini, Marine Le Pen assente alle “nozze della destra”: il matrimonio della nipote Marion con l’italiano Sofo, su Corriere della Sera, 9 aprile 2021. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ (FR) François Durpaire e Farid Boudjellal, La Présidente, Les Arènes, 2015 p=55.
- ^ (FR) François Durpaire e Farid Boudjellal, 2, in Totalitaire: il est encore temps d'éviter le pire, Parigi, Les Arènes et Démopolis, 26 ottobre 2016, p. 120, ISBN 978-2-35204-545-8.
- ^ (FR) Michel Wieviorka, Le séisme. Marine Le Pen présidente, Robert Laffont, 2016, pp. 66-70.
- ^ (FR) Le rappeur Kaaris invite Marion Maréchal-Le Pen à "twerker" dans un de ses clips, in Franceinfo, 9 ottobre 2015. URL consultato il 15 marzo 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Europarlamentari della Francia della X legislatura
- Marine Le Pen
- Jean-Marie Le Pen
- Front National
- Reconquête
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Marion Maréchal
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marion Maréchal
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Sito ufficiale, su marionmarechal.info.
- Marion Maréchal (canale), su YouTube.
- Maréchal (Maréchal-Le Pen), Marion, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Marion Maréchal, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- (FR) Marion Maréchal, su Sycomore, Assemblea nazionale.
- (FR) Scheda sul sito dell'Assemblea Nazionale, su assemblee-nationale.fr. URL consultato l'8 dicembre 2015.
- Chi è Marion Maréchal-Le Pen, su inliberta.it. URL consultato il 5 febbraio 2017.
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