Manuel Merino | |
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Presidente del Perù | |
Durata mandato | 10 novembre 2020 – 15 novembre 2020 |
Capo del governo | Ántero Flores-Aráoz |
Predecessore | Martín Vizcarra |
Successore | Francisco Sagasti |
Presidente del Congresso | |
Durata mandato | 16 marzo 2020 – 10 novembre 2020 |
Dati generali | |
Partito politico | Azione Popolare |
Manuel Arturo Merino de Lama (Tumbes, 20 agosto 1961) è un politico e agronomo peruviano, presidente del Perù per soli cinque giorni, dal 10 novembre al 15 novembre 2020, dopo la rimozione di Martín Vizcarra per “incapacità morale”[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ha studiato agronomia presso lʾUniversità Nazionale di Piura, ma non concluso. Ha lavorato come agronomo primo di diventare politico.
È stato a lungo membro del Congresso per Tumbes, membro del partito di centro-destra Azione Popolare, dal 2001 al 2020, anno in cui è stato nominato presidente del congresso nel mese di marzo.
Il 9 novembre 2020, il Congresso peruviano ha messo sotto accusa e rimosso dall'incarico il presidente Martín Vizcarra per motivi controversi di "incapacità morale", un termine vago risalente al XIX secolo.[2] La rimozione di Martín Vizcarra (accusato senza prove di corruzione e in assenza di una formale inchiesta) è stata vista come un colpo di Stato da molti peruviani[3], analisti politici[2] e organi di stampa nel paese[4][5][6][7][8] ed ha scatenato immediatamente grandi proteste popolari. Il 10 novembre, Manuel Merino, in quanto presidente del Congresso peruviano, è diventato nuovo presidente del Perù, in virtù della linea di successione stabilita dalla Costituzione peruviana.[9]
Dopo il suo insediamento, ha formato un governo di estrema destra[10], con il sostegno degli ammiragli della Marina peruviana.[11][12]
Il 15 novembre, durante il 6 giorno di proteste contro la destituzione del presidente Martín Vizcarra, la polizia è intervenuta con la forza determinando la morte di tre manifestanti e centinaia di feriti a Lima.[13] Le violenze della polizia sono state condannate da numerose forze politiche, dall'Ufficio del Difensore del popolo (Ombudsman) e dalla Corte costituzionale[13] ed hanno provocato le immediate dimissioni di 13 dei 18 ministri del governo Merino, appena formato.[14] Il presidente del Parlamento peruviano, Luis Valdez, ha chiesto a Merino di dimettersi.[14] Lo stesso giorno ha rassegnato le proprie dimissioni.[15]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze peruviane
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dopo la rimozione di Martín Vizcarra per “incapacità morale”., su repubblica.it, 8 novembre 2020. URL consultato il 9 novembre 2020.
- ^ a b (EN) They threw out the president. Now Peru's anti-corruption drive looks in doubt, su Los Angeles Times, 12 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ Peru's swears in new leader as political turmoil hits nation, su Star Tribune. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (ES) Redacción LR, Golpe de estado editorial, su larepublica.pe, 10 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (ES) Manuel Merino presentó al Gabinete de Antero Flores-Aráoz en medio de protestas, su El Comercio Perú, 12 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (ES) Manuel Merino: crean pedido para rechazar vacancia contra Martín Vizcarra y el golpe de Estado, su libero.pe, 11 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (ES) Trujillo: miles de ciudadanos marchan contra gobierno de Manuel Merino, su elpopular.pe. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (ES) Inconformes consideran toma de protesta de Manuel Merino como golpe de Estado, su Noticieros Televisa, 10 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (ES) Congreso peruano aprueba moción de vacancia y destituye al Presidente Martín Vizcarra, su Emol, 9 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ Carlos Noriega, Perú: la ultraderecha copó el gobierno | Bajo la presidencia de Manuel Merino tras el derrocamiento de Martín Vizcarra, su PAGINA12, 1605225493. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ Cómo derrocar un Presidente, su IDL Reporteros. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (ES) "No sé qué les fastidia", dice el primer ministro de Perú ante las masivas protestas, su es.noticias.yahoo.com. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ a b Perù, proteste in piazza dopo il cambio di presidente: tre manifestanti uccisi, su la Repubblica, 15 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ a b Perù, governo nel caos dopo l'uccisione di tre manifestanti, su Agi. URL consultato il 15 novembre 2020.
- ^ (ES) Manuel Merino renuncia como presidente de Perú tras menos de una semana en el poder, in BBC News Mundo. URL consultato il 15 novembre 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Manuel Merino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Manuel Merino, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3353160606866716300006 · LCCN (EN) no2022100447 · GND (DE) 1221752081 |
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