Manifesto per la soppressione dei partiti politici | |
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Titolo originale | Note sur la suppression générale des partis politiques |
Altri titoli | Appunti sulla soppressione dei partiti politici, Nota sulla soppressione dei partiti politici |
Autore | Simone Weil |
1ª ed. originale | 1950 |
1ª ed. italiana | 1988 |
Genere | trattato |
Sottogenere | politica |
Lingua originale | francese |
Il Manifesto per la soppressione dei partiti politici (Note sur la suppression générale des partis politiques) è un breve trattato scritto dalla filosofa Simone Weil nel 1943 a Londra, al termine della sua vita. Fu pubblicato postumo sette anni dopo, nella rivista mensile La Table ronde (n. 26, febbraio 1950), e in seguito dalla casa editrice Gallimard, prima come libro a sé stante (1953)[1] e poi all'interno della raccolta Écrits de Londres et dernières lettres (1957).[2]
Contenuti
[modifica | modifica wikitesto]«La conclusione è che l'istituzione dei partiti sembra proprio costituire un male senza mezze misure. Sono nocivi nel principio, e dal punto di vista pratico lo sono i loro effetti. La soppressione dei partiti costituirebbe un bene quasi allo stato puro. È perfettamente legittima nel principio e non pare poter produrre, a livello pratico, che effetti positivi.»
Nell'opera l'autrice mette in luce come i partiti politici in realtà tradiscano la loro originaria funzione di organizzazioni di cittadini ispirati da un sentire comune per trasformarsi in organizzazioni gerarchiche e autoritarie. L'autrice propone quindi la soppressione di tutti i partiti politici in quanto divenuti entità orientate unicamente alla propria sopravvivenza e completamente scollegate sia dalla loro originaria funzione che dai cittadini.
Debiti e influenze
[modifica | modifica wikitesto]In quest'opera Simone Weil fece propria la critica rousseauiana alla rappresentanza e sostenne un ideale di democrazia diretta ispirato alle tesi del Contratto sociale.[3]
La critica di Simone Weil ai partiti influenzò la visione politica di Adriano Olivetti.[4] Inoltre, il suo pensiero è stato ripreso nel saggio Manifesto per l'abolizione dei partiti politici dell'ex parlamentare Willer Bordon.[5]
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Simone Weil, Appunti sulla soppressione dei partiti politici, traduzione di Franco Ferrarotti, «Comunità» n. 10, ottobre 1951[4]
- Simone Weil, Nota sulla soppressione dei partiti politici, traduzione di Giancarlo Gaeta, «Diario», anno IV, n. 6, giugno 1988, pp. 3-20
- Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici, traduzione di Fabio Regattin, Roma, Castelvecchi, 2008, ISBN 978-88-7615-234-4.
- Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici, traduzione di Fabio Regattin, prefazione di André Breton, Roma, Castelvecchi, 2012, ISBN 978-88-7615-697-7.
- Simone Weil, Senza partito. Obbligo e diritto per una nuova pratica politica, traduzione e cura di Marco Dotti, premessa di Marco Revelli, postfazione di Andrea Simoncini, Milano, Feltrinelli, 2013, ISBN 978-88-503-3229-8.
- (EN) Simone Weil, On the Abolition of All Political Parties, traduzione di Simon Leys, Melbourne, Black Inc., 2013, ISBN 978-1-921870-90-3.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nota al testo in S. Weil, On the Abolition of All Political Parties, p. 8.
- ^ Thomas R. Nevin, Simone Weil. Ritratto di un'ebrea che si volle esiliare, Torino, Bollati Boringhieri, 1997, p. 430, ISBN 88-339-1056-3.
- ^ Maria Clara Bingemer, Giulia Paola Di Nicola, Simone Weil. Azione e contemplazione, Torino, Effatà Editrice, 2005, p. 68n, ISBN 88-7402-204-2.
- ^ a b Emilio Renzi, Comunità concreta. Le opere e il pensiero di Adriano Olivetti, Napoli, Guida Editore, 2008, p. 65n, ISBN 978-88-6042-454-9.
- ^ Willer Bordon, Manifesto per l'abolizione dei partiti politici, Ponte alle Grazie, 2012.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni dal Manifesto per la soppressione dei partiti politici
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