Malonil-CoA | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C24H38N7O19P3S |
Massa molecolare (u) | 853.582 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 208-353-4 |
PubChem | 644066 |
DrugBank | DBDB04524 |
SMILES | CC(C)(COP(=O)(O)OP(=O)(O)OCC1C(C(C(O1)N2C=NC3=C2N=CN=C3N)O)OP(=O)(O)O)C(C(=O)NCCC(=O)NCCSC(=O)CC(=O)O)O |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
Il malonil-CoA è una molecola derivata dal coenzima A che si forma grazie ad una reazione di carbossilazione tra l'acetil-coenzima A e lo ione bicarbonato (HCO3-) catalizzata dalla acetil-CoA carbossilasi in presenza di ATP. Il coenzima A risulta dunque legato, mediante legame tiosterico, ad un'unità a 3 atomi di Carbonio (un malonile).
Funzioni
[modifica | modifica wikitesto]Esso svolge un ruolo fondamentale nella biosintesi degli acidi grassi, processo che avviene nel citosol cellulare (in particolare nelle cellule del fegato, del tessuto adiposo e delle ghiandole mammarie) e nei mitocondri.
Il malonil-CoA è anche utilizzato nel trasporto dell'alfa-chetoglutarato attraverso la membrana del mitocondrio.
Biosintesi citosolica degli acidi grassi
[modifica | modifica wikitesto]Il malonil CoA è il principale fornitore di unità acetiliche nella sintesi degli acidi grassi. Delle otto unità che servono per la sintesi del palmitato, ad esempio, ben sette sono fornite dal malonil-CoA e soltanto una dall'acetil-CoA (quella iniziale). Il malonil-CoA può quindi essere considerato come il vero precursore di tutti gli atomi di carbonio di un acido grasso. I due atomi di carbonio forniti dall'acetil-CoA servono dunque da innesco della biosintesi e vanno a costituire l'estremità terminale della catena dell'acido grasso, da cui partirà poi l'allungamento e l'estensione della catena. In questa reazione vengono rilasciate sette molecole di CO2 ed il potere riducente viene fornito solo ed esclusivamente dal NADPH.
La reazione è catalizzata dalla (proteina trasportante acili) S-maloniltransferasi (MCAT), che trasferisce il malonile dal malonil-CoA al tiolo terminale della proteina trasportante acili (ACP), grazie ad un enzima chiamato malonil-transferasi.
Biosintesi mitocondriale degli acidi grassi
[modifica | modifica wikitesto]Il malonil-CoA si forma nella prima fase della sintesi mitocondriale degli acidi grassi (mtFASII) a partire dall'acido malonico ad opera della malonil-CoA sintetasi (ACSF3).[2][3]
Malattie
[modifica | modifica wikitesto]Il malonil-CoA svolge un ruolo particolare nella clearance mitocondriale dell'acido malonico tossico nel disturbo metabolico dell'aciduria combinata malonica e metilmalonica (CMAMMA).[4] Nella CMAMMA, a causa del deficit di ACSF3, è diminuita la malonil-CoA sintetasi, che può generare malonil-CoA dall'acido malonico, che a sua volta viene convertito in acetil-CoA dalla malonil-CoA decarbossilasi.[4][2] Nella CMAMMA, invece, a causa del deficit di malonil-CoA decarbossilasi, la malonil-CoA decarbossilasi, che converte il malonil-CoA in acetil-CoA, è ridotta.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 09.07.2012, riferita al sale di litio
- ^ a b (EN) Andrzej Witkowski, Jennifer Thweatt e Stuart Smith, Mammalian ACSF3 Protein Is a Malonyl-CoA Synthetase That Supplies the Chain Extender Units for Mitochondrial Fatty Acid Synthesis, in Journal of Biological Chemistry, vol. 286, n. 39, 2011-09, pp. 33729–33736, DOI:10.1074/jbc.M111.291591.
- ^ (EN) Caitlyn E. Bowman, Susana Rodriguez e Ebru S. Selen Alpergin, The Mammalian Malonyl-CoA Synthetase ACSF3 Is Required for Mitochondrial Protein Malonylation and Metabolic Efficiency, in Cell Chemical Biology, vol. 24, n. 6, 2017-06, pp. 673–684.e4, DOI:10.1016/j.chembiol.2017.04.009.
- ^ a b c (EN) Caitlyn E. Bowman e Michael J. Wolfgang, Role of the malonyl-CoA synthetase ACSF3 in mitochondrial metabolism, in Advances in Biological Regulation, vol. 71, 2019-01, pp. 34–40, DOI:10.1016/j.jbior.2018.09.002.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) malonyl coenzyme A, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.