Madonna dello Scalpello | |
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Geografia fisica | |
Localizzazione | Bocche di Cattaro |
Coordinate | 42°29′12″N 18°41′20″E |
Superficie | 0,00303 km² |
Geografia politica | |
Stato | Montenegro |
Comune | Perasto |
Cartografia | |
voci di isole presenti su Teknopedia |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Regione naturale e storico-culturale delle Bocche di Cattaro | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturale |
Criterio | (i) (ii) (iii) (iv) |
Pericolo | 1979-2003 |
Riconosciuto dal | 1979 |
Scheda UNESCO | (EN) Natural and Culturo-Historical Region of Kotor (FR) Scheda |
La Madonna dello Scalpello[1] o Madonna di Scarpello[2] (in lingua montenegrina: Gospa od Škrpjela), conosciuta semplicemente anche come Scalpello o Scarpello[3], è una delle due isole al largo di Perasto nella baia di Risano delle Bocche di Cattaro, in Montenegro[4]. L'altra isola è quella di San Giorgio (Sveti Đorđe).
Si tratta di una piccola isola artificiale di circa 3.030 m², facilmente raggiungibile dalla vicina Perasto, creata su un baluardo di rocce su cui furono affondate centinaia di vecchie navi cariche di pietre.[5] Il fondale intorno allo scoglio è profondo circa 40 metri.
L'isola è parte della "Regione naturale e storico-culturale delle Bocche di Cattaro", dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nell'ottobre 1979.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la tradizione locale, l'isolotto sarebbe stato creato nel corso dei secoli dai marinai locali dopo che i fratelli Mortešić[6] trovarono il 22 luglio 1452 su quello scoglio un'immagine di una Madonna con bambino[7][8]: l'icona, portata nella chiesa di San Nicola di Perasto, scomparve durante la notte e venne rinvenuta nuovamente sullo stesso scoglio dello Scalpello. Gli abitanti del posto decisero pertanto di costruirvi un santuario e, al ritorno da ogni viaggio in mare, veniva lanciata una roccia nella baia[9]. L'usanza di lanciare sassi nel mare sussiste ancora. Annualmente ogni 22 luglio, vi è una ricorrenza chiamata fašinada nel locale dialetto, in cui gli abitanti del posto raggiungono lo scoglio al tramonto con le proprie imbarcazioni decorate e legate insieme e lanciano sassi in direzione dell'isola, contribuendo al suo ampliamento[7] e consolidamento[10].
Secondo altra fonte, l'immagine della Madonna fu portata dall'isola di Negroponte durante la denominazione ottomana[11].
Dal 1420 al 1797 secolo l'isola dello Scalpello (insieme alla vicina città di Perasto) fece parte della Repubblica di Venezia[4][6].
Santuario della Madonna dello Scalpello
[modifica | modifica wikitesto]Il santuario della Madonna dello Scalpello (conosciuto anche come Nostra Signora delle rocce[12]) è l'edificio più grande presente sull'isolotto. A lato della chiesa è presente un piccolo museo. Esistono inoltre alcuni negozi di souvenir nelle vicinanze della chiesa e una luce di navigazione nella parte occidentale dell'isola.
La prima chiesa conosciuta fu costruita sull'isolotto nel 1452[9]. In seguito venne presa dai cattolici e nel 1632 fu edificata l'odierna chiesa della Madonna dello Scalpello[9], ampliata nel 1722 con la costruzione della grande cupola[9]. La chiesa, restaurata dopo il terremoto del 15 aprile 1979, contiene 68 dipinti del pittore veneziano Trifone Cocchiglia (Tripo Kokolja), famoso artista barocco del XVII secolo originario di Perasto: la sua opera più importante, lunga 10 metri, è la Morte della Vergine. Ci sono anche dipinti di altri artisti veneziani e un'icona (circa del 1452) della Nostra Signora delle Rocce di Lorenzo Bon di Cattaro[9]. La chiesa ospita anche una ricca collezione di 2.500 ex voto d'argento e un famoso arazzo votivo ricamato da Jacinta Kunić-Mijović di Perasto, che lo realizzò nei 25 anni di attesa del proprio amato di ritorno da un lungo viaggio, fino a quando diventò cieca; per il ricamo utilizzò fibre di argento e oro, ma anche i propri capelli[8][13].
Il campanile della chiesa ha una particolare forma cilindrica.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Natale Vadori, Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, 2012, San Vito al Tagliamento (PN), Ellerani, p. 436, ISBN 978-88-85339293.
- ^ Giacomo Marieni, Portolano del mare Adriatico, a cura di i.r. Istituto geografico militare, seconda edizione, Vienna, Tipografia dei PP. Mechitaristi, 1845, p. 434.
- ^ Santuario della Madonna dello Scarpello, su newmontenegro.eu. URL consultato il 15 giugno 2016.
- ^ a b Domenico Lanci, Madonna dello Scalpello, in L'Eco di San Gabriele, 1º settembre 2014. URL consultato il 15 giugno 2016.
- ^ Gospa od Skrpjela, su discover-montenegro.com (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2010).
- ^ a b Un’isola artificiale e un Santuario in onore della Madonna dello Scalpello (PDF), in La Voce del Popolo, Edit-Fiume, 12 settembre 2009, p. 16. URL consultato il 15 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2016).
- ^ a b Nebojša Mandić, Fašinada, su .montenegro.com.
- ^ a b Montenegro, Multicultural Heritage (PDF), su montenegro.travel. URL consultato il 14 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
- ^ a b c d e Gospa od Skrpjela (Our Lady of the Rocks), su montenegro.org, 25 aprile 1997. URL consultato il 14 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 1997).
- ^ Peter Dragicěvić (a cura di), Perast, in Montenegro, EDT - Lonely Planet, 2009, p. 72.
- ^ Anton Friedrich Büsching e Gaudioso Jagemann, Il reggimento di Cattaro, in La Italia geografico-storico-politica, vol. 3, Venezia, 1780, p. 240.
- ^ Cesare Dapino, Best in Travel 2016, EDT - Lonely Planet, 2016, p. 165.
- ^ Bay of Boka Kotorska, su adriaticclub.tripod.com, Adriatic Travel Club.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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