La Lex Thuringorum[1] era una raccolta di leggi tribali, redatta in latino e risalente al primo decennio del IX secolo, probabilmente all'802 o all'803. Il testo fu compilato quando la Turingia era una marca del regno franco ed è probabile che gli autori fossero funzionari franchi, con cui collaborarono alcuni turingi al fine di raccogliere e codificare le proprie usanze.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le cosiddette quattro "leggi tribali carolingie" (in tedesco karolingischen Stammesrechte), ovvero la Lex Thuringorum, la Lex Saxonum, la Lex Frisionum e la Lex Francorum Chamavorum, furono compilate nel medesimo periodo per volontà di Carlo Magno al fine di accogliere le diverse usanze legali delle nazioni che vivono nel suo impero.
Non erano riproduzioni né totalmente fedeli né complete della legge tribale, ma furono create come parte di un processo di cristianizzazione ufficiale. Lo storico Timothy Reuter sostiene che:
«La trasmissione del manoscritto non suggerisce che [la Lex Thuringorum] sia stata ampiamente utilizzata, sebbene ci siano abbastanza diversi strati di legge ancora visibili nel testo per suggerire che non fosse solo un esercizio letterario.»
Essa è conservata, insieme a una copia della Lex Saxonum, in un manoscritto del X secolo, il Codex Corbeiensis.
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]Secondo il capitolo 31 della Lex Thuringorum, le faide erano ereditabili: «Chiunque dovesse ereditare un appezzamento di terra, dovrebbe anche ricevere la corazza, cioè il pettorale, assieme alla vendetta per i parenti e il pagamento di guidrigildo.»[2]
Karl Müllenhoff ha citato questo passaggio per dimostrare che le faide ereditabili erano un carattere esclusivo della cultura germanica. Tuttavia, studi più recenti hanno dimostrato la fallacia l'ipotesi che i codici del diritto germanico altomedievale rappresentino la pura e semplice trascrizione delle leggi germaniche. Più verosimilmente queste raccolte rappresentano la fusione di istanze tipiche sia dei costumi germanici che di quelli romani.
Nella Lex Thuringorum la gravità della pena per il crimine di rapimento (in latino raptus) è equivalente a quella per l'omicidio, un'indicazione che in passato il suo significato includesse anche lo stupro, la violenza sessuale. Secondo il capitolo 47, una donna poteva possedere denaro, ma non le era permesso di spenderlo come riteneva opportuno, né le era consentito sposarsi senza autorizzazione.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- "Lex Thuringorum" Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive., ed. Claudius von Schwerin, MGH, Fontes Iuris Germanici Antiqui . Hannover: 1918.
- "Lex Angliorum et Werinorum hoc est Thuringorum" Archiviato il 14 gennaio 2018 in Internet Archive., ed. Karl Friedrich von Richthofen, MGH, Leges, I, v, 103–44. Hannover: 1875–1979.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il nome completo era Lex Angliorum et Werinorum hoc est Thuringorum, anche se non è chiaro cosa gli angli e i varni abbiano a che fare con i turingi, potrebbe essere un riferimento a tutti i germani che vivevano a est della Saale e dell'Elba.
- ^ Ad quemncumque hereditas terrae pervenerit, ad illum vestis bellica, id est lorica, et ultio proximi et solutio leudis debet pertinere.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marianne Elsakkers, Raptus ultra Rhenum: Early Ninth-century Saxon Laws on Abduction and Rape, in Amsterdamer Beiträge zur älteren Germanistik, vol. 52, 1999, pp. 27–53.
- Stefan Jurasinski, Ancient Privileges: Beowulf, Law and the Making of Germanic Antiquity, Morgantown, West Virginia University Press, 2006.
- Timothy Reuter, Germany in the Early Middle Ages, c. 800–1050, London, Longman, 1991.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Informazioni sulla lex Thuringorum e la sua tradizione manoscritta sulla Bibliotheca legum regni Francorum manuscripta sito web, Un database sui testi di diritto laico carolingio (Karl Ubl, Università di Colonia, Germania, 2012).
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