Legio XI (di Cesare) o Actiaca | |
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Busto "contemporaneo" di Gaio Giulio Cesare | |
Descrizione generale | |
Attiva | dal 58[1] al 46 a.C.; nel 41 a.C. è nuovamente costituita da Ottaviano[2]; dopo Azio confluisce nella XI Claudia. |
Tipo | legione di epoca repubblicana. |
Campi | Vesontio (Gallia Comata) in inverno 58/57 a.C.;[3] Narbona (Gallia Narbonensis) in inverno 50/49 a.C.[4] |
Battaglie/guerre |
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Onori di battaglia | Actiaca (dopo Azio)[1][16] |
Comandanti | |
Degni di nota | Gaio Giulio Cesare Ottaviano |
Simboli | |
Simbolo | Capricorno inizialmente;[17] Nettuno dopo Azio.[18] |
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La legio XI di Cesare era un'unità militare romana di epoca tardo repubblicana, la cui origine è da collegarsi alla conquista della Gallia di Gaio Giulio Cesare. Formata da quest'ultimo nel 58 a.C. per combattere le popolazioni celtiche degli Elvezi, fu sciolta nel 46 a.C. e formata nuovamente da Ottaviano nel 41 a.C. Dopo la battaglia di Azio del 31 a.C. confluì nella XI Claudia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La sua formazione è da collegarsi con la conquista della Gallia, ad inizio del 58 a.C., quando fu arruolata nei pressi di Mediolanum ed iniziò a combattere a fianco del suo Generale, Gaio Giulio Cesare, contro gli Elvezi.[1] La legione partecipò, pertanto, all'intera campagna gallica (dal 58 al 50 a.C.[19]). Intraprese una lunga serie di battaglie e campagne militari, come: a Genava nella fase finale della battaglia,[5] sull'Arar[6] ed a Bibracte[7] contro gli Elvezi (nel 58 a.C.); in Alsazia contro le genti germaniche di Ariovisto[8] (nel 58 a.C.); sul fiume Axona[9] e sul Sabis[10] contro le popolazioni dei Belgi (nel 57 a.C.); in Britannia del 54 a.C.;[11] forse ad Avaricum,[12] ma soprattutto nella difficile e determinante battaglia di Alesia che portò alla sottomissione definitiva delle genti galliche nel 52 a.C.[13] Nell'inverno del 52-51 a.C. fu posizionata a controllo delle genti celtiche degli Ambivareti, sotto il comando del legato, Gaio Antistio Regino.[20].
Con l'inizio della guerra civile, la Legione si trovava nei pressi di Narbona, capitale della Gallia Narbonense[4] e fu inviata da Cesare in Hispania sotto il comando del suo legato, Gaio Fabio,[21] prendendo parte alla vittoriosa campagna di Lerida del 49 a.C.[4][14] Secondo H.Parker, fu inviata subito in Italia e non partecipò invece alla campagna in Hispania.[22] L'anno successivo fu trasferita in Macedonia dove combatté prima a Dyrrhachium[23] e poi nella decisiva battaglia di Farsalo, nella quale Cesare sconfisse Pompeo.[24][25] Subito dopo la legione fu sciolta ed i suoi veterani furono inviati attorno ad Ateste[26] (in Gallia Cisalpina) e Bovianum.[16][27] La legione venne, infine, riformata da Ottaviano nel 41 a.C. con alcuni suoi veterani,[2] prendendo subito parte alla guerra di Perugia, dove combatté vittoriosamente contro il fratello di Marco Antonio, Lucio Antonio, e rimase con il nipote di Cesare fino alla battaglia di Azio, al termine della quale ricevette il titolo onorifico di Actiaca.[28] Con la nuova riorganizzazione voluta da Augusto, confluì nella Legio XI Claudia.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.306.
- ^ a b L.Keppie, The making of the roman army, pp.112 e 133.
- ^ Cesare, De bello Gallico, I, 54.
- ^ a b c d J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.308.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, I, 7-8.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, I, 10-13.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, I, 24-28.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, I, 35-53.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, II, 2-8.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, II, 15-26.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, IV, 32.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, VII, 14-28.
- ^ a b Cesare, De bello Gallico, VII, 68-89.
- ^ a b Cesare, De Bello civili, I, 18 e 25.
- ^ J.R.González, Historia de las legiones Romanas, p.720.
- ^ a b L.Keppie, The making of the roman army, p.209.
- ^ E.Ritterling, voce Legio, in Realencyclopädie of Klassischen Altertumswissenschaft, p.1375.
- ^ E.Ritterling, voce Legio, in Realencyclopädie of Klassischen Altertumswissenschaft, p.1376.
- ^ Cesare, De bello Gallico, I-VIII.
- ^ Cesare, De bello Gallico, VII, 90;
Theodore Ayrault Dodge, Caesar, New York 1989-1997, pp. 306-307;
Cesare, La guerra gallica, traduzione di Adriano Pennacini, note storico-critiche di Albino Garzetti, Torino 1996, Note VII, 90, pp. 619-620. - ^ Cesare, De Bello civili, I, 37.
- ^ H.Parker, Roman legions, p.59.
- ^ Cesare, De Bello civili, III, 6.
- ^ Cesare, De Bello civili, III, 89; Plutarco, Vita di Cesare, 44; Vita di Pompeo, 69; Appiano di Alessandria, Guerra civile, II, 76, 79 e 82.
- ^ H.Parker, Roman legions, pp.60 e 62.
- ^ CIL V, 2495; CIL V, 2501; CIL V, 2512; AE 1997, 598.
- ^ CIL IX, 2564.
- ^ CIL V, 2503.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Appiano, Guerra civile, III.
- Aulo Irzio, Bellum Alexandrinum.
- Aulo Irzio, Bellum Hispaniense.
- Cesare, De bello Gallico, VII-VIII.
- Cesare, De Bello civili, I-III.
- Plutarco, Vita di Cesare e Vita di Pompeo.
- Svetonio, Cesare.
- Fonti storiografiche moderne
- T.A.Dodge, Caesar, New York 1989-1997.
- Cesare, La guerra gallica, traduzione di Adriano Pennacini, note storico-critiche di Albino Garzetti, Torino 1996.
- J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, Madrid 2003.
- L.Keppie, The making of the roman army, Oklahoma 1998.
- H.Parker, Roman legions, Cambridge 1958.
- E.Ritterling, voce Legio, in Realencyclopädie of Klassischen Altertumswissenschaft, Stuttgart 1924-1925.