Leandro Alberti (Bologna, 12 dicembre 1479 – Bologna, 9 aprile 1552) è stato uno storico, filosofo e teologo italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato da Francesco Alberti, di origine fiorentina, fu condotto agli studi umanistici dal noto medico e umanista Giovanni Garzoni. Entrato nell'Ordine domenicano nel 1493, studiò teologia e filosofia con Silvestro Mazzolini da Prierio continuando tuttavia a coltivare con il Garzoni i propri interessi umanistici e storici.
Il primo risultato dei suoi studi fu il contributo che egli diede, in soli 18 giorni,[1] alla stesura dei De viris illustribus Ordinis Praedicatorum libri sex in unum congesti, opera collettiva - con il Garzoni, il Castiglioni, il Flaminio e altri - di biografie di domenicani, stampata a Bologna nel 1517. Nel 1521 tradusse dal latino in volgare la Vita della Beata Colomba da Rieto.
Nel 1524, durante la caccia alle streghe nella Signoria della Mirandola, tradusse in italiano il dialogo La Strega ovvero delle illusioni del demonio (Strix, sive de ludificatione daemonum) scritto da Giovanni Francesco II Pico della Mirandola, dedicando l'edizione a Giovanna Carafa, moglie del Signore della Mirandola. La traduzione dell'Alberti (riedita da Albano Biondi nel 1989) è registrata come il primo trattato di demonologia pubblicato in lingua volgare.[2]
Tenuto al dovere della predicazione, fu «provinciale di Terra Santa» - cioè compagno nelle predicazioni itineranti - del maestro generale dell'Ordine, Tommaso De Vio e del successivo maestro Francesco Silvestri: con quest'ultimo percorse tutta l'Italia - nell'ottobre del 1525 era a Palermo - e la Francia dove, a Rennes, il 19 settembre 1528 morì il Silvestri. È poi attestato, a Roma, prendere parte al capitolo generale nel giugno del 1530.
Negli immediati anni successivi rimase nel convento di Bologna, dove commissionò a fra' Damiano Zambelli le decorazioni da eseguirsi nella cappella dell'Arca di san Domenico e i bassorilievi eseguiti da Alfonso Lombardi, questi ultimi pagati dalla città dopo la richiesta in tal senso avanzata dall'Alberti. In quest'occasione scrisse un opuscolo sulla morte e la sepoltura del Santo, il De divi Dominici Calaguritani obitu et sepultura, pubblicata nel 1535. Un'altra sua operetta, la Chronichetta della gloriosa Madonna di San Luca, fu pubblicata nel 1539 ed ebbe altre edizioni accresciute dal contributo di altri autori anonimi.
Il 20 gennaio 1536 fu nominato vicario del convento romano di Santa Sabina, un incarico che non dovette prorogarsi per più di due anni, giacché dal 1538 è sempre documentato a Bologna. Fu anche inquisitore di Bologna probabilmente dal 1550 al 1551 o al 1552, anno della sua morte.
L'opera più importante dell'Alberti, dedicata ai sovrani francesi Enrico II e Caterina de' Medici, è senz'altro la Descrittione di tutta Italia, pubblicata a Bologna nel 1550. Ad essa seguirono in ottanta anni altre dieci edizioni a Venezia e due traduzioni latine a Colonia: nell'edizione veneziana del 1561 si aggiungono per la prima volta le Isole pertinenti ad essa, mentre quella del 1568 è arricchita dalle incisioni di sette carte geografiche. Opera di geografia e di storia, ricalca in gran parte la Italia illustrata di Flavio Biondo, ampliandola e migliorandola nell'esposizione e nella citazione delle fonti, ma mostrando scarso spirito critico, attenendosi egli «ai dati dei geografi antichi o, per la parte storico-antiquaria, ad autori moderni di dubbia attendibilità come Raffaele Volterrano o Annio da Viterbo: e solo quando vengono a mancare testi precedenti ricorre a elementi di più diretta esperienza [...] parimenti nella critica storica preferisce riferire insieme le differenti versioni, anche di tempi e di valore molto diversi, senza prendere posizione».[3]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- De viris illustribus Ordinis Praedicatorum libri sex in unum congesti, Bononiae, 1517 ( versione digitalizzata.)
- Vita della Beata Colomba da Rieto..., Bologna, 1521
- De divi Dominici Calaguritani obitu et sepultura, Bononiae, 1535
- Historie di Bologna, 1541-1591 ( versione digitalizzata.)
- Libro detto strega o delle illusioni del demonio
- Descrittione di tutta Italia, nella quale si contiene il sito di essa, l'origine et le Signorie delle Città et delle Castella, Bologna, 1550
- De incrementis Dominii Veneti, et ducibus eiusdem, Lugduni, 1628
- De claris viris Reipublicae Venetae, Lugduni, 1628
- Universal Short Title Catalogue, Scheda delle opere di Leandro Alberti (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2018).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Così scrive egli stesso: De viris, c. 23r
- ^ Albano Biondi (a cura di), Libro detto Strega o Delle illusioni del demonio del signore Giovanfrancesco Pico dalla Mirandola nel volgarizzamento di Leandro Alberti, Venezia, Marsilio, 1989.
- ^ A. L. Redigonda, Leandro Alberti, p. 701
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Battistella, Il Santo Officio e la Riforma religiosa in Bologna, Bologna, 1905.
- Descrittione di tutta Italia (1568), collana Il Genio Vagante, Bergamo, Leading Edizioni, 2003.
- Massimo Donattini (a cura di), Il territorio emiliano e romagnolo nella Descrittione di Leandro Alberti, Bergamo, Leading Edizioni, 2004.
- Liber consiliorum conventus Bononiensis, I, 1459-1648, Archivio del convento di San Domenico, Bologna.
- Michele Orlando, La Puglia nell'odeporica domenicana di fra Leandro Alberti, in Rivista di Studi italiani, XXIII, nº 1 (giugno 2005), ora al sito www.rivistadistudiitaliani.it
- Michele Orlando (a cura di), La Puglia, introduzione e note al testo dalla Descrittione di tutta Italia (1568), Trento, UNI Service, 2009.
- Giancarlo Petrella, L'officina del geografo. La «Descrittione di tutta Italia» di Leandro Alberti e gli studi geografico-antiquari tra Quattro e Cinquecento, Milano, Vita e pensiero, 2004, ISBN 88-343-1120-5.
- Abele L. Redigonda, ALBERTI, Leandro, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 1, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
- G. Roletto, Le cognizioni geografiche di Leandro Alberti, in Bollettino della Reale Società geografica italiana, 5, XI, 1922.
- Jeffrey A. White, Chorography as Culture: Biondo Flavio and Leandro Alberti (PDF), in Commentaria Classica, vol. 6, 2019, pp. 61-84.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Leandro Alberti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Leandro Alberti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Albèrti, Leandro, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Roberto Almagià, ALBERTI, Leandro, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- Albèrti, Leandro, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Leandro Alberti, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- Opere di Leandro Alberti, su Liber Liber.
- Opere di Leandro Alberti, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Leandro Alberti, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Thomas Schwertner, Leandro Alberti, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Franco Minonzio, Leandro Alberti e Girolamo Borgia, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Storia e Politica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 60410 · ISNI (EN) 0000 0001 2275 5621 · SBN RAVV035833 · BAV 495/3916 · CERL cnp01330789 · ULAN (EN) 500313142 · LCCN (EN) no93030560 · GND (DE) 100005772 · BNE (ES) XX4677355 (data) · BNF (FR) cb12212971g (data) · J9U (EN, HE) 987007257525405171 · CONOR.SI (SL) 249730147 |
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