La strada del perdono | |
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Artista | Antonella Ruggiero come «Matia»[1] |
Autore/i |
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Featuring | J.E.T.[2][3] |
Genere | Musica leggera Pop |
Edito da | Edizioni musicali Ariston |
Pubblicazione originale | |
Incisione | La strada del perdono/Io, Matia[4] |
Data | maggio 1974 |
Etichetta | Ariston, AR 00634 |
Durata | 4 min : 07 s |
La strada del perdono è un brano musicale scritto nel 1974 da Aldo Stellita (testo) e Piero Cassano (musica), inciso da un'allora sconosciuta Antonella Ruggiero – accreditata come «Matia» – e nato come lato A del singolo La strada del perdono/Io, Matia.
Origini e storia
[modifica | modifica wikitesto]Il brano è, originariamente, il lato A del singolo d'esordio come solista di Antonella Ruggiero (lato B: Io, Matia), inciso nel 1974 dalla cantante genovese con lo pseudonimo di «Matia». La collaborazione è del gruppo dei J.E.T., con cui la stessa Ruggiero lavorava come corista non accreditata dall'album Fede, speranza, carità (1972).
Nel 1975, tre dei quattro componenti dei J.E.T. – ovvero Piero Cassano, Carlo «Bimbo» Marrale e Aldo Stellita – fondano, con Antonella, i Matia Bazar; mentre il batterista Paolo Siani (che era subentrato a Renzo «Pucci» Cochis)[5][6] collabora come turnista, per la prima ed unica volta, al loro primo brano Stasera che sera[7]. Subito dopo, infatti, arriva il batterista Giancarlo Golzi[6] a completare la prima formazione dei Matia.
Altre presenze
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni a venire, il brano viene inserito nell'album Gran Bazar (1977)[8] – che è l'unico con una facciata in studio e l'altra dal vivo – e, in versione rimasterizzata, nell'antologia su LP, MC e CD Solo tu (1979)[8].
Musicisti
[modifica | modifica wikitesto]- Antonella «Matia» Ruggiero – voce solista
- J.E.T.:
- Piero Cassano – tastiere, cori
- Carlo «Bimbo» Marrale – chitarra, cori
- Aldo Stellita – basso, cori
- Paolo Siani – batteria
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Che, in ligure, significa 'persona matta'.
- ^ Per gentile concessione Durium.
- ^ Non accreditati.
- ^ Lato B: ripubblicato, l'anno dopo, come retro del singolo Stasera... che sera! (lato A: Matia Bazar).
- ^ Da non confondere con l'omonimo politico.
- ^ a b Provenienti: il primo dai Nuova Idea, il secondo dai Museo Rosenbach.
- ^ Presentato alla 12ª edizione di Un disco per l'estate e, l'anno dopo, inserito nell'LP Matia Bazar 1.
- ^ a b Sempre a nome «Matia Bazar».
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La Strada Del Perdono (I) (1991 Remaster), su YouTube, 9 novembre 2014.
- (EN) La strada del perdono, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.