L'ora dei forni | |
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Titolo originale | La hora de los hornos: notas y testimonios sobre el neocolonialismo, la violencia y la liberación |
Lingua originale | spagnolo |
Paese di produzione | Argentina |
Anno | 1968 |
Durata | 264 min |
Genere | documentario |
Regia | Octavio Getino, Fernando Solanas |
Sceneggiatura | Octavio Getino, Fernando Solanas |
Produttore | Edgardo Pallero, Fernando Solanas per Grupo Cine Liberación[1] |
Casa di produzione | Cinesur |
Fotografia | Juan Carlos Desanzo, Fernando Solanas |
Montaggio | Antonio Ripoll, Juan Carlos Macías, Norma Torrado |
Effetti speciali | Juani Bousquet |
Musiche | Roberto Lar, Fernando Solanas |
Interpreti e personaggi | |
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L'ora dei forni è un documentario di Octavio Getino e Fernando Solanas, uscito nel 1968, dedicato all'esperienza sociale e rivoluzionaria latino-americana in atto alla fine degli Anni Sessanta.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Il lungo documentario è suddiviso in tre parti: Neocolonialismo e violenza, Atto a favore della liberazione, Violenza e liberazione. La pellicola, girata clandestinamente[2], ha per argomento la difesa della rivoluzione nei paesi del cosiddetto Terzo mondo, con il radicalizzarsi delle lotte studentesche negli Stati Uniti e nell'Europa occidentale, accanto ai cittadini cechi che protestavano contro la burocrazia statale dell'Unione Sovietica, passata alla storia come la Primavera di Praga, compresa la lotta rivoluzionaria che stava attraversando l'Argentina.
Il documentario, realizzato con l'avvento di spinte fortemente ideologizzate, ebbe modo di influenzare con ogni probabilità, a distanza di decenni, il cinema del "Terzo cinema" o cinema d'impegno civile[3], da Alejandro Jodorowsky in Cile a Assia Djebar in Algeria, da Forough Farrokhzad in Iran, a Ousmane Sembène in Senegal, a Yilmaz Güney in Turchia, per citare alcuni esponenti[4].
Il significato dell'opera
[modifica | modifica wikitesto]Nel marzo del 1989, gli autori ripresentarono la prima parte dell'opera (Neocolonialismo e violenza) con alcune modifiche rispetto alla versione del 1968 e con una prefazione all'inizio della nuova edizione: "L'Ora dei forni fu realizzato tra il 1966 e il 1968 come un atto di resistenza contro la dittatura di Generale Onganía – sottolinearono all'epoca i due autori del documentario – e per la sua diffusione nelle organizzazioni sociali e politiche. Le sue idee, le sue informazioni e le sue proposte corrispondono – proseguono i registi – a un periodo segnato dall'autoritarismo, dalla violenza istituzionalizzata e dal divieto dei partiti politici. Sono trascorsi più di 20 anni da allora. Le circostanze che hanno motivato il film sono cambiate, ma molti problemi che abbiamo denunciato in esso continuano o sono peggiorati. L'ora delle forni prosegue tuttora, non solo come testimonianza e documento di un'epoca, ma come riaffermazione della stessa volontà di liberazione, di democrazia e di giustizia sociale".
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]La prima italiana ebbe luogo nel 1968, alla quarta edizione della Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, all'interno di una rassegna dedicata al "Cinema latinoamericano: cultura come azione", tra il 1º e il 9 giugno, ricevendo il "Gran Premio della TV" e il premio FIPRESCI[1]. Questa non fu l'unica presentazione: proiezioni del documentario furono eseguite nel febbraio del 1969 ai militanti del Movimento studentesco italiano di Perugia, Torino, Trento, Milano[2].
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]Tra le immagini di archivio appaiono i personaggi storici Fidel Castro, Ernesto 'Che' Guevara, Mao Zedong, Eva Perón, Juan Domingo Perón[5].
Furono inoltre utilizzate immagini filmate tratte da "Faena" (1960) di Humberto Ríos, "Tire dié" (1960) di Fernando Birri, "Mayora Absoluta" (1964) di Leon Hirszman, "Le ciel, la Terre" (1966) di Joris Ivens.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b La hora de los hornos in Enciclopedia del Cinema (2004) su Treccani.
- ^ a b Gianni Volpi, Piero Arlorio, Goffredo Fofi e Gianfranco Torri, Fernando Solanas: il cinema come fucile, in Ombro rosse: rivista trimestrale di cinema, n. 7, Torino, aprile 1968, p. 23. URL consultato il 6 aprile 2020.
- ^ O. Getino e F. Solanas, Verso un terzo cinema, in Cinema e lotta di liberazione, Roma, La Nuova Sinistra di Samonà e Savelli, 1970.
- ^ Marco Ravera, L’ora dei forni. Ispirato a Fanon, dedicato al Che, su lasinistraquotidiana.it, 27 febbraio 2020. URL consultato il 6 aprile 2020.
- ^ (ES) "La hora de los hornos", 50 años de un documental que sigue vigente, su lavanguardia.com, 17 maggio 2018. URL consultato il 6 aprile 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) The Hour of the Furnaces, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- L'ora dei forni, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) L'ora dei forni, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) L'ora dei forni, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Hour of the Furnaces, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) L'ora dei forni, su FilmAffinity.
- (EN) L'ora dei forni, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- L'ora dei forni su quinlan.it