Jules-Gustave Besson (Parigi, 1º agosto 1868 – Saigon, 1942) è stato un pittore francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Jules-Gustave Besson entra all'École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi dove, dal 1887 al 1895, segue i corsi di Alexandre Cabanel, di Élie Delaunay e di Gustave Moreau[1].
All'inizio Besson è segnato dallo stile religioso ma si stacca rapidamente dall'influenza di questi maestri per abbracciare lo stile realista[2]. Egli si rivela sensibile alla condizione operaia del suo tempo sia del suo Paese che dell'Inghilterra. Besson è vicino ai pittori realisti Jules Bastien-Lepage e Pascal Dagnan-Bouveret.
Espone al Salon des artistes français dal 1826 al 1925.
Nel 1925 vince il premio dell'Indocina e l'anno seguente succede ad André Joyeux in qualità di direttore de École d'arts appliqués de Gia Định (Trường Mỹ nghệ thực hành Gia Định) nella banlieue di Saigon situata allora in Cocincina[3].
Nel 1940 è sostituito da Stéphane Brecq (1894-1955). Il suo lavoro d'amministratore fu simile a quello di Victor Tardieu, direttore dell' École des beaux-arts du Viêt Nam senza vedersi attribuita la stessa importanza. Tuttavia Besson ha incoraggiato i suoi studenti a rinnovarsi, ad aprirsi all'arte fotografica e la sua influenza si è estesa fino alla Cambogia.
Collezioni pubbliche
[modifica | modifica wikitesto]- 1895 : Le Christ consolateur, Musée des beaux-arts de Rouen.
- 1896 : Devant Saint-Sulpice, olio su tela, 198 x 151 cm, Musée Charles-de-Bruyères, Remiremont[4].
- 1902 : Les Moissonneurs de lauriers, trittico, Musée des beaux-arts de Marseille.
Incisioni, illustrazioni
[modifica | modifica wikitesto]- 1898 : Au Pays noir in L'Estampe moderne (sulla regione del Black Country).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Inventaire des œuvres conservées Archiviato l'8 aprile 2014 in Internet Archive. à l'École des beaux-arts de Paris.
- ^ Charles Holmes (édit.), The International Studio, John Lane Company, New York, Volumes 21-22, 1904 : (EN) « Jules Gustave Besson (…) adopts a formula of realistic art which is at the very antipodes of the idealism whereto Moreau was always devoted ; he abandons the forms of legend and of dream which live in Moreau's work ».
- ^ Nadine André-Pallois, « L'Indochine : un lieu d'échange culturel ? » in Les peintres français. École française d'Extrême-Orient, 1997, pagg. 221-226, ISBN 978-2855397849.
- ^ Les musées municipaux Archiviato il 26 agosto 2012 in Internet Archive. de Remiremont, en ligne.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Studio International Art - Volume 31 - pag. 121
- American Pastels in the Metropolitan Museum of Art - pag. 235
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 96029151 · ISNI (EN) 0000 0000 6813 1227 · ULAN (EN) 500052109 · BNF (FR) cb149696726 (data) |
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