Juan de Fermoselle, detto Juan del Encina (Encinas, Salamanca, 12 luglio 1468 – León, 1529), è stato un poeta, drammaturgo e compositore spagnolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver studiato all'università di Salamanca, con Nebrija, nel 1492 entrò al servizio del secondo duca d'Alba Don Federico di Toledo, alla corte del quale ebbe l'incarico di organizzare feste e di scrivere commedie e musica. Non riuscendo ad ottenere un posto di cantore a Salamanca, si trasferì a Roma, dove fu nominato cantore da papa Leone X. Fece numerosi viaggi tra Roma e la Spagna; verso il 1518 prese gli ordini religiosi e nel 1519 partì per un pellegrinaggio a Gerusalemme, nel 1523 fu infine nominato priore della cattedrale di León. Morì nel dicembre del 1529. Viene considerato tra gli iniziatori del teatro ispanico[1].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Il suo Canzoniere (Cancionero, 1496, poi ampliato in successive edizioni) comprende un trattatello sull'Arte della poesia castigliana (Arte de la poesía castellana), liriche, burlesche e poemi allegorici.
Encina è famoso soprattutto per la sua produzione teatrale, che comprende nel primo periodo rappresentazioni sacre e profane, fra cui le 3 egloghe della natività, le 2 egloghe di carnevale, l'Aucto del Repelón, intrise di elementi popolareschi. È considerato il padre del teatro spagnolo, per il suo lirismo e per il suo linguaggio infarcito di arcaismi ed elementi dialettali.
Posteriori le tre egloghe composte per la corte pontificia fra il 1507 e il 1509: l'Egloga di Fileno, Zambardo e Cardonio (Égloga de Fileno, Zabardo y Cardonio), l'Egloga di Placida e Vittoriano (Égloga de Plácida y Victoriano) e l'Egloga di Cristino e Febea (Égloga de Cristino y Febea).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Riccardo Pasqualin, Venezia Ispanica, Castellammare di Stabia, Club di Autori Indipendenti, 2023, p. 61.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- P. Mazzei (per Pilade Mazzei), Contributo allo studio delle fonti, specialmente italiane, del teatro di Juan del Enzina e Torres Naharro (PDF), Lucca, Tipografia Amedei, 1922. URL consultato il 2 giugno 2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Juan del Encina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Juan del Encina, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (ES) Juan del Encina, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- Opere di Juan del Encina, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Juan del Encina, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Bibliografia su Juan del Encina, su Les Archives de littérature du Moyen Âge.
- (EN) Juan del Encina, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) Spartiti o libretti di Juan del Encina, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Juan del Encina, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Juan del Encina, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Juan del Encina, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Juan del Encina, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 160940015 · ISNI (EN) 0000 0001 0901 153X · SBN DDSV034178 · BAV 495/112731 · CERL cnp00402392 · Europeana agent/base/156816 · LCCN (EN) n79043189 · GND (DE) 118955683 · BNE (ES) XX917772 (data) · BNF (FR) cb138936633 (data) · J9U (EN, HE) 987007277744105171 · CONOR.SI (SL) 90411875 |
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