Johann Chrysostom Magnenus (Luxeuil-les-Bains, c. 1590 – c. 1679) è stato un medico e filosofo francese, che per primo stimò la dimensione degli atomi.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Conseguì la laurea in medicina presso l'Università di Dôle.[1] Trasferitosi a Pavia, vi esercitò come medico, avendo anche pazienti illustri. Dal 1646 fu professore di medicina, poi di filosofia, all'Università di Pavia. Sempre nel 1646 pubblicò la sua opera scientifica più importante: Democritus reviviscens sive de Atomis, con la quale propose l'atomismo come valida alternativa alla filosofia aristotelica,[2] contribuendo all'affermarsi della moderna visione scientifica galileiana. La sua proposta, coeva a quella di Pierre Gassendi, si rifà a Democrito e Daniel Sennert, ma contiene elementi originali. Altri suoi scritti comprendono De tabaco (1648), sull'uso medico e sugli effetti del tabacco, De manna liber singularis (1648), De regia civitate Ticinensi panegyricus ad eandem (1644). La sua ubicazione dopo il 1661 è sconosciuta e il luogo e l'anno della sua morte sono incerti.[3]
Stima delle dimensioni atomiche
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Magneno, la materia (come in Democrito) è costituita da minimi indivisibili ("atomi"), che differiscono per dimensione e forma a seconda dell'elemento. A differenza di Democrito, rifiutava l'esistenza del vuoto. Come elementi riconosceva l'acqua, la terra e il fuoco mentre l'aria non era per lui un elemento, ma piuttosto un mezzo che impediva la formazione del vuoto e nel quale i tre elementi si spostano. Aderì anche a posizioni proprie della filosofia naturale aristotelica: assunse - a differenza di Gassendi e Boyle - una tendenza naturale degli atomi a unirsi in composti, nei quali gli atomi conservano la loro identità. Rifiutava l'esistenza della prima materia e la tesi alchemica secondo cui gli elementi potevano essere convertiti l'uno nell'altro.
Magnenus fu il primo a fornire, nel Democritus reviviscens sive de Atomis del 1646, una stima approssimativa della dimensione di un atomo.[4] Andando regolarmente a messa, si accorse che l'odore dell'incenso arrivava fino alle ultime file di fedeli, anche se veniva bruciato vicino all'altare. Evidentemente, gli atomi derivanti dalla combustione dei grani d'incenso "viaggiavano" all'interno della chiesa, raggiungendone ogni punto. Dopo svariate prove, trovò che la combustione di un grano di incenso, grosso più o meno come un pisello (delle dimensioni di circa 1 cm³) era sufficiente affinché l'odore si percepisse in tutta la chiesa.
Magnenus suppose che un singolo atomo d'incenso dentro una delle due narici bastasse per avvertirne la fragranza. Suddivise il volume della chiesa (non c'era motivo di credere che gli atomi d'incenso si distribuissero nella chiesa in modo non omogeneo) in tanti "volumetti" grandi quanto un grano d'incenso, all'interno di ciascuno dei quali doveva esserci un atomo d'incenso. Stimò che il volume della chiesa corrispondeva a circa "volumetti". Ne seguiva che in un grano d'incenso vi erano come minimo atomi.[4] Scrive nel Democritus reviviscens sive de Atomis: «Si può quindi avere un'idea di quanto sia piccolo un atomo e quanto grande possa essere il loro numero nell'intero universo.»
Se in un grano d'incenso, all'incirca delle dimensioni di 1 cm³, ci sono circa atomi (un miliardo di miliardi), allora ogni atomo ha un volume di cm³ = m³ e quindi una dimensione lineare massima di m (radice cubica del volume, approssimando l'atomo ad un cubo). Si tratta ovviamente di una stima grossolana, ma sorprendentemente vicina al valore oggi noto, di m. Magnenus aveva sovrastimato le dimensioni degli atomi solamente di 2 ordini di grandezza.
Se invece si calcola il numero di molecole di acido boswellico (che conferisce odore all'incenso) contenute in un grano, si giunge alla stima di molecole/cm³ = molecole/m³.[5] La dimensione lineare della singola molecola risulta di m, di un solo ordine di grandezza più piccola della stima di Magnenus per la dimensione degli atomi.[5] Tale risultato è tanto più notevole se si considerano i mezzi di cui Magnenus disponeva e, soprattutto, il fatto che la prima stima scientifica delle dimensioni di una molecola sarà fatta da Josef Loschmidt solo nel 1865, più di 200 anni dopo.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Francesco Bottin, Models of the History of Philosophy: From its origins in the Renaissance to the "historia philosophica" (1993), pp. 133–4; Google Books.
- ^ Daniel Garber, Michael Ayers (editors), The Cambridge History of Seventeenth-century Philosophy, Volume 1 (2003), p. 556; Google Books.
- ^ Francesco Bartolini, Giovanni Crisostomo Mageno. Un atomista del Seicento, Alter Erebus, 2019.
- ^ a b Francesco Vissani, Il primo tentativo documentato di contare gli atomi (PDF), su scienzapertutti.infn.it, novembre 2022. URL consultato il 10 agosto 2023.
- ^ a b Francesco Vissani, Il primo tentativo documentato di contare gli atomi (PDF), su scienzapertutti.infn.it, novembre 2022, pp.6-7. URL consultato il 10 agosto 2023.
- ^ Josef Loschmidt, Zur Grösse der Luftmoleküle (Sulla dimensione delle molecole d'aria), Sitzungsberichte der Kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Wien, 52 (2), 1865, pp.395–413.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Magnen, Jean-Chrysostome, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 19723761 · ISNI (EN) 0000 0000 6140 7104 · CERL cnp00456033 · GND (DE) 122552245 · BNF (FR) cb17795319n (data) |
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