Ida Noddack, nata Ida Tacke (Wesel, 25 febbraio 1896 – Bad Neuenahr-Ahrweiler, 29 ottobre 1978), è stata una chimica e fisica tedesca. È conosciuta per aver identificato, con il marito Walter Noddack, il settantacinquesimo elemento della tavola di Mendeleev, il Renio. Fu anche la prima persona a ipotizzare la possibilità di realizzare la fissione nucleare.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ida, con il futuro marito Walter Noddack e Otto Berg, in un convegno del 1925 annunciarono la scoperta degli elementi chimici 43 e 75 che allora costituivano due lacune note nella tavola degli elementi.[2] Chiamarono questi elementi rispettivamente Masurium e Rhenium dal nome delle regioni di nascita dei due futuri coniugi Noddack. Tuttavia dei due elementi riuscirono a riprodurre e confermare solo il secondo dei due. Per la scoperta le venne conferita la Medaglia Liebig nel 1934.
Fu la prima ad elaborare l'idea della fissione nucleare. Partendo da una analisi critica degli esperimenti di Enrico Fermi, che riteneva possibile produrre elementi transuranici tramite il bombardamento di uranio naturale con neutroni[3], Noddack suggerì in un seguente articolo del settembre 1934[4] l'ipotesi che si potessero produrre elementi della parte centrale della tavola periodica. Nessuno allora prese in considerazione la sua ipotesi in quanto era contraria al pensiero scientifico del momento; Noddack non tentò comunque di verificare la sua teoria.[5]
Nel corso degli anni trenta del XX secolo, fu più volte candidata al premio Nobel per la chimica ma non le venne mai conferito.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) A tale of oblivion: Ida Noddack and the ‘universal abundance’ of matter, su royalsocietypublishing.org. URL consultato il 28 maggio 2023.
- ^ (DE) Walter Noddack e Ida Tacke, Zwei neue Elemente der Mangangruppe, Chemischer Teil, in Sitzungberichte der Preussischen Akademie der Wissenschaften, Physicalisch-Mathematische Klasse 19, 1925, 400-409 (archiviato il 5 dicembre 2020).
- ^ (EN) Enrico Fermi, Possible Production of Elements of Atomic Number Higher than 92, in Nature, vol. 133, 1934, 898-899. URL consultato il 7 marzo 2021 (archiviato il 22 settembre 2020).
- ^ (EN) Ida Noddack, On Element 93, in Zeitschrift fur Angewandte Chemie, traduzione di H. G. Graetzer, vol. 47, settembre 1934, p. 643. URL consultato il 7 marzo 2021 (archiviato il 14 febbraio 2021).
- ^ (EN) Gildo Magalhães Santos, A tale of oblivion: Ida Noddack and the ‘universal abundance’ of matter, su royalsocietypublishing.org, 17 dicembre 2014, DOI:10.1098/rsnr.2014.0009. URL consultato il 7 marzo 2021 (archiviato il 7 marzo 2021).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ida Noddack
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Erik Gregersen, Ida Noddack, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 77083151 · ISNI (EN) 0000 0000 5199 8959 · LCCN (EN) n2007011849 · GND (DE) 117036447 |
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