Hiram Powers (Woodstock, 29 luglio 1805 – Firenze, 27 giugno 1873) è stato uno scultore neoclassico statunitense. Una delle sue opere più conosciute è La schiava greca.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Adolescenza e primi studi
[modifica | modifica wikitesto]Nato da un contadino, nel 1818 la famiglia si trasferisce in Ohio, circa sei miglia da Cincinnati, dove il ragazzo frequentò le scuole per qualche anno, rimanendo con il fratello di suo padre, un avvocato a Cincinnati. Dopo la scuola trovò lavoro presso una biblioteca annessa al principale hotel della città quindi si trasferì a Clerck dove divenne commesso in un magazzino generale.[1] A 17 anni fu assistente presso Luman Watson, un grosso orologiaio di Cincinnati, dove iniziò a padroneggiare la costruzione di modelli diventando il primo maestro meccanico dell'azienda dimostrando buone attitudini.
Nel 1826 iniziò a frequentare lo studio di Frederick Eckstein e alla fine si convinse della sua passione per l'arte della scultura. La sua competenza nella scultura gli assicurò un impiego come assistente generale dell'artista del Western Museum, diretto da un naturalista della Louisiana francese di nome Joseph Dorfeuille. Qui la sua rappresentazione dell'inferno del poema di Dante riscosse straordinario successo.[2]
Dopo aver studiato a fondo l'arte della modellistica e dei calchi alla fine del 1834 si trasferì a Washington.[2]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Powers attirò l'attenzione e le commissioni nel distretto di Columbia con il suo ritratto di Andrew Jackson.[2] Nel 1837 egli si trasferì in Italia e si stabilì a Firenze, in via della Fornace, dove ebbe accesso a una buona fornitura di marmo e conobbe le tradizioni del taglio della pietra e della fusione in bronzo. Anche se in questo periodo viaggiò in Gran Bretagna, egli avrebbe vissuto il resto della sua vita a Firenze. In Italia egli divenne amico del compatriota Horatio Greenough.[2] Hiram Powers sviluppò un'attività florida grazie ai ritratti e i busti da salotti, ma egli dedicò il suo tempo anche alla creazione di soggetti ideali a figura intera e a grandezza naturale, molti dei quali furono isolati come busti. Alcune opere nacquero in gesso e poi vennero tradotte in marmo.
Nel 1843, Powers realizzò la sua statua più celebre, La schiava greca, che lo fece diventare uno degli scultori più importanti dell'epoca. L'opera attrasse più di 100.000 visitatori quando venne fatta girare in America nel 1847. Nel 1851 la scultura venne esposta in Gran Bretagna (assieme al Giovane pescatore, un'altra sua statua famosa) all'esposizione al palazzo di Cristallo ed Elizabeth Barrett Browning ne scrisse un sonetto.[2] Questa scultura venne utilizzata nella causa abolizionista e varie copie apparvero nei Campidogli di molti stati favorevoli all'Unione. Tra le sue statue idealizzanti più note si citano il Giovane pescatore, La pensierosa, Eva sconsolata, California, America e L'ultima della tribù. Nel 1851 divenne un socio dell'accademia americana di arte e scienze.[3]
Il cliente privato e più perspicace di Powers fu il principe Anatolio Demidoff, che possedette delle versioni marmoree a figura interna sia della Schiava greca che del Giovane pescatore, oltre a commissionargli un busto-ritratto della moglie, la nipote di Napoleone e granduchessa di Toscana. Le statue e i busti che Powers scolpì per Demidoff eccellevano nella qualità e nella purezza del marmo adoperato.[4]
In seguito, Powers divenne un insegnante all'accademia di Firenze.[3] Uno dei suoi figli fu lo scultore Preston Powers. Hiram Powers morì il 27 giugno 1873 e attualmente è sepolto, così come tre dei suoi figli, al cimitero protestante degli inglesi a Firenze.
Opere scelte
[modifica | modifica wikitesto]- Andrew Jackson, 1835
- Eva tentata, 1839-1842 (modello)
- Giovane pescatore, 1841-1844 (modello)[5]
- Proserpina, 1844
- La schiava greca, 1844 (prima versione)
- Diana, 1853
- America, 1854
- La pensierosa, 1856
- California, 1858
- Benjamin Franklin, 1860-1862 circa[6]
- L'ultima della tribù, 1867-1872
- Eva sconsolata, 1872-1877 (seconda versione, completata postuma)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Hiram Powers | Smithsonian American Art Museum, su americanart.si.edu. URL consultato il 10 giugno 2022.
- ^ a b c d e (EN) Hiram Powers | American sculptor | Britannica, su www.britannica.com. URL consultato il 10 giugno 2022.
- ^ a b (EN) Hiram Powers, su The Florentine, 31 dicembre 1969. URL consultato il 10 giugno 2022.
- ^ (EN) Theresa Leininger-Miller, Hiram Powers: Genius in Marble, in Nineteenth-Century Art Worldwide, vol. 7, n. 1, 2008. URL consultato il 10 giugno 2022.
- ^ (EN) Fisher Boy, su www.metmuseum.org. URL consultato il 10 giugno 2022.
- ^ (EN) Hiram Powers: Benjamin Franklin, c. 1862, su Humanities - Picturing America, 10 ottobre 2015. URL consultato il 10 giugno 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Caterina Del Vivo (a cura di), Hiram Powers a Firenze. Atti del Convegno di studi nel bicentenario della nascita (Palazzo Strozzi, Sala Ferri, 20 settembre 2005), Firenze, Leo S. Olschki, 2007, ISBN 978-88-222-5647-8.
- (EN) David Wilson, Hiram Powers' 'Demidoff' Fisher Boy, Londra, 2013, ISBN 978-0-9927224-0-1.
- (EN) Lauren Lessing, Ties that Bind: Hiram Powers' Greek Slave and Nineteenth-century Marriage, in American Art, vol. 24, primavera 2010, pp. 41–65.
- (EN) Lynne D. Ambrosini e Rebecca A.G. Reynolds, Hiram Powers: Genius in Marble, Cincinnati, Taft Museum of Art, 2007, ISBN 0-915577-32-1.
- (EN) Russell E. Burke III, Hiram Powers: The Last of the Tribes, New York, Hollis Taggart Galleries, 2000.
- (EN) Lauren Keach Lessing, Presiding Divinities: Ideal Sculpture in Nineteenth-Century American Domestic Interiors (tesi di dottorato), Bloomington (Indiana), Indiana University, 2006. URL consultato il 2 giugno 2014.
- (EN) Richard P. Wunder, Hiram Powers: Vermont sculptor, 1805-1873, Associated University Presses, 1991, ISBN 0-87413-310-6.
- (EN) Powers, Hiram, in The American Cyclopædia, 1879.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hiram Powers
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Powers, Hiram, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Delphine Fitz Darby, POWERS, Hiram, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- (EN) Hiram Powers, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Hiram Powers, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- (EN) Opere di Hiram Powers, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Art and the empire city: New York, 1825-1861, an exhibition catalog from The Metropolitan Museum of Art (fully available online as PDF), which contains material on Powers (see index)
- (EN) Artcyclopedia: list of sites featuring Powers' work, su artcyclopedia.com.
- (EN) Correspondence of Hiram Powers, Center for Digital Initiatives, University of Vermont Library, su cdi.uvm.edu. URL consultato il 1º giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2014).
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