Giuseppe Gazzeri (Firenze, 1771 – Firenze, 1847) è stato un chimico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Per desiderio del padre Vincenzio, Giuseppe iniziò i suoi studi presso le Scuole pie fiorentine, e poi con i padri della Missione per abbracciare la carriera ecclesiastica. Accantonate, presto, le speranze del padre, si recò a Pisa dove si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza laureandosi nel 1795. Rientrato a Firenze decise, tuttavia, di non intraprendere la carriera forense, ma di dedicarsi interamente agli studi scientifici, attratto in particolare dalle ricerche dei chimici francesi.
La rivoluzione chimica di Lavoisier suscitò un fervente dibattito tra i teorici toscani di questa scienza e il Reale Museo di fisica e storia naturale di Firenze divenne luogo di ricerca ospitando al suo interno un laboratorio chimico per i giovani scienziati fiorentini.
Divenuto socio ordinario della Regia accademia dei Georgofili, Gazzeri presentò numerose memorie di argomento di chimica applicata in cui evidenziò l'importanza di questa scienza, ormai considerata scienza esatta, e come questa fosse necessaria per lo sviluppo economico e industriale. Sempre in quegli anni propose una riforma dell'istruzione in cui si prevedeva l'inserimento dell'insegnamento di questa materia.
Con la direzione di Girolamo Bardi, il Reale Museo di fisica e storia naturale di Firenze aprì un Liceo di scienze fisiche e naturali in cui si insegnarono sei materie scientifiche e nel 1807 la cattedra di chimica fu affidata a Gazzeri, il quale dette così inizio all'insegnamento pubblico della chimica a Firenze.
Durante il governo napoleonico continuò a fare ricerche di chimica applicata all'industria che purtroppo non riuscirono a concretizzarsi a causa delle scarse risorse economiche della Toscana.
Nel 1814 per volere del granduca Ferdinando III d'Asburgo Lorena l'insegnamento scientifico presso il Liceo di scienze fisiche e naturali di Firenze fu abolito, la cattedra di chimica passò alla Scuola di Farmacia presso l'Ospedale di Santa Maria Nuova, dove Giuseppe insegnò chimica farmaceutica per quasi quarant'anni. Fu proprio in quegli anni che dette alla luce la sua opera più conosciuta, un trattato di chimica composto da cento lezioni, pubblicato nel 1819 a Firenze con il titolo Compendio d'un trattato elementare di chimica[1].
Ricoprì inoltre alcuni incarichi ufficiali; fu nominato nel 1822 Commissario generale delle Miniere e Magona della Toscana e nel periodo in cui ricoprì tale carica fece numerosi studi sulle tecniche metallurgiche proponendo la perforazione dei terreni boraciferi nella zona di Larderello per attivare nuovi soffioni; nel sociale offrì il suo contributo offrendo assistenza ai bambini poveri divenendo il primo presidente degli asili infantili.
Intense furono inoltre le sue ricerche nel settore della chimica agraria: la lettura dell'opera di Humphry Davy, Elements of agricultural chemistry, uscito in traduzione italiana nel 1815, spinse il chimico fiorentino a dedicarsi al tema dei concimi e del loro utilizzo in ambito agricolo[2].
Il 12 febbraio 1837 divenne socio dell'Accademia delle scienze di Torino.[3]
Uomo vivace di scienza riuscì non solo ad intrecciare numerosi rapporti con molti altri studiosi dell'epoca[4], ma anche con le più importanti accademie e istituzioni fiorentine collaborando non solo con l'Accademia dei Georgofili, ma anche con il nuovo Gabinetto Vieusseux presentando i risultati di alcune sue ricerche di fisica, più in particolare di elettromagnetismo, e come sempre nei suoi lavori emerse il suo approccio metodologico basato su un rigoroso empirismo[5].
Nel 1841 collaborò con Cosimo Ridolfi nell'organizzazione del III Congresso degli Scienziati Italiani a Firenze; a tale proposito fu affidata a Vincenzo Antinori la ristampa dei Saggi dell'Accademia del Cimento con 90 pagine di Aggiunte preparate dallo stesso Gazzeri[6].
Morì dopo una lunga malattia nel 1847 nella sua Firenze.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giuseppe Gazzeri, Compendio d'un trattato elementare di chimica, Firenze, Stamperia Piatti, 1819.
- ^ Giuseppe Gazzeri, Degl'ingrassi e del più utile e più ragionevole impiego di essi nell'agricoltura: memoria, Firenze, Stamperia Piatti, 1919.
- ^ Giuseppe GAZZERI, su accademiadellescienze.it. URL consultato il 31 agosto 2020.
- ^ Alcune lettere inviate fra il 1821 e il 1846 a e da Giuseppe Gazzeri sono conservate presso la biblioteca del Museo Galileo: Regesto (PDF), su opac.museogalileo.it.
- ^ Giuseppe Gazzeri, Sulle priorità delle ultime scoperte elettro-magnetiche in risposta ad alcuni articoli delle Litterary gazette di Londra, 1832.
- ^ Lorenzo Magalotti, Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Cimento, 3ª ed., Firenze, dai torchi della Tip. Galileiana, 1841.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Cozzi, Sulla vita scientifica del cav. prof. Giuseppe Gazzeri: discorso letto alla R. Accademia economico-agraria dei Georgofili di Firenze, in Atti dei Georgofili, vol. 26, 1848.
- Fausto Sestini, Dei singolari meriti di Giuseppe Gazzeri nell'avanzamento della chimica : massime della chimica applicata all'agricoltura, Pisa, Tip. T. Nistri, 1886.
- Riccardo Grassini, Giuseppe Gazzeri chimico-igienista e idrologo, in Bollettino ricerche ed esperienze dell'Istituto agrario di Scandicci, vol. 10, 1932.
- Riccardo Grassini, Il chimico Giuseppe Gazzeri e gli studi fisici, in Rivista di fisica, matematica e scienze naturali, vol. 6, n. 3, gennaio 1932.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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- Ferdinando Abbri, GAZZERI, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 52, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1999.
- Giuseppe Gazzeri, su accademicidellacrusca.org, Accademia della Crusca.
- Giuseppe Gazzeri, su accademiadellescienze.it, Accademia delle Scienze di Torino.
- Opere di Giuseppe Gazzeri, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Giuseppe Gazzeri, su Open Library, Internet Archive.
- Archivio della biblioteca del Museo Galileo, su museogalileo.it. URL consultato il 26 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2014).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 76746007 · ISNI (EN) 0000 0000 6134 0528 · SBN RAVV075042 · BAV 495/118586 · CERL cnp00347922 · LCCN (EN) n87832936 · GND (DE) 104056967 · J9U (EN, HE) 987007274161305171 |
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