Giuseppe Maria Benedetto Tornielli di Vergano | |
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Viceré di Sardegna | |
Durata mandato | 1824 – 1829 |
Predecessore | Francesco Gennaro Roero |
Successore | Giuseppe Maria Roberti di Castelvero, conte di Castelvero |
Giuseppe Maria Benedetto Tornielli Brusati conte di Vergano (Novara, 21 marzo 1764 – 1846) è stato un politico italiano, che tra il 1824 e il 1829 ricoprì l'incarico di Viceré e Capitano generale del Regno di Sardegna. Insignito del Collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata e della Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Novara il 21 marzo 1764, figlio di Luigi e di Marianna Trevi.[1] Ufficiale dei granatieri dell'Armata Sarda, nel 1794 divenne Gentiluomo di Camera de Re.[1] Il 20 febbraio 1798 sposò la signorina Celestina Camilla Bagliotti, da cui ebbe due figli, Marianna (1804-1823) e Eugenio (1810-1868).[1] Stabilitasi a Cerano, il 3 gennaio 1800 la coppia si vide confiscare la casa dalla truppe francesi, ma, grazie all'aiuto del commissario dipartimentale Lizzoli, a metà del 1802 fu nominato Luogotenente del nuovo prefetto dell'Agogna Raffaele Parravicini.[1] Nel 1806 lui stesso fu nominato prefetto del Dipartimento del Mella mentre a Novara arrivò Alvise Mocenigo, che accoglierà Napoleone Bonaparte di passaggio in città nel novembre 1807.[1] Stabilitosi a Brescia, il 17 settembre 1811 fu nominato Barone dell'Impero.[2] Dopo la restaurazione di Casa Savoia, nel 1816 fu Intendente generale di polizia, giustizia e finanze della Savoia, e tra il 1824 e il 1829, sotto re Carlo Felice ricoprì l'incarico di Viceré e Capitano generale del Regno di Sardegna.[3] Grande di Corona, nel 1834 era primo segretario di S.M. Re Carlo Alberto per il gran magistero dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.[4] Il 23 dicembre 1836 fu insignito del Collare dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata,[3] e si spense nel 1846.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Noidellabpn.
- ^ Bascapè, Del Piazzo 1983, p. 830.
- ^ a b Di Crollalanza 1890, p. 34.
- ^ Calendario generale pe' Regii Stati pubblicato con autorità del Governo e, 1834, p. 161. URL consultato il 12 marzo 2021.
- ^ Jl Palmaverde Calendario storico, statistico, giudiziario, amministrativo, 1839, p. 176. URL consultato il 12 marzo 2021.
- ^ Il Palmaverde: calendario storico-statistico-amministrativo, 1835, p. 151. URL consultato il 12 marzo 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bruno Anatra, Anna Maria Colavigli, Giancarlo Deplano, Francesco Manconi, Alessandra Pasolini, Carlo Pillani e Maria Grazia Scano, Il palazzo regio di Cagliari, Cagliari, Ilisso Edizioni, 2000. URL consultato il 15 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2021).
- Giacomo C. Bascapè e Marcello Del Piazzo, Insegne e Simboli. Araldica pubblica e privata medioevale e moderna, Roma, Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, 1983.
- Giovanni Battista Di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti. Vol.3, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1890.
- Rossana Poddine Rattu, Biografia dei viceré sabaudi del Regno di Sardegna (1720–1848), Tricase, Youcanprint Self-Publishing, 2005, ISBN 88-7343-379-0.
- Giovanni Siotto Pintor, Storia civile de' popoli sardi dal 1798 al 1848, Torino, F. Casanova, 1877.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- I Cavalieri dell'Ordine Supremo del Collare o della Santissima Annunziata, su Blasonario subalpino. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- Silvana Bartoli, Novara, 1797: l'educazione di una fanciulla (PDF), su Noidellabpn. URL consultato l'11 gennaio 2022.