Gemcitabina | |
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Nome IUPAC | |
4-amino-1-(2-deossi-2,2-difluoro-β-D-eritro-pentofuranosil)pirimidin-2(1H)-on
2′,2′-difluoro-2′-deossicitidine | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C9H11F2N3O4 |
Massa molecolare (u) | 263.198 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 619-100-6 |
Codice ATC | L01 |
PubChem | 60750 |
DrugBank | DBDB00441 |
SMILES | C1=CN(C(=O)N=C1N)C2C(C(C(O2)CO)O)(F)F |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Endovenosa e endovescicale |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | Scarso |
Metabolismo | Epatico, renale e tissutale |
Emivita | dalle 30 ai 60 minuti |
Escrezione | Renale (10% immodificato) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 360 |
Consigli P | 201 - 308+313 [1] |
La gemcitabina è un farmaco chemioterapico antineoplastico strutturalmente simile alla citosina.
Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]La gemcitabina viene somministrata per infusione endovenosa e si distribuisce rapidamente e diffusamente (volume di distribuzione centrale circa 15 l/m2 e periferico circa 47 l/m2). L'emivita è di circa 1-2 ore con eliminazione completa in circa 10 ore. Il metabolismo della gemcitabina è operato dalla citidina deaminasi del fegato, dei reni e dei tessuti. Solo il 10% del farmaco viene escreto immodificato nelle urine. La posologia deve essere controllata e opportunamente modificata nei pazienti con patologie renali ed epatiche.
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]La gemcitabina è un analogo pirimidinico, fosforilato dalla deossicitidina chinasi e poi da altre nucleosido chinasi, con produzione di nucleosidi che inibiscono la sintesi del DNA. Tale effetto può essere dovuto a due fenomeni:
- La gemcitabina difosfato è in grado di inibire la ribonucleotide reduttasi con blocco della crescita dalla cellula neoplastica.
- Incorporazione della gemcitabina trifosfato nella molecola di DNA in allungamento e conseguente blocco terminale della stessa.
Impiego clinico
[modifica | modifica wikitesto]La gemcitabina viene comunemente utilizzata in regime polichemioterapico per il trattamento del carcinoma del pancreas, per il carcinoma della vescica (anche in associazione alla radioterapia) e per il carcinoma del polmone non a piccole cellule. La via endovescicale può essere utilizzata per il trattamento del carcinoma della vescica.
Uno studio preclinico ha evidenziato un suo ruolo nel colpire una chinasi bersaglio nelle cellule tumorali del cancro al seno con recettori positivi agli estrogeni.[2]
Effetti avversi
[modifica | modifica wikitesto]Come tutti gli analoghi pirimidinici, l'effetto avverso dose limitante è rappresentato dalla mielodepressione. Per questo, si deve procedere alla valutazione periodica dell'emocromo nei soggetti in terapia con gemcitabina. Comunemente si manifestano nausea, vomito, diarrea e stomatite. Sono inoltre riportati sudorazione, prurito ed alopecia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 02.10.2012, riferita al cloridrato
- ^ Cancro al seno resistente, mix di farmaci uccide le cellule tumorali in test grazie a nuovo bersaglio, su Innovazione Fanpage, 26 maggio 2024. URL consultato il 29 maggio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Brunton, Lazo, Parker, Goodman & Gilman - Le basi farmacologiche della terapia 11/ed, McGraw Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3911-1.
- Bertram G. Katzung, Farmacologia generale e clinica, Padova, Piccin, 2006, ISBN 88-299-1804-0.
- British National Formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, Agenzia Italiana del Farmaco, 2007.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su gemcitabina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gemzar, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.