Gaetano Kanizsa (Trieste, 18 agosto 1913 – Monfalcone, 13 marzo 1993) è stato uno psicologo e pittore italiano.
Laureatosi a Padova con Cesare Musatti,[1][2][3] divenne uno dei protagonisti della psicologia sperimentale italiana.[4] Fu esponente della tradizione della psicologia della Gestalt[5] e acquisì fama internazionale con la pubblicazione di un articolo sui Subjective Contours su Scientific American nel 1976.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque da padre ebreo ungherese (di Nagybecskerek) e madre cattolica slovena (di Plezzo). Dopo aver frequentato le superiori nella città natale, si iscrisse alla facoltà di filosofia dell'Università di Padova, dove Cesare Musatti lo introdusse alla psicologia. Si laureò nel 1938 con una tesi sulle immagini eidetiche, subito pubblicata dall'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti.
Colpito dalle leggi razziali, fu privato della cittadinanza italiana e confinato a Buttrio. Dopo l'armistizio di Cassibile fuggì a Roma dove aderì alla Resistenza; grazie all'appoggio di Luigi Meschieri, gli fu procurato un posto da ricercatore all'Istituto di Psicologia del CNR.
Dopo il conflitto Musatti lo chiamò ad affiancarlo al Laboratorio di psicologia della Olivetti. Vi rimase sino al 1947, quando ottenne un posto di assistente all'Università di Firenze; poco dopo divenne assistente dello stesso Musatti all'Università di Milano. Dal 1953 fu professore ordinario all'Università di Trieste dove fondò l'Istituto di Psicologia.[6]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- I processi cognitivi di Gaetano Kanizsa, Paolo Legrenzi, Paolo Meazzini, Bologna, Il Mulino, 1975
- Grammatica del vedere. Saggi su percezione e Gestalt, Bologna, Il Mulino, 1980
- Percezione, linguaggio, pensiero di Gaetano Kanizsa, Paolo Legrenzi, M. Sonino, Bologna, Il Mulino, 1983
- Vedere e pensare, Bologna, Il Mulino, 1991
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rivista di psicologia, G. Barbèra-Universitaria, 1959. URL consultato il 16 marzo 2022.
- ^ Cf. Sadi Marhaba, Lineamenti della psicologia italiana, 1870-1945, Firenze, Giunti Editore, 2ª ed. 2003, p. 43. ISBN 88-090-3205-5; ISBN 978-88-090-3205-7. Anteprima disponibile su books.google.it.
- ^ Cf. Dario F. Romano, Renato Sigurtà, Cesare Musatti e la psicologia italiana, Milano, FrancoAngeli, 2000, p. 35. ISBN 88-464-2303-8; ISBN 978-88-464-2303-0. Anteprima disponibile su books.google.it.
- ^ Cf. Marcello Cesa-Bianchi, Alessandro Porro, Carlo Cristini, Sulle tracce della psicologia italiana. Storia e autobiografia, Milano, FrancoAngeli, p. 48. ISBN 88-568-195-54; ISBN 978-88-568-1955-7. Anteprima disponibile su books.google.it.
- ^ Sadi Marhaba, Lineamenti della psicologia italiana, 1870-1945, Giunti Editore, 2003, ISBN 978-88-09-03205-7. URL consultato il 16 marzo 2022.
- ^ Secondo altra fonte, Kanizsa venne «nominato alla direzione dell'Istituto di psicologia dell'Università di Trieste, già fondata da Ferruccio Banissoni e diretto per un anno da Metelli»: Rivista di psicologia, Volume 53, 1953, p. 14. Anteprima disponibile su Google libri.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Kanizsa, Gaetano, su sapere.it, De Agostini.
- Gaetano Kanizsa, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Scheda biografica ed elenco delle pubblicazioni scientifiche di Kanizsa, su ephplab.eu. URL consultato il 21 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2012).
- Catalogo delle opere artistiche di Kanizsa presso l'Università di Trieste, su psico.units.it. URL consultato il 21 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2008).
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