Fujiwara no Tokihira^[1] (藤原 時平^?; Kyoto, 871 – Kyoto, 26 aprile 909) è stato un nobile e politico giapponese vissuto durante il Periodo Heian.

Nato presso la Corte imperiale di Heian-kyō, era appartenente al prestigioso Clan Fujiwara essendo figlio maggiore del cancelliere Fujiwara no Mototsune. Poco più che ventenne Tokihira ereditò il titolo di capofamiglia in seguito alla morte del genitore. Nell'897 divenne dainagon (gran consigliere), mentre nell'899 fu nominato ministro di "sinistra" (Sadaijin) del governo imperiale. Il suo rivale Sugawara no Michizane, fu invece riconosciuto come udaijin, ministro di "destra". Grazie alle pressioni esercitate da Tokihira, nel 901 Michizane fu estromesso dall'incarico ed esiliato a Chikuzen, nell'isola di Kyushu.^[2] L'esponente del Clan Fujiwara aveva difatti incolpato l'oppositore di tramare contro l'Imperatore Daigo. Senza più l'influenza del proprio contendente Tokihira divenne così l'uomo più autorevole del Giappone dopo il monarca. Durante il suo governo nel tentativo di fermare l'indebolimento del potere centrale nelle campagne, Tokihira varò una serie di leggi volte ad abolire l'esenzione fiscale di cui godevano i grandi signori padroni dei domini locali. Morì prematuramente nel 909 e i suoi contemporanei diedero la colpa di ciò allo spirito di Michizane che si era voluto vendicare. Postumo ricevette il grado di Ministro degli Affari Supremi, come ringraziamento per i servigi prestati alla causa dell'imperatore. Il suo incarico venne trasferito al fratello minore Fujiwara no Tadahira, che a sua volta fu reggente dei sovrani susseguitisi nella prima metà del X secolo. Tadahira si occupò inoltre di terminare l'Engishiki, libro contenete considerazioni di carattere politico e culturale iniziato dal fratello Tokihira.^[3]

• Santuario Kitano
• Storia del Giappone

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• Fujiwara no Tokihira, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
• (EN) Fujiwara Tokihira, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.

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