Francesco Maria della Rovere | |
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Doge della Repubblica di Genova | |
Durata mandato | 29 gennaio 1765 – 29 gennaio 1767 |
Predecessore | Rodolfo Emilio Brignole Sale |
Successore | Marcello Durazzo |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Serenissimo doge |
Il Serenissimo Francesco Maria della Rovere (Genova, 13 febbraio 1695 – Genova, 23 maggio 1768) fu il 168º doge della Repubblica di Genova, ultimo esponente del ramo genovese della famiglia della Rovere.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Unico figlio di Clemente e di Maria Doria, nacque a Genova il 13 febbraio 1695. Più legato agli interessi culturali e agli affari commerciali, Francesco Maria della Rovere si prestò poco alla politica attiva e alla gestione pubblica dello stato genovese. Il suo nome, infatti, compare per la prima volta nel 1746 tra i membri del magistrato di Guerra, durante l'occupazione austriaca a Genova, e se pur impegnandosi marginalmente alla resistenza genovese ne abbracciò e ne promosse la rivolta. Successivamente, e a più riprese, la figura del Della Rovere fu scelta per guidare, talvolta con la carica di presidente, il magistrato di Abbondanza curando i rifornimenti e i prezzi dei generi di prima necessità; gli stessi cronisti dell'epoca giudicheranno positivamente l'operato del nobile, una gestione che in più occasioni evitò carestie nella città genovese e nelle Riviere.
Il 29 gennaio del 1765 il Gran Consiglio lo elesse nuovo doge di Genova - il centoventitreesimo in successione biennale e il centosessantottesimo nella storia repubblicana - con una maggioranza di 246 voti a favore sui 444 membri presenti all'elezione. Tra i suoi atti compiuti nel suo dogato sono ricordate l'ascrizione di nuove famiglie che negli anni della guerra di successione austriaca, e relativi avvenimenti genovesi, furono fedeli e al fianco delle istituzioni.
A sue spese commissionò nuovi lavori di conservazione e di restauro per il palazzo Ducale, la residenza biennale del doge in carica e sede del potere politico per la presenza del Maggior e Minor Consiglio della Repubblica di Genova. Mantenne, inoltre, buoni rapporti con la Santa Sede di Roma e anche grazie alle sue conoscenze romane favorì l'elezione cardinalizia dei genovesi Nicolò Serra e Lazzaro Pallavicini.
Terminata la carica dogale il 29 gennaio 1767, Francesco Maria della Rovere morì a Genova il 23 maggio 1768.
Non avendo avuto prole dalla moglie Caterina Negrone - figlia dell'ex doge Domenico e nipote di altri dogi genovesi - il ramo nobiliare genovese dei Della Rovere si estinse. Tra i beni posseduti da Francesco Maria della Rovere vi fu la Villa Gavotti ad Albisola Superiore che lo stesso, nella seconda metà del Settecento, commissionò lavori di ampliamento e di ristrutturazione.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Buonadonna, Mario Mercenaro, Rosso doge. I dogi della Repubblica di Genova dal 1339 al 1797, Genova, De Ferrari Editori, 2007.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Maria Della Rovere
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Maristella Cavanna Ciappina, DELLA ROVERE, Francesco Maria, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 37, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1989.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 24410041 · ISNI (EN) 0000 0001 1873 9928 · CERL cnp01286192 · LCCN (EN) no2008069225 · GND (DE) 1011350068 |
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