Fillide Melandroni (Siena, 1581 – Roma, 1618) è stata una modella e cortigiana italiana.
Fu ritratta da Caravaggio in un dipinto, e secondo alcuni critici posò come modella anche in altri dipinti del pittore.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La Melandroni nacque a Siena nel 1581.[1] Nel 1593, in seguito alla morte del padre Enea, si trasferì a Roma con sua madre Cinzia e suo fratello Silvio. La famiglia fu accompagnata dall'amica di Fillide Anna Bianchini e dalla sua famiglia.[2] I due nuclei famigliari soggiornarono nella stessa casa di via dell'Armata. Poco dopo, le due madri spinsero le ragazze a lavorare come prostitute.[3] La Melandroni e la Bianchini furono arrestate nell'aprile 1594 per essere uscite dal bordello dopo il tramonto e furono sospettate di adescamento.[4]
Presto la Melandroni divenne una delle donne più ricercate di Roma.[5] Risiedette in una casa all'Ortaccio[6][7] dove ospitò molti clienti facoltosi, tra cui il banchiere e collezionista d'arte Vincenzo Giustiniani, mecenate di Caravaggio.[8] La Melandroni apparve in diverse opere dell'artista tra cui Ritratto di cortigiana,[9] Santa Caterina d'Alessandria,[10] Marta e Maria Maddalena[10] e Giuditta e Oloferne.[10]
Ebbe una relazione con Ranuccio Tomassoni, il quale si ipotizza sia stato il suo protettore. L'11 febbraio 1599, a seguito di una denuncia per una festa rumorosa e per presenza di armi, la coppia fu arrestata.[11]
La diocesi di Roma la definì una cortigiana scandalosa nel 1599 dopo che la donna rifiutò il sacramento. Nello stesso anno fu arrestata per possesso di un'arma che le aveva regalato Tomassoni.[12]
Alla fine del 1600, la Melandroni fu denunciata alla polizia per aver aggredito con un coltello un'altra cortigiana di nome Prudenza Zacchia, dopo averla sorpresa in intimità con Tomassoni.[13]
Nel 1612 fu costretta a lasciare Roma dalla famiglia del poeta e librettista veneziano Giulio Strozzi, suo amante dell'epoca, al quale lasciò in eredità un suo ritratto dipinto da Caravaggio per mezzo di un testamento redatto nell'ottobre 1614.[14]
La Melandroni morì nel 1618 all'età di trentasette anni. La Chiesa si rifiutò di concederle una sepoltura secondo rito cristiano.[14]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bassani – Bellini 1994, p. 73, n. 1.
- ^ Anche Anna Bianchini avrebbe posato come modella per Caravaggio come Maria Maddalena nella sua Maddalena penitente (Morris 2012, p. 183), come Marta in Marta e Maria Maddalena (Graham-Dixon 2011, p. 32), e come la madre di Cristo in Riposo durante la fuga in Egitto (Hunt 2004, p. 42).
- ^ Graham-Dixon 2011, pp. 94-95.
- ^ Graham-Dixon 2011, p. 95.
- ^ Robb 2001, p. 89.
- ^ Spike & Caravaggio 2010, p. 86.
- ^ L'Ortaccio era un quartiere di Roma dove Papa Pio V aveva confinato tutte le prostitute della città nel 1566. (Pullan 2016)
- ^ I modelli di Caravaggio, su cultorweb.com. URL consultato il 17 aprile 2020.
- ^ Domínguez et al. 2008, p. 43.
- ^ a b c Neret 2010, p. 57.
- ^ Robb 2001, p. 90.
- ^ Varriano 2010, p. 90.
- ^ Robb 2001, p. 97.
- ^ a b Robb 2001, p. 494.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Riccardo Bassani e Fiora Bellini, Caravaggio assassino. La carriera di un «valenthuomo» nella Roma della Controriforma, Donzelli, 1994, ISBN 88-7989-100-6.
- Riccardo Bassani, La donna del Caravaggio. Vita e peripezie di Maddalena Antognetti, postfazione di Fiora Bellini, Donzelli, 2021, ISBN 978-88-5522-238-9.
- (EN) Javier Bacariza Domínguez, Luis Nieto Fernández e Andrés Sánchez Ledesma, Caravaggism and classicism in Italian painting at the Thyssen- Bornemisza Museum: a technical and historical study, Rayxart Investigación, 2008, ISBN 9788461216437.
- (EN) Michelle Erhardt e Amy Morris, Mary Magdalene, Iconographic Studies from the Middle Ages to the Baroque, BRILL, 2012, ISBN 978-90-04-23195-5.
- (EN) Andrew Graham-Dixon, Caravaggio: A Life Sacred and Profane, Penguin Books Limited, 2011, ISBN 978-0-241-95464-5.
- (EN) Patrick Hunt, Caravaggio, Haus Pub., 2004, ISBN 978-1-904341-73-4.
- (EN) Gilles Neret, Caravaggio, Taschen, 2010, ISBN 978-3-8365-3685-1.
- (EN) Brian Pullan, Tolerance, regulation and rescue: Dishonoured women and abandoned children in Italy, 1300–1800, Manchester University Press, 2016, ISBN 978-1-5261-0021-4.
- (EN) Peter Robb, M: The Man Who Became Caravaggio, Macmillan, 2001, ISBN 978-0-312-27474-0.
- (EN) John T. Spike e Michelangelo Merisi da Caravaggio, Caravaggio: Visionary architect, Abbeville Press, 2010, ISBN 978-0-7892-1059-3.
- (EN) John Varriano, Caravaggio: The Art of Realism, Penn State Press, 2010, ISBN 978-0-271-04703-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fillide Melandroni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fiora Bellini, MELANDRONI, Fillide, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Fillide Melandroni, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
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