Fātima bint Mūsā ibn Jaʿfar, anche nota come Fatima al-Maʿsūma in arabo فاطمة المعصومة?, ossia Fātima la Pura, o l'Immacolata, anche chiamata Maʿsūmat-e Qum, L'Immacolata di Qom (Medina, 22 marzo 790 – Qom, 816), è stata la figlia del 7º Imam sciita duodecimano Mūsā al-Kāẓim, nonché sorella dell'8º Imam ʿAlī al-Riḍā[1].
Fāṭima, detta al-Maʿṣūma, ossia Fāṭima l'Immacolata, ricordata dagli sciiti per la sua generosità, dopo la morte di suo padre (un vero e proprio martirio, secondo la Shī'a), fu allevata dal fratello, l'ottavo Imam ʿAlī al-Riḍā. Questi, in seguito all'insistenza di al-Maʾmūn, il futuro settimo califfo della dinastia abbaside sunnita, si trasferì nell'815 a Merv, capitale del Khorasan, dove anche al-Maʾmūn risiedeva.
Poco più di un anno dopo, Fāṭima si recò a Marv per visitare l'amato fratello ma, appena la carovana che la trasportava giunse nella città di Sāwa, si ammalò e, trasportata a Qom, morì qui per esservi poi sepolta.
Secondo una tradizione sciita, invece, un gruppo di oppositori dell'Ahl al-Bayt avrebbe teso un'imboscata alla carovana, trucidandone tutti i componenti.
Il suo mausoleo è considerato uno dei più importanti luoghi sacri dell'Islam sciita, secondo solo alla moschea-mausoleo di Mashhad, pur essendo oggetto di venerazione anche da parte dei sunniti, assai devoti alla famiglia del profeta Maometto.[2]
Oggi il Santuario è sede di una delle principali ḥawza iraniane, centri di studio della teologia sciita duodecimana.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Imam al-Rida Network (Arabic) Archiviato il 23 dicembre 2007 in Internet Archive.
- ^ Cfr. il lemma «Kum» sull'Encyclopédie de l'Islam (J. Calmard), vol. V.
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