«Forcella, come sempre, era pieno di dubbi e di insicurezze. Soffriva del suo isolamento, della sua lontananza astrale da un mondo che non gli piaceva. Era ed è un maestro»
Enzo Forcella (Roma, 15 maggio 1921 – Roma, 9 febbraio 1999) è stato uno scrittore, giornalista e storico italiano, vincitore del Premio Bagutta nel 1975 con Celebrazione di un trentennio.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Orfano di guerra, si diplomò al Convitto nazionale Vittorio Emanuele II di Roma beneficiando del posto gratuito previsto per gli studenti meritevoli.[2].
Nel dopoguerra intraprese la carriera di giornalista collaborando con La Stampa di Torino, dove rimane fino al 1960, chiamato poi da Italo Pietra a Il Giorno. Dimessosi nel 1972, fu nel gruppo iniziale di giornalisti che segue la nascita de La Repubblica.
Dal 1976 al 1986 ricoprì il ruolo di direttore di Rai Radio 3, inventando la rassegna Prima pagina.[3] Dal 1979 al 1989 ricoprì inoltre la carica di presidente dell'Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla Resistenza (IRSIFAR).
Tra le altre attività di Forcella vi fu anche la collaborazione con Francesco Rosi alla stesura della sceneggiatura di Le mani sulla città, del 1963[1].
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premiolino nel 1960 per l'articolo Gli spartani inorriditi[4].
- Premio Bagutta nel 1975 con Celebrazione di un trentennio.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Millecinquecento lettori. Confessioni di un giornalista politico, Roma, Donzelli, 2004, ISBN 88-7989-866-3.
- Celebrazione di un trentennio, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1975.
- Plotone d'esecuzione, Roma-Bari, Laterza, 1968.
- La Resistenza in convento, con introduzione di Pietro Citati, Torino, collana Gli struzzi, Editore Einaudi, 1999, ISBN 978-88-06-14880-5.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Corrado Stajano, Forcella, un uomo libero in prima pagina, in Corriere della Sera, 10 febbraio 1999. URL consultato il 5 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ Ugo Genovese, "Ricordo Enzo Forcella: uno studente povero, un esempio di dignità", in Corriere della Sera, 13 febbraio 1999.
- ^ Licia Conte, Democrazia Futura. Enzo Forcella, un grande maestro del giornalismo, Key4Biz, 16 giugno 2021.
- ^ La motivazione ufficiale Archiviato l'11 novembre 2010 in Internet Archive.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enzo Forcella
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Enzo Forcella, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Enzo Forcella, su IMDb, IMDb.com.
- Enzo Forcella le passioni di un pessimista, ricordo che Nello Ajello fa di Forcella in occasione della morte, su la Repubblica, 10 febbraio 1999.
- Nello Ajello, Enzo Forcella carte nascoste, la Repubblica, 7 febbraio 2009.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37012641 · ISNI (EN) 0000 0004 3981 5928 · SBN RAVV034199 · LCCN (EN) n85301162 · GND (DE) 119408899 · BNF (FR) cb12450967x (data) · J9U (EN, HE) 987007276819705171 |
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