Emimorfite | |
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Classificazione Strunz | 9.BD.10 |
Formula chimica | Zn4Si2O7(OH)2·(H2O) |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Proprietà fisiche | |
Durezza (Mohs) | 4.5-5.5 |
Sfaldatura | perfetta |
Frattura | concoide o irregolare |
Colore | incolore, bianco, marrone, grigio, blu chiaro, verde chiaro |
Lucentezza | vitrea, sotto-adamantina, sotto-vitrea, oleosa, setosa, perlacea |
Striscio | bianco |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
L'emimorfite è un minerale di zinco, della classe dei silicati, sottoclasse dei sorosilicati.[1]
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]Si trova generalmente in croste, masse mammellonari, struttura reniforme, a forma di stalattiti, masse granulari o compatte. Rari i cristalli (spesso divergenti), in genere di piccole dimensioni (solitamente microcristallino), formano gruppi arrotondati con piccole incisioni rientranti, o in masse a forma di nocche o cresta di gallo. Terminazioni di forma diversa alle due estremità, una delle quali ha forma piatta {010} ed è nota come "pedione", l'altra è a punta (generalmente a bipiramide): sono quindi polari.[2]
Caratteristiche chimico-fisiche
[modifica | modifica wikitesto]Composizione chimica: ZnO 67,5 %; SiO2 25 %; H2O 7,5%. Possono contenere Fe ed Al in misura minore. Nella struttura sono presenti tetraedri Si2O7 collegati da tetraedri ZnO3 (OH). I tetraedri SiO7 hanno basi parallele a {001} e i loro apici puntano in direzione dell’asse c determinando la polarità della struttura. I cristalli di questo minerale risultano piroelettrici quando vengono riscaldati e piezoelettrici quando vengono posti a alta pressione: in entrambi i casi le due estremità nell'asse verticale si caricano di carica opposta. Se attaccati da acidi formano un gel di silice. Fino ai 500 °C perdono le molecole di acqua, contenute in cavità tra i tetraedri, ma non i gruppi (OH) conservando la struttura cristallina. Fondono a temperature molto alte con conseguente perdita dei gruppi (OH).[2]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]L'emimorfite è un minerale di origine secondaria che si forma nella zona di alterazione dei giacimenti dei solfuri di piombo e zinco. Nel caso di contatto dei sali di zinco con acque contenenti silice si vengono a creare dei campioni di emimorfite talvolta mescolata ad altri minerali di zinco e piombo ancora inalterati quali cerussite, smithsonite, anglesite, sfalerite, galena, o ad altri minerali ancora tipo auricalcite, idrozincite o wulfenite.[2]
Miniere e località di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]Le principali località di ritrovamento sono[1]:
- Italia: nelle miniere di piombo e di zinco: del Bergamasco (Val Dedra, Oltre il Colle, Paglio Pignolino, Dossena, laghetto di Polzonee Colere); nel Vicentino (zona del Monte Civitella tra Schio e Recoaro), in Friuli-Venezia Giulia (Cave del Predil, presso Tarvisio). Ma anche in molte località della Sardegna tipo Montevecchio, Malacalzetta, Acquaresi, San Giovanni e Campo Pisano e nella miniera Sa Duchessa a Domusnovas (Ci).
- America: Mapimí e Santa Eulalia in Messico, Colorado e Montana negli Stati Uniti.
- Altre località di rinvenimento: Altemberg nella regione della Sassonia in Germania, Nerchinsk nel Territorio della Transbajkalia in Siberia ed a Djebel Guergour in Algeria.
Utilizzi
[modifica | modifica wikitesto]Il minerale, quando è trovato in masse abbondanti, da solo o insieme ad altri minerali di zinco (tipo calamina), viene utilizzato per l'estrazione dello zinco.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su emimorfite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) hemimorphite, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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